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architettonico nella natura; ma il risultato ottenuto […] è stato finora<br />
quello dell’integrazione della natura nell’architettura» (Vitta M., 2005, p.<br />
310). La deturpazione di tratti del paesaggio italiano, avvenuta nella<br />
seconda metà del Novecento, e fortemente lamentata, fra gli altri, da<br />
Rosario Assunto, fornisce un chiaro esempio di dove possa condurre un<br />
architettura che invece di tenere in debito conto le finalità estetiche ed<br />
ecologiche agisca secondo logiche politiche ed economiche. È il fatto<br />
che l’architettura sia divenuta un «sottoprodotto del comparto<br />
immobiliare» (Benevolo L., 2006, p. 221) e che si sia verificata ciò che<br />
Leonardo Benevolo definisce «l’eclissi della progettazione territoriale»<br />
(ibidem, p. 222) a decretare una decadenza del paesaggio italiano<br />
contemporaneo.<br />
Lo stesso Benevolo, che né L’architettura nel nuovo millennio<br />
afferma che le esperienze più riuscite dell’architettura contemporanea<br />
sono quelle che preservano, oltre alla lunga durata di cui si è detto, anche<br />
il senso di appartenenza ai luoghi (ibidem, p. 17), rivaluta la necessità di<br />
una «ricerca dell’innovazione adattata ai luoghi» (ibidem, p. VIII).<br />
D’altronde è stato proprio il fatto che l’architettura abbia assunto una<br />
dimensione internazionale ad avere contribuito allo sviluppo di una<br />
maggiore omologazione delle tecniche di costruzione e<br />
contemporaneamente all’emergenza dell’imprescindibilità del rispetto<br />
per il contesto storico e geografico. È, dunque, a una nuova architettura<br />
che ristabilisca un rapporto diretto e concreto con l’ambiente a cui si<br />
riferisce Benevolo quando afferma: «il nuovo punto di partenza [della<br />
cultura architettonica] non deve essere un ennesimo consuntivo delle<br />
esperienze passate, ma un giudizio obiettivo sul loro risultato<br />
complessivo: il paesaggio concreto, risultante da tutti gli interventi<br />
avvenuti, le proposte innovative di ogni genere e le resistenze<br />
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