You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
strategie<br />
di Mariacristina Righi<br />
SHOPPING<br />
EXPERIENCE<br />
I consigli degli<br />
esperti, le soluzioni<br />
dei produttori e dei<br />
negozi per migliorare<br />
l’esperienza<br />
d’acquisto dei<br />
consumatori<br />
Un punto vendita funziona bene quando chi<br />
entra anche solo per dare un’occhiata poi decide<br />
di fermarsi <strong>più</strong> a lungo, di scegliere qualcosa e<br />
magari alla fine anche di acquistare. Tutto questo<br />
spesso dipende dalla tanto desiderata shopping<br />
experience che pare ormai l’unica risposta<br />
possibile delle boutique allo shopping sul web<br />
e all’avanzare delle catene. Come creare una<br />
shopping experience che spinga il consumatore<br />
se non a tornare nel punto vendita, almeno a<br />
fare acquisti? Tanto per cominciare è possibile<br />
influenzare il consumatore direttamente sul<br />
punto vendita. Patrizia Amantini, Group Account<br />
Manager dell’istituto di ricerca TNS ha<br />
spiegato le tecniche all’incontro di Retail Now<br />
a Milano Il punto vendita come media: opportunità<br />
e strategie di field marketing, organizzato<br />
da Paola Gallas Networking.<br />
“Non sempre si decide l’acquisto nel punto vendita<br />
- ha spiegato Patrizia Amantini, all’incontro milanese<br />
- La decisione spesso avviene fuori dal negozio. Il<br />
consumatore è sempre <strong>più</strong> connesso e informato,<br />
quindi sempre <strong>più</strong> influenzabile. Viene a contatto con<br />
i brand ancora prima di entrare in negozio. Le marche<br />
devono agire in questa situazione di complessità e<br />
individuare i diversi touch point in grado di influenzare<br />
il consumatore, pre-store e in-store”.<br />
In quale momento del percorso quindi il dettagliante<br />
deve investire e cosa deve fare per influenzare lo shopper?<br />
“In-store è importante capire prima di tutto chi è il consumatore<br />
e come si comporta nel punto vendita per individuare<br />
comunicazione e media ottimali - ha aggiunto Patrizia - Nella<br />
GDO per esempio c’è un affollamento di comunicazioni e<br />
questo le rende poco utili. Il dettagliante deve capire qual<br />
è la shopping mission di chi entra nel negozio ma anche<br />
la sua occasione di consumo. Questi due fattori determinano<br />
il comportamento del consumatore in-store”.