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Tecnologie Alimentari - N°6 Novembre/Dicembre 2020

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news [fatti, persone, aziende]<br />

LA PASTA SGAMBARO RESTA AL 100% ITALIANA<br />

In controtendenza a molte operazioni degli<br />

ultimi anni, lo storico pastificio veneto<br />

Sgambaro non si fa lusingare dai grandi<br />

gruppi stranieri e rimane italiano al 100%,<br />

come la sua pasta, e in mano alla famiglia che<br />

lo ha fondato nel 1947. I fratelli Pierantonio,<br />

Roberto e Sandra Sgambaro hanno raggiunto<br />

il controllo dell’azienda decidendo di acquisire,<br />

tramite il veicolo societario GEN4 Srl,<br />

l’intero pacchetto di azioni sociali in mano ai<br />

cugini Flavio, Valentina e Maria Antonietta<br />

Sgambaro. L’accordo favorisce l’ingresso<br />

della quarta generazione della famiglia e<br />

conferma la volontà di restare indipendenti.<br />

Il presidente<br />

Pierantonio<br />

Sgambaro<br />

“Sono molto soddisfatto di aver raggiunto<br />

questo importante accordo”, ha commentato<br />

Pierantonio Sgambaro, presidente del<br />

pastificio. “L’interesse ricevuto in questi<br />

ultimi mesi anche da parte di multinazionali<br />

straniere evidenzia le potenzialità di<br />

sviluppo della nostra azienda: Sgambaro<br />

rimane però italiana e non potrebbe essere<br />

altrimenti per una realtà che da vent’anni<br />

produce la sua pasta con solo grano duro<br />

italiano. Il nostro obiettivo è accelerare la<br />

crescita del brand sia a livello nazionale sia<br />

internazionale, dove riscontriamo sempre<br />

maggiore attenzione verso la pasta di alta<br />

qualità Made in Italy”.<br />

Sono due le direttrici di sviluppo lungo le<br />

quali si muove l’azienda. Da un lato sta lavorando<br />

per ampliare la presenza nei canali<br />

distributivi tradizionali, come supermercati e<br />

negozi al dettaglio, e in quelli online, incluso<br />

il lancio di un proprio e-commerce entro fine<br />

anno. Dall’altro sta rafforzando le attività sul<br />

fronte marketing e comunicazione per consolidare<br />

la riconoscibilità del marchio e dei<br />

suoi valori. In quest’ottica, è stata confermata<br />

la collaborazione per il 2021 con lo chef<br />

Bruno Barbieri, volto della campagna tv che<br />

ha debuttato in primavera sulle reti nazionali<br />

italiane. Dopo aver registrato lo scorso<br />

anno un giro d’affari di circa venti milioni di<br />

euro, Sgambaro prevede di chiudere il <strong>2020</strong><br />

con un aumento di fatturato attorno al 5%.<br />

Questo trend positivo è stato trainato anche<br />

dalle vendite estere che, al netto dell’effetto<br />

“svuotamento dei supermercati” legato<br />

a Covid-19, hanno visto un incremento di<br />

oltre il 10%, con l’ingresso in nuovi mercati<br />

in Europa e nel sud-est asiatico.<br />

La sensibilità verso il benessere dei consumatori<br />

ha spinto Sgambaro a usare solo grano<br />

duro italiano e puntare alla filiera corta per<br />

eliminare i pesticidi dalla propria pasta già<br />

vent’anni fa. L’attenzione verso l’ambiente<br />

si è concretizzata nel <strong>2020</strong> con l’avvio del<br />

percorso green che porterà Sgambaro a<br />

diventare entro dieci anni “organizzazione<br />

climate positive”, capace di sottrarre all’atmosfera<br />

più anidride carbonica di quanta ne<br />

rilascia con la propria attività.<br />

AGRIFORM E PARMAREGGIO CREANO IL POLO DEI FORMAGGI DOP<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.6 <strong>2020</strong><br />

È stata formalizzata ai primi di dicembre<br />

con la notifica dell’Agcm l’acquisizione<br />

da parte di Parmareggio<br />

del controllo esclusivo del ramo<br />

d’azienda di Agriform Sca di<br />

Sommacampagna (Verona), operativa<br />

a partire dal primo gennaio 2021.<br />

Agriform Sca è attiva nella produzione,<br />

stagionatura e confezionamento<br />

di formaggi a indicazione geografica<br />

tipica ed è la prima realtà veneta<br />

dei formaggi DOP (tra cui Grana<br />

Padano, Asiago, Piave). L’accordo<br />

tra questa realtà e il produttore di<br />

Parmigiano Reggiano, capeggiato<br />

dal gruppo Bonterre, dà quindi il via<br />

alla più grande a azienda italiana<br />

nel mondo dei formaggi DOP. Sarà<br />

un polo caseario di specialità certificate<br />

con un giro d’affari di 550<br />

milioni di euro, di cui 200 garantiti<br />

alle esportazioni. Il piano triennale<br />

prevede una crescita significativa<br />

del fatturato già nel triennio 2021-<br />

2024 con un conseguente miglioramento<br />

delle marginalità. A questa<br />

nuova realtà territoriale fanno capo<br />

oltre 2.000 allevatori e 20 caseifici,<br />

numeri che sembrano confermare il<br />

trend positivo evidenziato dall’ultimo<br />

rapporto Ismea-Qualivita secondo<br />

cui i formaggi rappresentano il primo<br />

segmento delle IG italiane, con<br />

un valore di 4,5 miliardi di euro alla<br />

produzione (+10%) e 7,5 miliardi al<br />

consumo (+5%), a fronte di volumi<br />

pari 549.000 tonnellate (+1%).<br />

Come se non bastasse, l’export 2019<br />

ha subito una crescita del 13% e ha<br />

superato per la prima volta i 2 miliardi<br />

di euro.<br />

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