Tecnologie Alimentari - N°6 Novembre/Dicembre 2020
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attualità<br />
siamo tutti chiamati ad una attenta<br />
opera di pianificazione e condivisione<br />
degli interventi strategici”, ha dichiarato<br />
Remo Taricani, Co-Ceo<br />
Commercial Banking Italy di<br />
UniCredit. “Partendo da questa consapevolezza,<br />
abbiamo avviato una<br />
partnership con Nomisma che cercherà<br />
di identificare le principali aree<br />
d’intervento e i migliori percorsi operativi<br />
utili alle nostre filiere integrate<br />
per vincere la sfida e crescere secondo<br />
una logica di sviluppo sostenibile.<br />
Grazie anche al posizionamento paneuropeo<br />
di UniCredit, ci confronteremo<br />
anche con le migliori best practice<br />
internazionali per cogliere spunti<br />
di miglioramento da condividere con<br />
tutti i principali stakeholder del settore<br />
e dei nostri territori”.<br />
“Questo annus horribilis ci sta restituendo<br />
una visione della produzione<br />
agricola estremamente fragile soprattutto<br />
nelle filiere locali del cibo”, ha<br />
sottolineato Francesco Sottile, di<br />
Slow Food Italia. “Da qui bisogna<br />
partire per capire come rafforzare un<br />
sistema di produzione che non può<br />
rimanere ai margini dell’interesse politico,<br />
ma deve conquistare sempre<br />
maggiore spazio e dare valore al proprio<br />
contributo a favore di una reale<br />
transizione ecologica. Abbiamo bisogno<br />
di politiche che volgano lo sguardo<br />
al mondo della piccola scala che<br />
non è chiamata così perché rappresenta<br />
una minoranza, ma solo perché<br />
è costituita dalle migliaia e migliaia di<br />
piccole aziende agricole che insieme<br />
rappresentano tessere di un mosaico<br />
di valore inestimabile per il ruolo che<br />
giocano dal punto di vista, oltre che<br />
economico, anche agronomico, ecologico<br />
e culturale. Non si può condividere<br />
alcuna politica che dia maggiore<br />
forza al mondo agricolo industriale<br />
creando substrato fertile per un modello<br />
di produzione che non riesce a<br />
tenere in considerazione il valore della<br />
biodiversità, dell’uso delle risorse<br />
naturali. Se il settore agroalimentare<br />
in Italia e in Europa viaggiasse con<br />
regole e opportunità uguali per tutti<br />
Nel primo trimestre<br />
del <strong>2020</strong>, il calo<br />
delle vendite<br />
alimentari in Italia<br />
nel canale on-trade<br />
è risultato del 23%<br />
rispetto allo stesso<br />
periodo dell’anno<br />
precedente; nel<br />
secondo trimestre<br />
(complice il<br />
lockdown) il calo<br />
è stato del 64%<br />
(Foto EFA)<br />
allora si comincerebbe a parlare di<br />
mercato realmente libero e condizionato<br />
solo dalle capacità e dal saper<br />
fare”.<br />
“Per quanto resiliente, anche il sistema<br />
agroalimentare italiano sta soffrendo<br />
a causa di uno scenario di mercato<br />
dominato dall’incertezza a livello<br />
globale, dove la pandemia genera di<br />
continuo nuove sfide a cui sono chiamate<br />
le nostre imprese”, ha dichiarato<br />
Denis Pantini, Responsabile<br />
Agricoltura e Industria Alimentare di<br />
Nomisma. “È in questo scenario così<br />
complicato che si inserisce la collaborazione<br />
tra Nomisma e Unicredit: attraverso<br />
un’analisi innovativa e una<br />
condivisione strategica degli obiettivi<br />
tra gli stakeholder delle filiere agroalimentari,<br />
potrà essere raggiunta una<br />
migliore combinazione tra risorse private<br />
e pubbliche in grado di permettere<br />
una completa riuscita dei progetti<br />
di sviluppo necessari a garantire una<br />
competitività sostenibile al sistema<br />
agroalimentare italiano”.<br />
UN COMPARTO PROVATO<br />
DALLA CHIUSURA DI RISTORAZIONE<br />
E FUORI CASA<br />
Secondo i dati Nomisma il settore<br />
agroalimentare ha accusato i colpi<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.6 <strong>2020</strong><br />
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