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MAQUI BERRY Nome inglese: Maqui berry Nome scientifico: Aristotelia chilensis di Francesca Buccella Classificazione botanica Classe: Magnoliopsida Ordine: Malvales Famiglia: Elaeocarpaceae Genere: Aristotelia Specie: A. chilensis INFORMAZIONI NUTRIZIONALI valori medi per 100 g di prodotto essiccato Energia: kcal 339 kJ 1431 Proteine: g 3,5 Carboidrati: g 70 di cui zuccheri: g 43 Grassi: g 2,1 di cui saturi: g 0,3 Fibre alimentari: g 13 Sale: g 0 Minerali Calcio mg 197 Ferro mg 1,9 Magnesio mg 29,8 Fosforo mg 268 Potassio mg 367 Zinco mg 0,58 Rame mg 0,32 Manganese mg 0,075 Selenio μg 59 Vitamine Tiamina mg 0,070 Niacina mg 3,6 Vitamina B6 mg 0,040 Vitamina E mg 1,5 Vitamina K μg 63 N/24 Fonte: Euro Company
ORIGINE E CENNI BOTANICI Il maqui (Aristotelia chilensis) è originario delle foreste pluviali temperate della Valdivia del Cile ed è distribuito nelle regioni tropicali e temperate di Asia, Australia, nell’area del Pacifico e in Sud America. Comunemente è noto con il nome di bacca di maqui, clon, queldron, koelon or Chilean wineberry. Il genere Aristotelia, cui la bacca di maqui appartiene, è invece così chiamato in onore del filosofo Aristotele (384-323 a.C.). Questa pianta è stata introdotta nel 1700 nel sud-est dell’Inghilterra e all’inizio del 1900 negli Stati Uniti (Seattle, Washington, California), dove è chiamato “chilean wineberry”. Le testimonianze su questo frutto sono numerose: al momento della conquista del Sud America, Alonso de Ovalle (1646) ha riferito che “le sue foglie sono estremamente utili contro le ustioni e altre ferite derivate dal caldo”; mentre Murillo, nel 1889, menzionò il potere antinfiammatorio del succo di foglia di maqui in caso di disturbi della gola. I Mapuche, indigeni che tradizionalmente vivono nella parte meridionale del Cile, le hanno attribuito per secoli qualità terapeutiche. Secondo i conquistadores, i guerrieri Mapuche mangiavano pochissimo cibo solido e bevevano sia una bevanda fresca che una bevanda fermentata a base di bacche di maqui chiamate “chicha”, che a detta loro avrebbe potuto contribuire alla forza e alla resistenza esibite dai guerrieri. Le foglie, gli steli, la frutta e il vino prodotto con le bacche di maqui sono stati utilizzati dai Mapuche in ambito medico, per guarire le ferire e alleviare i dolori alla gola, come già riportato. La Aristotelia chilensis è una specie autoctona cilena appartenente alla famiglia delle Elaeocarpaceae, più comunemente conosciuta come maqui. Si tratta di un arbusto perenne e dioico, di media grandezza (da 4 a 5 metri di altezza), sempreverde, che cresce in terreni umidi, fiorisce in primavera e i cui frutti maturano in estate. Il tronco è grigio e la corteccia è liscia e facile da staccare; mentre i rami sono generalmente sottili, flessibili e di colore bruno-rossastro. Le foglie, picciolate e opposte, sono da ovali a lanceolate, lisce, con bordo seghettato e glabro, lunghe circa 13 cm e larghe dai 3 ai 7 cm. I fiori sono piccoli, con un calice campanulato composto da 5 o 6 petali liberi e 5 o 6 sepali lanceolati, bianco-giallastri e disposti in 2 o 3 piccoli grappoli per ramo. I frutti sono piccole bacche commestibili di circa 5 mm di diametro, dalla forma sferica, neroviolacee e lucenti, dalla polpa dolce e carnosa contenenti da 2 a 4 semi – lunghi circa 3 mm e larghi 2 mm. PAESI PRODUTTORI La A. chilensis, come si è visto, è originaria del Cile e dell’Argentina, vicina alla costa sud-occidentale del Sudamerica. Si trova naturalmente nelle foreste pluviali cilene. La sua area di origine comprende le regioni di Coquimbo e Aysén del Cile. Nonostante il popolo Mapuche sia tradizionalmente il principale consumatore di questo cibo, grazie a tutti i benefici che derivano dalla sua assunzione, ma gli studi condotti su questo frutto e
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