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BREVI<br />
LA BIOLOGIA<br />
IN BREVE<br />
Novità e anticipazioni dal mondo scientifico<br />
a cura di Rino Dazzo<br />
INNOVAZIONE<br />
Cervello: scoperta la molecola che aiuta la memoria<br />
Nel cervello umano è presente una molecola anti-età che aiuta<br />
a conservare intatte la memoria e le funzioni cognitive.<br />
L’hanno scoperta i neuroscienziati del Mit, autori di uno studio<br />
che potrebbe rivelarsi cruciale nella lotta alla demenza senile e<br />
all’Alzheimer. L’enzima Hdac1 (questo il nome della molecola)<br />
è infatti decisivo nella riparazione degli errori che si accumulano<br />
col passare degli anni nel Dna <strong>dei</strong> neuroni. La sua efficacia diminuisce<br />
con l’avanzare dell’età e di malattie come l’Alzheimer,<br />
ma è possibile potenziarlo. I ricercatori del Mit hanno provato<br />
a disattivarlo nei topi e hanno notato come gli stessi hanno manifestato<br />
problemi di memoria e di orientamento. Utilizzando<br />
un vecchio farmaco, l’exifone, i sintomi sono scomparsi. Piccola<br />
controindicazione: l’exifone era stato ritirato dal mercato per la<br />
sua tossicità al fegato, ora bisognerà studiare un farmaco simile.<br />
© Pathdoc/www.shutterstock.com<br />
AMBIENTE<br />
La matematica per prevedere lo sviluppo delle piante<br />
© lehic/www.shutterstock.com<br />
Prevedere con precisione la crescita di un vegetale e il suo<br />
comportamento è più facile. I ricercatori del Dipartimento<br />
di <strong>Biologi</strong>a e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza, coordinati<br />
da Sabrina Sabatini e in collaborazione con gli studiosi<br />
dell’Università di Utrecht, hanno realizzato un modello computazionale<br />
capace di riprodurre con esattezza le fasi di crescita di<br />
una particolare radice, quella della Arabidopsis thaliana. Nel loro<br />
studio hanno integrato evidenze sperimentali e biologia computazionale,<br />
identificando alcuni <strong>dei</strong> circuiti molecolari essenziali<br />
nella crescita della radice e sviluppando un programma in grado<br />
di predire il comportamento della pianta in vivo e in varie<br />
condizioni ambientali. Per la realizzazione del modello è stato<br />
fondamentale individuare i network attivi nel differenziamento<br />
cellulare e il ruolo degli ormoni.<br />
74 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Maggio 2020