12.07.2015 Views

20 febbraio - Associazione Luca Coscioni

20 febbraio - Associazione Luca Coscioni

20 febbraio - Associazione Luca Coscioni

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

24ABORTO&CELLULEDI ALTERNATIVACENTRI DI AIUTO ALL’IDEOLOGIAIl caso dell’ospedale San Carlo di Potenza: l’occupazione degli zuavi pontificiMAURIZIO BOLOGNETTISe dovessi sintetizzare in unafotografia la nostra iniziativapolitica sulla questione dell’applicazionedella legge 194/78 inBasilicata, chiederei al lettore diguardare la foto che ritrae alcunipazzi malinconici che manifestanoall’ingressodell’Ospedale San Carlo diPotenza.Il San Carlo, un nosocomio doveimperversano da sette annigli zuavi pontifici del Centro diAiuto alla Vita (CAV). Alzi la testae vedi sventolare sul tettodell’ospedale una logora bandieratricolore; l’abbassi, e pensiche al posto del tricolore dovrebbeesserci la bandiera delloStato Città del Vaticano.Leggendo le convenzioni stipulatedal San Carlo con le associazioniantiabortiste “Centro diaiuto alla vita” e “Difendere la vitacon Maria”, non puoi fare ameno di chiederti: ma stiamoparlando di un OspedaleArrivare a preferire che i 30mila embrioni soprannumerariesistenti in Italia rimanganomateriale congelato, fino amarcire, piuttosto che essereutilizzati per la ricerca, èun'aberrazione estranea aqualsiasi religiositàPubblico o di una succursaledello Stato Pontificio?I responsabili del CAV parlanodi “collaborazione” conl’Azienda sanitaria e di “aiuto alledonne”. In realtà siamo difronte all’ occupazione manumilitari di una struttura pubblica,siamo di fronte ad un potenteapparato dissuasivo che usaviolenza nei confronti delle pochee malcapitate donne chedecidono di praticare l’interruzionevolontaria di gravidanza(IVG) presso l’ospedale SanCarlo.Siamo di fronte ad una capillareoccupazione degli spazi pubblicida parte del sistema di poterecurial-vaticano. Una occupazioneche, al pari dell’occupazioneclientelare partitocratrica,è pervasiva di ogni aspettodella vita della nostra regione ealtrettanto soffocante. Una occupazioneche vive, prolifica, simoltiplica anche grazie al silenziodi chi dovrebbe avere a cuorela laicità dello Stato e delle sueIstituzioni.Come dar torto alla segretaria diIl Centro di Aiuto alla Vita (CAV) di Potenza aveva chiestoche venisse rinnovata la convenzione con l’ospedaleSan Carlo per l’assistenza alle gestanti che voglionoabortire. Con tale convenzione sarebbe stato autorizzatoa raccogliere per la “sepoltura” i prodotti di presuntaetà gestionale inferiore alle <strong>20</strong> settimane provenienti dagliaborti, oltre a poter esercitare, di fatto, pressioni psicologichesulle pazienti. Grazie all’iniziativa dell’esponenteradicale Maurizio Bolognetti il rinnovo della convenzioneè stato sventato.Radicali Italiani, RitaBernardini, quando affermache siamo di fronte ad una “capitolazionedello Stato italianoe delle sue leggi”?Come non dire grazie ai deputatidella Rosa nel Pugno, Porettie Turco, che sul “Caso SanCarlo” hanno presentato interrogazioniparlamentari?Di fronte alle cifre che raccontanola mancata applicazione dellalegge 194/78 ci tocca leggerele dichiarazioni di tutti i gruppidi centro della Provincia diPotenza (Udc, An, Margherita,Udeur, Idv), che preannuncianola presentazione di una propostadi legge regionale per consentire“ai volontari dei movimentie delle associazioni per lavita, la possibilità di espletare illoro servizio di divulgazione einformazione nei consultori familiari,nei reparti di ginecologiae ostetricia, nelle saled’aspetto e negli atri ospedalieri”.Ed è in questo contesto che citocca leggere le affermazioni delsindaco di Potenza, Vito Sant-Arsiero, che afferma: “Ogni attotendente ad indebolire l’azionedel CAV va considerato un’azionecontro la crescita civile e democraticadella nostra collettività.Consideriamo una ricchezzaper il nostro Paese le sueradici cristiane.”E tu lì, a ripetere che non difendil’aborto, ma il diritto delledonne a poter decidere liberamenteil momento della maternità.A ripetere ai rappresentantidel CAV e del Movimento perla vita, che un’ulteriore diminuzionedegli aborti si ottiene conpiù informazione sessuale econtraccettiva e non attraverso itabù e le loro sessuofobiche reazioni.Ma in tutti questi anni dove sonostati i medici con in tasca latessera dei Ds o della Cgil, cosahanno fatto, cosa hanno detto?Silenzio, omertà, connivenza, oforse peggio, il più classico dei“tiriamo a campa’”.Ma va anche detto che se, ancoraoggi e ancora una volta, citocca ascoltare le consuete dichiarazionicerchiobottiste dicerta sinistra, o l’ineffabile assessoreregionale alla sanità chesostanzialmente ci invita a non“rompere i c…”, ci sono stati interventie prese di posizione chericonciliano con la politica e lanobiltà della politica.Arrivare a preferire che i 30mila embrioni soprannumerariesistenti in Italia rimanganomateriale congelato, fino amarcire, piuttosto che essereutilizzati per la ricerca, èun'aberrazione estranea aqualsiasi religiositàE così Emilia Simonetti, consiglieraregionale del Prc (aderentealla cellula <strong>Coscioni</strong> lucana)ha tra l’altro scritto: “Perché nonsuscita preoccupazione l’enormenumero di operatori che sonoobiettori di coscienza e difatto rendono impossibile lapratica dell’ aborto in alcuniospedali della nostra regione?Sappiamo che questo comportaulteriore disagio in una situazionegià essa stessa difficile,sembra proprio che la donnadebba affrontare un percorsoad ostacoli per, ricordiamo,esercitare un suo diritto”.A farle eco il Senatore Piero DiSiena (sinistra DS), anch’egliiscritto all’<strong>Associazione</strong><strong>Coscioni</strong>, che parlando dellaConvenzione tra il CAV el’Ospedale San Carlo ha dichiarato:“Il fatto che la convenzioneduri da moltissimi anni è unmotivo in più per mettere finead un atteggiamento di sottovalutazionegeneralizzata su temieticamente sensibili che riguardanola condizione delle donnenella nostra regione. Non si trattadi aprire una guerra ideologica,e tanto meno uno scontro suproblemi attinenti il sentimentoreligioso. Stupisce inoltre lareazione di esponenti dellaMargherita, quasi che si fosseaperta una sorta di guerra di religione.”Che dire, se non concludere dicendoa quei compagni chesembrano vivere come minacciala nostra iniziativa e la nostralotta, che dopo decenni di incontro,di volemose bene, dicompromessi al ribasso, di silenzi,di omertà e di convinzioniche fanno presto a trasformarsiin convenienze, non bisognaaver paura dello “scontro”, chepoi, a mio modo di vedere, diventa“incontro”, qualcosa cheunisce e non divide.E allora: viva lo scontro!!! Vivaquesto momento di confrontoe di chiarezza!!! Viva la discussionee il dibattito!!! Viva questomomento alternativo al consuetorigor mortis!!!Viva la politica, che non vive solonelle stanze del potere, quelleche servono prevalentemente aspartirsi il territorio e le Asl, emagari a cencellizzare la presenzadelle associazioni all’internodi ospedali e consultori.BASILICATA: ANCORAABORTI CLANDESTINI E“CUCCHIAI D’ORO”.NUMERI, CIFRE, FATTICHE RACCONTANO DEL-L’INAPPLICAZIONE DEL-LA LEGGE 194/78.Ospedale San Carlo diPotenza: 95% di medici obiettoridi coscienza all’aborto,pentimenti(4 medici passatida non obiettori ad obiettori),improvvise folgorazioni sullavia di Damasco.Regione Basilicata: 92,6% dimedici obiettori di coscienzaall’abortoAsl n° 3 del Lagonegrese:Ospedale “San Giovanni”,100% di obiettori di coscienzaall’aborto.I consultori di Potenza chenon certificano per la 194.Nel <strong>20</strong>04 in <strong>Luca</strong>nia (ultimidati ministeriali disponibili)sono state 615 le IVG praticate,ma 1239 le donne lucaneche hanno abortito. Ne consegueche ben 624 donne residentiin Basilicata hannoabortito in altre Regioni. Lapercentuale che ne deriva(101,46%) stabilisce anch’essaun poco invidiabile primato.Potenza, ancora Ospedale SanCarlo, trovi il medico che purnon essendo obiettore, ti diceche non pratica Ivg “perchénon ha tempo”.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!