85<strong>San</strong><strong>Patrignano</strong>.Bilancio di Missione.Vigna e cantina.Nell’arco dell’anno, il settore “cantina” si occupa dellacoltivazione dei vigneti (potatura, legatura, lavori verdietc.), delle lavorazioni meccaniche e di quelle vinicole,come la trasformazione dell’uva, l’affinamento in legno,l’imbottigliamento e le operazioni di magazzino.I vigneti si estendono sulle colline di Coriano(all’interno del perimetro della Comunità) e siaffacciano sul litorale riminese, che dista cinquechilometri in linea d’aria.Oltre cento ettari complessivi, tutti in un unico corpo.Le attività in campagna accompagnano l’evolversidelle stagioni.Si parte, nei mesi invernali, con la potatura delle pianteper poi arrivare, a marzo, alla piegatura. Seguonola scelta dei germogli e il convogliamento dellavegetazione.Quindi le operazioni di diradamento e la vendemmia,che impegna per circa un mese centinaia di ragazziprovenienti da tutti i settori della Comunità. L’attività incantina prosegue con l’affinamento (tempo variabile)e l’imbottigliamento. Dopo un periodo di riposo, il vinoviene etichettato e conservato, fino alla spedizione alcliente finale.Addetti1 volontario15 ragazziFiliera del latte.LavorazioniTrasformazione latte vaccinoTrasformazione latte ovinoTrasformazione latte caprinoProduzione:60% commercializzato40% utilizzato per l’internoTipologie Prodotti:Mucca - freschi (3 tipi) e stagionati (5 tipi)Pecora - freschi (2 tipi) e stagionati (5 tipi)Capra - 2 tipiQ.tà di prodottotrattata450.000 lt all’anno150.000 lt all’anno16.000 lt all’annoDati significativiTutta autoproduzionedi cui metàautoproduzione, metàacquisita da pastoreI vini prodotti dalla Comunità hanno ottenuto, negliultimi anni, i più prestigiosi riconoscimenti italiani edinternazionali.Nel 2008 saranno commercializzati l’Aulente Bianco‘07, l’Aulente Rosso ‘07 (sangiovese), il Vie ‘07 (cru disauvignon blanc), il Noi ’06 (da uve sangiovese, merlote cabernet sauvignon), il Montepirolo ’04 e ’05 (da uvemerlot, cabernet sauvignon e cabernet franc) e l’Avi ’04e ’05 (sangiovese in purezza).I formaggi della Latteria di <strong>San</strong> <strong>Patrignano</strong>, sonoprodotti con una lavorazione ed una stagionaturacompletamente naturale e non contengono alcunadditivo o conservante.Due sono le loro principali caratteristiche: la genuinitàe il sapore. Questi traggono origine dalla qualitàdella materia prima utilizzata, il latte bovino, ovino ecaprino prodotto negli allevamenti della Comunità, eche risulta essere, per caratteristiche organolettiche enutrizionali, uno dei migliori dell’intera regione.La gamma dei formaggi di <strong>San</strong> <strong>Patrignano</strong> comprendele produzioni tipiche della Romagna:dallo “squacquerone” alla grande famiglia dei pecorini,prodotti anche con la tecnica dell’affinamento inbarrique a contatto con le vinacce, con foglie di tabaccoo castagno, nonché affinamento in fosse o miniere dizolfo, nelle diverse stagionature. Vengono prodotte,inoltre, ricotte fresche con latte vaccino e/o ovino ecaciotte di mucca stagionate e fresche.La Latteria di <strong>San</strong> <strong>Patrignano</strong> si avvale della preziosacollaborazione di Vittorio Beltrami, affinatore inCartoceto.
Filiera delle carni.L’allevamento bovino, con suoi 350 capi e 160 nascitel’anno, è un’attività storica della Comunità. Ad essoè legata la produzione di latte, in parte utilizzato pergli usi interni e per le lavorazioni del caseificio e, inparte, commercializzato. Una quota di capi è destinataalla macellazione (in struttura esterna) e dà luogo allafiliera di carni utilizzate nell’alimentazione quotidiana.Non va dimenticato l’allevamento di chianine di altagenealogia nella sede di <strong>San</strong> <strong>Patrignano</strong> (Botticella-Novafeltria), costituito da 30 capi.L’allevamento suinicolo, invece, comprende 900capi. Si realizza a ciclo chiuso (ossia dalla nascita allamacellazione e produzione di salumi) con l’ausilio dimetodi compatibili con l’ambiente e con lo svilupponaturale degli animali, utilizzando alimenti a base dicereali (‘pastoni’ di farine di orzo, tritello di grano emais).consistente tra gli allevamenti di “mora romagnola” sulterritorio italiano.<strong>San</strong> <strong>Patrignano</strong> è in prima linea peril lavoro di recupero ed allevamento di questa rararazza e per la produzione e commercializzazionedi salumi realizzati con questo tipo di carne.Tutte le attività della filiera sono orientate allaformazione professionale dei ragazzi.Descrizione della filiera:• allevamento bovini• allevamento suini e altre specie• mangimificio• laboratorio lavorazioni carni.Le carni sono lavorate in loco e la produzionecomprende prosciutti (in media 700 all’anno, avviatiper la stagionatura a Parma), pancette, fiocchi, lombate,spalle e cosce.Da quasi sei anni sono stati inseriti degli esemplaridi “mora romagnola”, una specie autoctona allevataallo stato semi-brado il cui nome deriva dal peloscuro che, fino agli anni ’50, popolava il versante norddell’Appennino, nelle province di Ravenna e Forlì.Ad oggi i capi sono 150 e costituiscono il nucleo piùStalle.AddettiTipologia servizioQ.tà di prodottotrattataDati significativi1 collaboratore43 ragazziAccudimento capiSvezzamento fino alla completamaturazione dell’animale350 all’anno160 capi nati all’anno:80 maschi da macello80 femmine da rimontae latteMungitura capi in lattazioneMascalciaFecondazioniCure mediche1.260.000 litri di lattealta qualità:40% destinatoa lavorazioni caseariee consumo internoalimentareil resto viene vendutoa cooperative160 capi da macellotra vitellie vacche a fine carriera