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20 febbraio - Associazione Luca Coscioni

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4?PER IL<strong>20</strong> FEBBRAIOAIRICERCATORICosa significa, cosa deve significare l’appelloche con questo giornale (ma non solo) rivolgiamoai lettori e al paese: “Con <strong>Luca</strong>, unanno dopo”? Durante la campagna referendariasulla Legge 40, molti laboratori scientificihanno scioperato “al contrario” lavorandonel fine settimana, molti scienziati hannofatto lo sciopero della fame per chiedereun’informazione corretta in merito allaricerca sugli embrioni, molti Centri di fecondazioneassistita hanno fatto una serrata “alcontrario”, rimanendo aperti per chiarire aicittadini il senso di un lavoro spesso mistificatoda una propaganda antiscientifica.Aiutarela societàa capirela scienzaELENA CATTANEODirettrice del laboratorio sulle cellule staminaliall’Università di MilanoQuello che mi è piaciuto è che ciascuno di noisi è reso disponibile. Non avrei mai pensatonella mia vita di essere qui oggi a parlare convoi, posso dirvi, con assoluto piacere. Noi siamoricercatori, noi stiamo bene solo quandosiamo nei laboratori. Sicuramente facciamocongressi, parliamo a centinaia di scienziati,ma è bellissima questa esposizione al pubblico,dobbiamo prestare attenzione. Ci ha presoun po’ alla sprovvista, ma la reazione è statamolto interessante, perché la comunità scientificaper il “sì” al referendum in fondo eracomposta di tante persone come me, prese damille cose (gli esperimenti, gli studenti, la didattica...),eppure ognuno di noi indipendentementesi è messo a disposizione. Mi sonotrovata per esempio in Piazza Duomo con colleghicon cui mi trovavo a congressi scientificiin giro in Europa o nel mondo e chiedevo “tucosa fai qui?” Mi rispondevano “sono qui perlo stesso tuo motivo, non si può andare avanticosì”. Mi sono trovata alle tribune elettorali enon avrei mai voluto retrocedere da quellapossibilità, mi sono trovata a fare cose - io edaltri miei colleghi - in piazza, nei teatri a Romae Milano, cose incredibili, con colleghi, appunto,con cui ci trovavamo a parlare di proteineschik, di grado due, di mesoangioblasti,di huntintina. Quindi c’è stata una reazione,perché abbiamo capito che qualcosa non va,sia nella proposizione della scienza in Italia,sia proprio all’interno della comunità scientifica,che non deve solo pensare al proprio laboratorio,ma deve anche un po’ aiutare la società,perché in fondo per noi la ricerca è impegnocivile, quindi non ti puoi sottrarre daquesto. Dunque, aiutare anche la società a capirele speranze, il futuro della ricerca, ma anchei problemi che abbiamo, i dubbi. C’è stataquesta reazione, non sufficiente per vincere,ma forse in fondo abbiamo vinto. Adesso lacomunità scientifica è molto più coalizzata.IL <strong>20</strong> FEBBRAIO PER LAGilberto Corbellini. Professore ordinariodi Storia della Medicina all’Università diRoma “La Sapienza”. Dal <strong>20</strong>04 Consiglieregenerale dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong>,ne è oggi divenuto co-Presidente. Si èoccupato tra l’altro di diversi aspettidell'evoluzione storico-epistemologicadelle scienze biomediche nel Novecento,nonché dell'emergere delle istanze etichein relazione agli avanzamenti conoscitivi eapplicativi della medicina. Oggi membrodel Comitato nazionale di Bioetica.Piergiorgio Strata. Direttore del “RitaLevi Montalcini Center for brain repair”.Già Consigliere generale dell’<strong>Associazione</strong><strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong>, ne è oggi divenuto co-Presidente. Già Professore diNeurofisiologia alla Facoltà di Medicinadell'Università di Torino, ha rappresentatoil Governo italiano nello Human FrontierScience Program, un programma per lacollaborazione scientifica del G7 suproblematiche di frontiera nel campodella scienza della vita.Carlo Flamigni. Professore ordinario diGinecologia e Ostetricia presso l'Universitàdi Bologna. Dal <strong>20</strong>04 iscrittoall’associazione <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong>, nel <strong>20</strong>06diventa Consigliere generale della stessaassociazione. Autore di oltre 900pubblicazioni scientifiche e di numerosivolumi di divulgazione scientifica, è oggimembro del Comitato nazionale diBioetica.Demetrio Neri. Professore ordinario diBioetica all’Università di Messina. Dal<strong>20</strong>06 è Consigliere generaledell’associazione <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong>. E’ statomembro della commissione ad hoc per laricerca sulle cellule staminali nominatodall’ex-Ministro della Salute UmbertoVeronesi. Oggi membro del Comitatonazionale di Bioetica.LA GIORNATA DI CHI NON PUO’ ASPETTAREMARCO CAPPATOcontinua dalla prima paginaIl <strong>20</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>20</strong>06 un fotogramma di quegli stupendi cinque anni si è introdotto nelle case degli italiani, e la storiadi <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong> poté essere onorata fino ai massimi vertici istituzionali. “E’ nato ora all’Italia”, se ne uscìPannella. In tanti l’avranno considerata retorica, martirologio di un tipo ben noto e abusato: “vive e lotta insiemea noi…”. Sette mesi dopo, Piergiorgio Welby inviava al Presidente Napoletano il suo appello per una morte dignitosa,e questa volta la conoscenza è esplosa nell’opinione pubblica, italiana e mondiale. Ma senza <strong>Coscioni</strong>, Welbynon sarebbe arrivato ai radicali. Arrivò anche lui via “internet”, e sul forum www.radicali.it aprì una discussionesull’eutanasia che ampliava l’udienza degli articoli, firmati “Il Calibano”, sulla “Voce di Rimini”.Tre anni dopo l’entrata in vigore della legge 40, Il <strong>20</strong> <strong>febbraio</strong> è la data di qualcosa che nasce: sarà la “Giornata perla libertà di ricerca”. Non una ricorrenza funebre, ma la festa di una memoria viva, puntata su obiettivi attuali. Inprimo luogo, l’abolizione di una legge clericale e ideologica - la 40/<strong>20</strong>04 - che rischia di sopravvivere, se dimenticata,un'altra legislatura. “Non possiamo aspettare le scuse di uno dei prossimi Papi”, diceva <strong>Luca</strong>. Il <strong>20</strong> <strong>febbraio</strong>sarà la giornata di chi non può aspettare. Questo numero del giornale è dedicato a <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong>.Questi sono solo alcuni deiprofessori, scienziati, medici,che con l’<strong>Associazione</strong><strong>Coscioni</strong> si sono impegnati inquesti anni. Il <strong>20</strong> <strong>febbraio</strong> saràla giornata per chiamare tutti araccolta, perché le speranze dimilioni di malati non hannotempo da attendere. Quel

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