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Il Giornale dei Biologi - N. 6

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BREVI<br />

LA BIOLOGIA<br />

IN BREVE<br />

Novità e anticipazioni dal mondo scientifico<br />

a cura di Rino Dazzo<br />

INNOVAZIONE<br />

Cervello: scoperta la molecola che aiuta la memoria<br />

Nel cervello umano è presente una molecola anti-età che aiuta<br />

a conservare intatte la memoria e le funzioni cognitive.<br />

L’hanno scoperta i neuroscienziati del Mit, autori di uno studio<br />

che potrebbe rivelarsi cruciale nella lotta alla demenza senile e<br />

all’Alzheimer. L’enzima Hdac1 (questo il nome della molecola)<br />

è infatti decisivo nella riparazione degli errori che si accumulano<br />

col passare degli anni nel Dna <strong>dei</strong> neuroni. La sua efficacia diminuisce<br />

con l’avanzare dell’età e di malattie come l’Alzheimer,<br />

ma è possibile potenziarlo. I ricercatori del Mit hanno provato<br />

a disattivarlo nei topi e hanno notato come gli stessi hanno manifestato<br />

problemi di memoria e di orientamento. Utilizzando<br />

un vecchio farmaco, l’exifone, i sintomi sono scomparsi. Piccola<br />

controindicazione: l’exifone era stato ritirato dal mercato per la<br />

sua tossicità al fegato, ora bisognerà studiare un farmaco simile.<br />

© Pathdoc/www.shutterstock.com<br />

AMBIENTE<br />

La matematica per prevedere lo sviluppo delle piante<br />

© lehic/www.shutterstock.com<br />

Prevedere con precisione la crescita di un vegetale e il suo<br />

comportamento è più facile. I ricercatori del Dipartimento<br />

di <strong>Biologi</strong>a e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza, coordinati<br />

da Sabrina Sabatini e in collaborazione con gli studiosi<br />

dell’Università di Utrecht, hanno realizzato un modello computazionale<br />

capace di riprodurre con esattezza le fasi di crescita di<br />

una particolare radice, quella della Arabidopsis thaliana. Nel loro<br />

studio hanno integrato evidenze sperimentali e biologia computazionale,<br />

identificando alcuni <strong>dei</strong> circuiti molecolari essenziali<br />

nella crescita della radice e sviluppando un programma in grado<br />

di predire il comportamento della pianta in vivo e in varie<br />

condizioni ambientali. Per la realizzazione del modello è stato<br />

fondamentale individuare i network attivi nel differenziamento<br />

cellulare e il ruolo degli ormoni.<br />

74 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Maggio 2020

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