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Tecnologie Alimentari - N°6 Novembre/Dicembre 2020

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ingredienti<br />

to della probabilità di incidenti internazionali<br />

che coinvolgono alimenti<br />

contaminati: basta ricordare l’incidente<br />

della melamina in Cina nel<br />

2008, l’epidemia tedesca di<br />

Escherichia coli. L’urgente necessità<br />

di affrontare la sicurezza alimentare<br />

su scala globale ha portato alla creazione<br />

nel 2004 di un programma<br />

congiunto delle Nazioni Unite, della<br />

Fao, dell’Oms e della International<br />

Food Safety Authorities Network,<br />

una rete globale di 190 autorità nazionali<br />

per la sicurezza alimentare,<br />

che mira a prevenire la diffusione internazionale<br />

di alimenti contaminati<br />

e malattie di origine alimentare e rafforzare<br />

i sistemi di sicurezza alimentare<br />

a livello globale.<br />

L’obiettivo generale di queste norme<br />

igieniche è garantire un elevato livello<br />

di protezione dei consumatori per<br />

quanto riguarda la sicurezza alimentare,<br />

adottando un approccio integrato,<br />

in cui ogni operatore della catena<br />

alimentare deve garantire che la<br />

sicurezza alimentare non sia compro-<br />

messa lungo l’intera filiera. I prodotti<br />

lattiero-caseari, in particolare, sono<br />

generalmente suscettibili alla contaminazione<br />

e il trattamento delle croste<br />

con conservanti può diventare<br />

quindi un passaggio nella produzione,<br />

soprattutto durante i lunghi tempi<br />

di stagionatura.<br />

I CONSERVANTI CHIMICI<br />

Sebbene i conservanti siano sicuri per<br />

la salute umana nel dosaggio consentito<br />

(secondo il regolamento europeo<br />

1129/2011), e ampiamente utilizzati<br />

nell’industria alimentare, il consumo<br />

di una grande quantità di questi additivi<br />

può dare origine a determinati<br />

problemi di salute. Pertanto, le preoccupazioni<br />

per la sicurezza di alcuni<br />

conservanti chimici e la percezione<br />

negativa dei consumatori nei confronti<br />

degli additivi sintetici hanno<br />

portato a un crescente interesse per<br />

alternative più naturali, tra cui i composti<br />

a base vegetale.<br />

I CONSERVANTI NATURALI<br />

L’uso di erbe e spezie nella produzione<br />

del formaggio è una pratica diffusa<br />

fin dall’antichità.<br />

Numerosi sono i formaggi già trattati<br />

con erbe naturali, in particolare in Italia<br />

(Casoperuto, Marzolino, Romano pe-<br />

Nello studio del<br />

CREA, la maggior<br />

parte degli<br />

ingredienti naturali<br />

ha mostrato<br />

diverse attività,<br />

tra cui quella<br />

antimicrobica,<br />

che potrebbero<br />

ritardare o inibire<br />

la crescita di<br />

microrganismi<br />

patogeni negli<br />

alimenti<br />

pato, Piacentinu Ennese DOP, ecc.),<br />

dove la tradizione casearia è antichissima,<br />

pertanto la ricerca scientifica è<br />

attualmente concentrata sullo sviluppo<br />

di nuovi metodi per utilizzare<br />

estratti naturali come conservanti. I<br />

composti naturali che esercitano attività<br />

antimicrobica e che si trovano in<br />

concentrazioni più elevate nelle piante<br />

sono composti fenolici, terpeni<br />

(monoterpeni, sesquiterpeni), aldeidi<br />

e chetoni, composti contenenti zolfo.<br />

Antibatterici. L’attività antibatterica<br />

dei composti naturali viene generalmente<br />

valutata contro i principali microrganismi<br />

patogeni comunemente<br />

riportati nei formaggi, come Listeria<br />

monocytogenes, Staphylococcus aureus,<br />

Escherichia coli e Salmonella.<br />

Tra le piante più efficaci, l’olio di semi<br />

di cumino nero integrato con un formaggio<br />

a pasta molle ha mostrato<br />

un’attività antibatterica generale<br />

contro tutti i principali batteri patogeni<br />

del formaggio. Caienna e pepe<br />

verde sono stati in grado di ridurre la<br />

popolazione di S. aureus nel formaggio<br />

egiziano Kareish, mentre estratti<br />

di cannella, aglio, citronella, crescione,<br />

rosmarino, salvia e origano hanno<br />

inibito individualmente la popolazione<br />

di L. monocytogenes nei formaggi<br />

lavorati. Gli oli essenziali di origano e<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.6 <strong>2020</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

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