MIRTILLI BLU Nome inglese: Blueberry Nome scientifico: Vaccinium corymbosum di Francesca Buccella Classificazione botanica Classe: Magnoliopsida Ordine: Ericales Famiglia: Ericaceae Genere: Vaccinium Specie: V. corymbosum INFORMAZIONI NUTRIZIONALI valori medi per 100 g di prodotto essiccato Energia: kcal 331 kJ 1399 Proteine: g 1,1 Carboidrati: g 70 di cui zuccheri: g 66,8 Grassi: g 3,7 di cui saturi: g 0,4 Fibre alimentari: g 6,7 Sale: g 0 Minerali Calcio mg 59,2 Ferro mg 1,0 Magnesio mg 18,8 Fosforo mg 36,6 Potassio mg 227 Zinco mg 0,38 Rame mg 0,14 Manganese mg 10 Vitamine Tiamina mg 0,083 Niacina mg 1,2 Vitamina B6 mg 0,060 Ac. pantotenico mg 0,060 Vitamina K μg 32 Vitamina E mg 2,1 N/32 Fonte: Euro Company
ORIGINE E CENNI BOTANICI Il Vaccinium corymbosum, comunemente noto come “mirtillo”, è originario della regione del Nord America orientale, dove cresce tipicamente in boschi umidi e zone paludose. La sua domesticazione ha inizio nel 1908, quando un ricercatore del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, il Dr. F.V. Coville, avvia lo studio dei mirtilli selvatici e la ricerca di piante superiori per la riproduzione. Nel 1911, Elizabeth White, una coltivatrice commerciale di mirtilli <strong>rossi</strong> del New Jersey, venne a conoscenza del suo lavoro e ne intuì il potenziale. Nel tempo questa specie si è ampiamente diffusa e oggigiorno i mirtilli blu sono coltivati ovunque nel mondo, persino in Giappone. Il nome del genere deriva da un antico nome latino, apparentemente derivato a sua volta da una lingua preistorica mediterranea. La pianta del mirtillo gigante americano si presenta come un arbusto perenne, a portamento eretto, alto tra i 180 e i 365 cm. Le foglie sono caduche, alterne e semplici, di forma ellittica o ovata, lunghe da 1 a 3,5 cm e leggermente cerose nella parte alta, con pubescenza. Ha piccoli fiori bianchi o rosati riuniti in corimbi, è autofertile ma si avvantaggia dell’impollinazione incrociata. Presenta un apparato radicale superficiale con due tipologie di radici, sia più grosse (circa del diametro di una matita, se non più grandi), destinate <strong>all</strong>’accumulo di sostanze di riserva e <strong>all</strong>’ancoraggio al suolo della pianta, che molto fini, destinate invece <strong>all</strong>’assorbimento delle sostanze nutritive. PAESI PRODUTTORI I mirtilli blu hanno visto una crescita esponenziale a partire dal 1996 quando ha preso il via la produzione mondiale, con un totale di 154.089 tonnellate, arrivando nel 2016 a un totale di 552.505 tonnellate. Nel 2016 il maggior produttore risulta esser stato il Nord America, con una coltivazione di 96.241 acri e una produzione di 480.147 Tonnellate 600˙000 500˙000 400˙000 300˙000 200˙000 100˙000 0 1995 2000 2006 2010 2015 2020 tonnellate concentrata in particolare negli Stati Uniti e in Canada. Seguono l’Europa, con 13.016 acri e 64.959 tonnellate, e l’Australia, con 1.559 acri e 6.636 tonnellate. ESIGENZE CLIMATICHE e TERRENO La coltura presenta alcune esigenze pedoclimatiche che possono essere d’ostacolo <strong>all</strong>a sua diffusione. Tra queste, la necessità di utilizzare per gli impianti terreni a reazione acida – il pH ottimale presenta valori compresi tra il 4,5 e il 5,5 –, privi di calcare, ben dotati di sostanza organica e con una struttura sciolta per evitare ristagni. Inoltre, è necessaria anche una buona disponibilità di acqua per soddisfare le esigenze idriche della coltura nei periodi estivi. Il mirtillo sopporta bene i geli invernali e, se il legno è ben maturo, alcune varietà possono resistere anche fino a -29°C: risulta perciò importante sospendere la concimazione a fine giugno, per favorire una buona lignificazione dei tessuti giovani. Nel complesso è una pianta abbastanza resistente <strong>all</strong>e gelate tardive, la fase critica però si colloca nel periodo della fioritura quando abbassamenti termici con valori assoluti di 8-10°C sotto lo zero possono compromettere l’<strong>all</strong>egagione. Il limite altimetrico di coltivazione nei nostri climi arriva fino ai 1200 m s.l.m., ma già oltre i 700 m s.l.m. talune varietà vengono sensibilmente danneggiate dal freddo nel periodo tardo invernale, soprattutto nei primi anni di vita. Il mirtilleto, idealmente, dovrebbe essere ben esposto al sole e riparato dai venti. TECNICHE COLTURALI Preparazione dell’impianto La preparazione del terreno va fatta provvedendo <strong>all</strong>’eliminazione delle malerbe e <strong>all</strong>a fresatura del cotico erboso, praticando poi una leggera aratura, con interramento di grosse quantità di sostanza organica e di fertilizzanti per la concimazione di fondo. Il mirtillo esige un terreno molto acido (pH 4,5 - 5,5), privo di calcare e ricco di sostanza organica. Un pH del terreno non sufficientemente basso o troppo basso limita la disponibilità di nutrienti e lo sviluppo della pianta, pertanto quando il valore risulta essere più alto del valore ideale, sempre che il terreno non contenga calcare, occorre procedere <strong>all</strong>’acidificazione dello stesso. Forme di <strong>all</strong>evamento e potatura La forma di <strong>all</strong>evamento più consona è rappresentata dal cespuglio libero, che non necessita di sostegni, formato da 5-6 branche produttive accanto a 1-2 polloni di rinnovo. Lo scopo principale della potatura è quello di regolare contemporaneamente la produzione e il rinnovo della pianta. Va perciò tenuto presente che tagli drastici squilibrano le piante, accentuandone la spinta vegetativa, mentre l’assenza di interventi, soprattutto in piante di età superiore ai 4 anni, causano l’invec- N/33