Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
un’identificazione simbolica con entrambi i luoghi dando così vita alla<br />
formazione di «identità mobili e comunità senza prossimità» (ibidem, p.<br />
68).<br />
L’antropologia del paesaggio, comunque, proprio per il fatto di<br />
analizzare memoria e processi collettivi così come si sono modificati nel<br />
tempo e nello spazio, ha bisogno, più ancora di altre scienze, di un lasso<br />
di tempo di distanziamento dal suo oggetto, che le permetta di<br />
individuare i significati dei nuovi mutamenti spazio-relazionali. L’attuale<br />
fase di transizione testimonia, infatti, oltre al diffondersi dei nonluoghi,<br />
anche una crescente reazione all’omologazione che tenta di riattribuire<br />
valore alla località.<br />
III.3. Rappresentazione simbolica e semiotica del paesaggio<br />
La nostra conoscenza ha bisogno di una<br />
nuova totalità, unitaria, che superi gli<br />
elementi, senza essere legata ai loro<br />
significati particolari ed essere<br />
meccanicamente composta da essi –<br />
questo soltanto è il paesaggio (Georg<br />
Simmel, Filosofia del paesaggio).<br />
Il paesaggio come manifestazione visibile e come struttura invisibile<br />
racchiude simboli e segni degli eventi relativi alle culture che l’hanno<br />
creato e nello stesso tempo ne rappresenta sempre di nuovi per chi cerca<br />
in esso nuovi punti di orientamento identitari. Esso implica dunque il<br />
modo di vedere e interpretare di determinate popolazioni rispetto allo<br />
spazio che le circonda per cui le grandi fasi dell’evoluzione storicosociale<br />
si riflettono sempre anche nel paesaggio, che diviene specchio di<br />
strutture di cui interpretare i segni e decifrare i simboli.<br />
60