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Il Giornale dei Biologi - N. 6

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AMBIENTE<br />

© Diyana Dimitrova/www.shutterstock.com<br />

Save the Queen<br />

La campagna di Legambiente per salvare le api dall’estinzione<br />

La giornata mondiale delle api, che si è celebrata lo<br />

scorso 18 ma maggio, ha dato il via alla campagna di<br />

Legambiente “Save the Queen”. Lo scopo è quello<br />

di sensibilizzare istituzioni e cittadini sul tema del rischio<br />

di estinzione delle api.<br />

Fino ad oggi, è stato soprattutto il calo nelle popolazioni<br />

dell’ape da miele domestica a far parlare di sé, ma la nuova<br />

lista rossa europea indica che il 9% di tutte le specie di api del<br />

nostro continente è a rischio di estinzione.<br />

Le api sono preziose impollinatrici, sentinelle ecologiche<br />

e bioindicatori della qualità dell’aria. Sono dieci le azioni<br />

al centro della campagna che ha come simbolo l’ape regina:<br />

creazione di una vera e propria rete di mappaggio capillare<br />

nella penisola per individuare pesticidi e<br />

metalli pesanti attraverso le api, realizzata<br />

in collaborazione con la start up Beeing;<br />

adozione di arnie; più orti urbani; accordi<br />

specifici con aziende agricole per mettere<br />

in campo azioni per tutelare ed incrementare<br />

la presenza di api ed insetti pronubi<br />

nei territori attraverso, ad esempio, la<br />

coltivazione di piante mellifere; campagne<br />

informative rivolte ai cittadini con percorsi didattici e<br />

attività di sperimentazione, coinvolgendo anche il mondo<br />

universitario e della ricerca; pressing sul mondo istituzionale<br />

per chiedere interventi e risposte concrete; creazione di una<br />

rete di Comuni amici delle api; creazione di una rete di Parchi<br />

“Save the queen” messa in campo di azioni economiche<br />

a sostegno diretto di filiere agricole produttive virtuose; realizzazione<br />

di una linea di miele Save the queen, selezionando<br />

apicoltori che operano nel massimo rispetto delle api e degli<br />

ambienti naturali per creare, così, una selezione di mieli italiani<br />

di alta qualità.<br />

L’obiettivo è di raccogliere<br />

un milione di firme<br />

per chiedere all’Ue<br />

a riduzione <strong>dei</strong> pesticidi<br />

La campagna, realizzata in partnership con Frosta, in prima<br />

linea sul fronte della sostenibilità ambientale e prima azienda<br />

ad aderire a “Save the queen”, e con la partnership tecnica<br />

della start-up Beeing, avrà un suo spazio virtuale specifico,<br />

agricoltura.legambiente.it/save-the-queen, in cui si potranno<br />

trovare informazioni sulle api, ma anche diversi contenuti di<br />

approfondimento, foto e video.<br />

Inoltre, sarà anche possibile firmare la petizione per chiedere<br />

alla Commissione europea di sostenere un modello agricolo<br />

che permetta agli agricoltori sia di tutelare la biodiversità<br />

che di ridurre drasticamente i principi attivi pericolosi utilizzati<br />

in agricoltura, arrivando alla loro totale eliminazione entro<br />

il 2035. La campagna è promossa da una coalizione di 90<br />

organizzazioni in 17 paesi europei con una<br />

compagine molto ampia che vede la presenza<br />

di svariate associazioni con un ruolo<br />

attivo anche in Italia. Obiettivo della campagna<br />

è la raccolta di un milione di firme<br />

entro settembre 2020 allo scopo di chiedere<br />

alla Commissione Europea di adottare<br />

attraverso provvedimenti normativi una<br />

legislazione più efficace nell’ambito della<br />

tutela delle api e degli insetti pronubi, per raggiungere una<br />

riduzione dell’80% dell’utilizzo di pesticidi entro il 2030 e la<br />

loro totale eliminazione entro il 2035.<br />

«Oggi più che mai – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale<br />

Legambiente – è importante difendere le api con azioni<br />

di tutela non più procrastinabili, a partire dall’eliminazione<br />

<strong>dei</strong> principi attivi nocivi come i neonicotinoidi, la diffusione<br />

dell’applicazione di criteri di produzione agroecologici orientati<br />

all’agricoltura biologica e l’adozione di un piano d’azione<br />

per l’uso sostenibile <strong>dei</strong> prodotti fitosanitari che sia orientato<br />

alla tutela della biodiversità». (F. F.)<br />

56 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Maggio 2020

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