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Il Giornale dei Biologi - N. 6

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STORIA E RICERCA<br />

© Dmitry Lityagin/www.shutterstock.com<br />

La medicina nell’antichità<br />

I metodi empirici, magici e scientifici della scienza passata<br />

Nella prima fase della medicina greca antica distinguiamo<br />

due filoni: la medicina tradizionale e quella scientifica. La<br />

prima, che era attraversata da metodi empirici e magici,<br />

era praticata da guaritori dediti a stregonerie o esorcismi<br />

e a purificazioni. La credenza popolare era che la malattia fosse originata<br />

da qualche aggressione demoniaca, per cui questi guaritori si<br />

preoccupavano di guarire con erbe, pozioni e pratiche magiche. Già<br />

nell’<strong>Il</strong>iade omerica incontriamo due eroi-guaritori, Macaone e Podalirio,<br />

che dimostrarono una grande conoscenza dell’anatomia umana.<br />

Questi eroi-guaritori venivano onorati in varie zone della Grecia, dove<br />

i fedeli giungevano per cercare guarigione; in queste stesse zone si sviluppò<br />

una categoria di medici-sacerdoti, il cui maggiore rappresentante,<br />

secondo la tradizione, è stato Asclepio, figlio di Apollo che, successivamente,<br />

fu considerato il dio della medicina<br />

La credenza popolare era<br />

che la malattia avesse origine<br />

da aggressioni demoniache,<br />

curate dai guaritori<br />

ed il nume tutelare <strong>dei</strong> medici scientifici.<br />

<strong>Il</strong> culto di Asclepio, introdotto ad Atene nel<br />

420 a.C., trovò una grande diffusione nel mondo<br />

mediterraneo. In suo onore vennero costruiti<br />

santuari che, in definitiva, erano templi ed ospedali.<br />

La città di Crotone, sede di una delle più<br />

autorevoli scuole mediche, ebbe due validi rappresentanti<br />

della categoria <strong>dei</strong> medici: Democede<br />

ed Alcmeone; del primo ce ne parla lo storico Erodoto quando in<br />

un passo delle sue “Storie” afferma che, partito da Crotone per contrasti<br />

col proprio genitore giunse ad Egina, i cui abitanti, dopo averlo<br />

visto esercitare la propria professione, lo assunsero ufficialmente<br />

come medico pubblico e, poi, anche gli stessi Ateniesi ed il tiranno di<br />

Samo, Policrate. Diventato schiavo del re <strong>dei</strong> Persiani Dario, che aveva<br />

sconfitto in battaglia Policrate, fu interpellato per curare lo stesso re<br />

da una slogatura con metodi moderati e non traumatici. La guarigione<br />

di Dario gli arrecò grande prestigio presso la corte persiana. L’altro,<br />

medico e filosofo di ispirazione pitagorica, è Alcmeone, vissuto nel<br />

VI sec. a. C., il quale, secondo fonti storiche, è stato il primo a scrivere<br />

un’opera medica. Qui si nota il rapporto dialettico tra medicina<br />

e filosofia, che accompagnerà lo sviluppo dell’arte medica per tutta<br />

l’antichità. Lo storico e pensatore Diogene Laerzio presenta Alcmeone<br />

come un autore vicino alla tradizione della fisiologia. La natura<br />

degli uomini come del cosmo può essere interpretata solo attraverso<br />

segni e congetture: dunque, una conoscenza relativa ed approssimativa,<br />

ma fondata sull’attività razionale unita alla percezione sensibile.<br />

Alcmeone applicò alla fisiologia le stesse spiegazioni portate avanti<br />

dalla tradizione cosmologica di ambito filosofico. L’uomo è composto<br />

da coppie di elementi contrari e la sua salute consiste nell’equilibrio<br />

tra questi elementi, mentre la malattia è determinata da uno squilibrio.<br />

Per esprimere questo pensiero Alcmeone fa ricorso a metafore politiche:<br />

alla salute corrisponde l’isonomia, alla malattia invece la monarchia.<br />

Secondo la tradizione, Alcmeone fu tra i primi ad<br />

effettuare ricerche sull’occhio e a scoprire la funzione<br />

<strong>dei</strong> nervi ottici. Ma il vero fondatore della<br />

medicina antica è considerato Ippocrate, il cui<br />

nome è diventato celebre in tutta la storia della<br />

medicina fino ai tempi nostri. A lui la tradizione<br />

attribuisce una sessantina circa di scritti che costituiscono<br />

il cosiddetto “Corpus Hippocraticum”.<br />

Non abbiamo molte notizie sulla sua vita, benché<br />

come medico fosse famoso nell’Atene del V secolo e del VI secolo a. C.:<br />

infatti, Aristotele nella sua opera Politica lo definisce “ il grande” di Cos,<br />

un’isola delle Sporadi. Probabilmente era nato proprio a Cos intorno al<br />

460 a. C. e la sua vita di estende forse fino al 370 a. C.: apparteneva alla<br />

stirpe degli Asclepiadi, una famiglia aristocratica, che faceva risalire la<br />

propria genealogia al dio Asclepio e si vantava di discendere da Podalirio,<br />

il medico che abbiamo incontrato nell’<strong>Il</strong>iade. I privilegi ed il prestigio di<br />

cui godevano gli Asclepia di di Cos sono confermati in seguito da un’iscrizione<br />

nel santuario di Delfi datata al 360 a. C., in cui viene sottolineato che<br />

viene assegnato ai rappresentanti di tale stirpe il diritto di avere precedenza<br />

nella consultazione dell’oracolo, cioè la promantèia. (B. C.).<br />

68 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Maggio 2020

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