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SALUTE PRIMO PIANO<br />
COVID-19, LA CURVA<br />
EPIDEMICA SI STA PIEGANDO<br />
DAL LATO GIUSTO<br />
Migliorano tutti gli indicatori ma c’è grande<br />
prudenza: giugno è un mese chiave<br />
© Tetiana Shumbasova/www.shutterstock.com<br />
e di questi 8,4 milioni sono ultra 65enni.<br />
È questo il contesto in cui si è diffusa l’epidemia<br />
da Sars-Cov-2, con gli anziani<br />
sorvegliati speciali perché dai dati emerge<br />
che già dopo i 65 anni e prima <strong>dei</strong> 75, più<br />
della metà delle persone convive con una<br />
o più patologie croniche fra quelle indagate<br />
e questa quota aumenta<br />
con l’età fino a<br />
interessare complessivamente<br />
i tre quarti<br />
degli ultra 85enni, di<br />
cui la metà è affetto<br />
da due o più patologie<br />
croniche.<br />
C’è inoltre un altro<br />
aspetto sul quale rifletter. La paura del<br />
contagio rischia di vanificare gli importanti<br />
risultati ottenuti finora grazie alla prevenzione<br />
anche secondaria, con il pericolo<br />
concreto nel lungo periodo di un aumento<br />
della mortalità soprattutto per alcune neoplasie<br />
come il cancro al seno che, se individuate<br />
precocemente, consentono nel 90<br />
La paura del contagio<br />
ha bloccato gli screening<br />
per altre patologie e rischia<br />
di rallentare la prevenzione<br />
© Prostock-studio/www.shutterstock.com<br />
per cento <strong>dei</strong> casi la sopravvivenza a 5 anni<br />
senza segni della malattia. Stefania Gori,<br />
presidente della Fondazione Aiom, segnala<br />
che «in Italia nel 2019 le diagnosi di tumore<br />
sono state 371 mila, mille al giorno, grazie<br />
anche alla prevenzione secondaria, ma durante<br />
il lockdown la pandemia ha bloccato<br />
screening, controlli<br />
periodici e moltissimi<br />
esami diagnostici per<br />
individuare il tumore,<br />
come ad esempio<br />
mammografie e Tac,<br />
con una diminuzione<br />
di 20 mila nuove<br />
diagnosi in due mesi.<br />
Un dato molto preoccupante – prosegue<br />
Gori – in linea con quanto già registrato<br />
in alcuni paesi europei, come ad esempio<br />
l’Olanda, e da poco pubblicato su Lancet<br />
Oncology, che nel lungo termine rischia di<br />
compromettere la sopravvivenza, perché la<br />
diagnosi preventiva cambia il destino delle<br />
persone».<br />
Guanti e mascherine?<br />
Mai per terra<br />
Guanti e mascherine non devono<br />
mai essere gettati per terra.<br />
L’Iss ha aggiornato le indicazioni per<br />
lo smaltimento in ambito domestico<br />
e sul luogo di lavoro. Se si è positivi<br />
o in quarantena obbligatoria mascherine<br />
e guanti monouso, come<br />
anche la carta per usi igienici e domestici<br />
(fazzoletti, tovaglioli, carta<br />
in rotoli) vanno smaltiti nei rifiuti<br />
indifferenziati, possibilmente inseriti<br />
in un ulteriore sacchetto. Per le attività<br />
lavorative i cui rifiuti sono già<br />
assimilati ai rifiuti urbani indifferenziati<br />
mascherine e guanti monouso<br />
saranno smaltiti come tali. L’utilizzo<br />
massivo <strong>dei</strong> dispositivi di protezione<br />
individuale “determinerà un aumento<br />
significativo <strong>dei</strong> volumi di rifiuti<br />
ed un possibile impatto ambientale<br />
che necessita di adeguate politiche<br />
di governo del ciclo <strong>dei</strong> rifiuti” spiega<br />
il ministro della Salute, Roberto<br />
Speranza. “La ripresa progressiva<br />
delle ordinarie attività quotidiane e<br />
lavorative deve avvenire nel rispetto<br />
delle necessarie misure precauzionali<br />
tra cui il distanziamento sociale e<br />
l’utilizzo di dispositivi di protezione<br />
individuale”.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Maggio 2020<br />
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