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tesi vecchio

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CAPITOLO QUARTO<br />

LA CITTÁ GLOBALE<br />

IV.1. La città nella storia<br />

Il paesaggio urbano e il paesaggio agrario sono stati nella storia i due<br />

poli incontestabili del paesaggio antropizzato. Essi hanno avuto finalità<br />

distinte ma interdipendenti che hanno, fin dalle origini, dato luogo alla<br />

contrapposizione fra città e campagna, che nel tempo ha visto<br />

gradualmente crescere la città fino alla dimensione urbana<br />

contemporanea. Le teorie sull’origine della città e soprattutto sulle<br />

tendenze dell’uomo all’urbanità, alla concentrazione – ove<br />

geograficamente possibile – nello spazio, possono risultare molto<br />

illuminanti oltre che in un prospettiva storica anche per comprendere il<br />

senso dell’attuale urbanizzazione totale o diffusa, nonché la direzione<br />

della futura crescita urbana del globo terrestre, della sostenibilità cioè di<br />

una urbanizzazione globale.<br />

Partendo dal presupposto che «Per tutta la storia organizzata<br />

dell’umanità, se si voleva avere prosperità c’era bisogno di avere una<br />

città. Luoghi che attraggono nuova gente con nuove cose» (Soja E.W.<br />

2007, p. 47), per rileggere le spinte e gli impulsi della storia della città è<br />

fondamentale il concetto che Edward W. Soja, con un termine derivato<br />

dal greco, chiama sinechismo (ing. synekism) e con il quale vuole<br />

intendere «le interdipendenze sia sociali che economiche, e le sinergie<br />

creative – ma anche occasionalmente distruttive – che derivano dai<br />

raggruppamenti intenzionali e dalla convivenza collettiva delle persone<br />

nello spazio, in un habitat domestico» (ibidem, p. 45).<br />

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