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Tecnologie Alimentari - N°6 Novembre/Dicembre 2020

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indagine di mercato<br />

Giappone, per lavorazioni più complesse,<br />

o dalla Cina; in misura minore<br />

da USA ed Europa Occidentale (in<br />

particolare Germania). L’industria ittica<br />

vietnamita presente buone opportunità<br />

future, in considerazione<br />

del fatto che per la filiera ittica il<br />

Governo vietnamita intende ottenere<br />

la Certificazione Ambientale secondo<br />

gli standard HACPP, GMP,<br />

SSOP, proprio in considerazione<br />

dell’elevata quota di export.<br />

L’Indonesia è un grosso consumatore<br />

di pesce, ma per la maggior parte si<br />

tratta di pesce crudo, oppure essiccato<br />

o grigliato; c’è una richiesta di<br />

macchinari di piatti pronti a base di<br />

pesce (stufati, zuppe). In Giappone<br />

l’industria ittica ha una lunga tradizione<br />

nella lavorazione e trasformazione<br />

del pesce, dovuta al fatto che<br />

in Giappone si consuma più pesce<br />

che carne, dato che quest’ultima costa<br />

di più del pesce; il pesce rappresenta<br />

ben l’80% del consumo proteico<br />

dei giapponesi. Le tecniche di<br />

lavorazione e trasformazione sono<br />

tra le più avanzate al mondo: i più<br />

grandi e moderni impianti per la lavorazione<br />

del pesce si trovano a<br />

Fukuoka, Nagasaki, Tokyo, Kyushu,<br />

Ishinomaki, Hachinoe, Kushiro e<br />

Wakkanai; impianti specializzati nella<br />

lavorazione delle sardine e acciughe<br />

si trovano a Shimonoseki; a<br />

Shiogama (Honshu) e Hakodata<br />

(Hokkaido) sono ubicati impianti specializzati<br />

nella lavorazione del pesce<br />

congelato. In India il Piano di recente<br />

annunciato dal Ministero Interno delle<br />

Finanze ha istituito un fondo speciale<br />

per lo sviluppo delle strutture di<br />

pesca e acquacultura (FIDF), che punta<br />

ad una produzione di prodotti ittici<br />

di circa 20 milioni di tonnellate<br />

entro il 2023. Ne risentirà ovviamente<br />

positivamente l’industria a valle<br />

della lavorazione e trasformazione,<br />

che è comunque attualmente ancora<br />

troppo frammentata e per la maggior<br />

parte scarsamente adeguata in<br />

termini di tecnologie usate.<br />

Nell’area medio-orientale il mercato<br />

di maggiori dimensioni è quello iraniano:<br />

l’Iran produce circa 330.000<br />

tonnellate/anno di pesce, ed è il maggior<br />

produttore di pesce in Medio<br />

Oriente. Recentemente la Cina ha<br />

annunciato di investire circa 3 miliardi<br />

di dollari nell’itticoltura iraniana<br />

(nell’isola di Qesh e nel porto di<br />

Bandar Abbas): altri paesi asiatici<br />

(quali Thailandia e Sud Corea) ed europei<br />

avevano già mostrato interesse<br />

A livello globale<br />

il mercato degli<br />

impianti per la<br />

lavorazione e<br />

conservazione del<br />

pesce è previsto<br />

crescere ad un<br />

ritmo del 3,5%<br />

medio annuo,<br />

per arrivare ad<br />

attestarsi a 3,7<br />

miliardi di dollari<br />

nel 2023<br />

ad investire in strutture per la filiera<br />

ittica iraniana. L’Iran è anche un grosso<br />

esportatore di pesce, per un totale<br />

di quasi 390 milioni dollari prima<br />

dell’avvento di dazi. Uno dei prodotti<br />

più pregiati esportati dall’Iran è il<br />

“Royal Caviar”, confezionato in scatole<br />

d’oro di 24 carati.<br />

La Turchia si distingue in particolare<br />

per la lavorazione delle acciughe trattate<br />

sott’olio: circa i due terzi del valore<br />

del pescato turco è costituito<br />

dalle acciughe. Le principali industrie<br />

di trasformazione sono ubicate prevalentemente<br />

nelle zone prospicienti<br />

il mare di Marmara. La presenza di<br />

materia prima a basso costo, unita ad<br />

una buona capacità sul piano sia tecnico<br />

che finanziario degli imprenditori<br />

turchi, hanno permesso negli<br />

anni una considerevole esportazione<br />

di prodotti ittici verso l’Europa. La<br />

produzione di pescato ha comunque<br />

raggiunto ormai una certa stabilità,<br />

e ora l’industria ittica turca punta<br />

molto sull’acquacultura. Il settore<br />

dell’impiantistica per la lavorazione<br />

del pesce in Turchia si presenta potenzialmente<br />

molto interessante in<br />

una prospettiva futura di medio-lungo<br />

periodo, anche in considerazione<br />

del fatto che i consumi pro capite di<br />

pesce in Turchia sono ancora molto<br />

bassi; attualmente però il settore è<br />

fortemente penalizzato dalla nota<br />

situazione di instabilità geopolitica,<br />

Nei Paesi Arabi del Golfo l’esaurimento<br />

delle risorse ittiche ha portato<br />

come conseguenza che i cons<br />

u m i i n t e r n i d i p e s c e s o n o<br />

dipendenti per circa il 70% dalle<br />

importazioni, il che ha sfavorito investimenti<br />

in attività locali di lavorazione<br />

e trasformazione.<br />

In Africa il mercato più importante<br />

è quello sud-africano: l’industria<br />

ittica, sia per quanto concerne i<br />

consumi interni che le esportazioni<br />

(soprattutto di acciughe, sardine,<br />

filetti di sgombro, merluzzi) ha un<br />

ruolo di rilievo nell’economia del<br />

paese. L’industria ittica sudafricana<br />

è tra quelle a più alto livello per<br />

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.6 <strong>2020</strong><br />

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