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Tecnologie Alimentari - N°6 Novembre/Dicembre 2020

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energia<br />

Collettori Fresnel per l’impianto<br />

solare di Noto (foto CSP-F)<br />

BIRRA SOLARE<br />

Il settore industriale di produzione e<br />

imbottigliamento delle bevande include<br />

diversi processi la cui richiesta di calore<br />

avviene a una temperatura comta<br />

al 32% del valore complessivo di tutti<br />

i settori e, di questo 32%, i 3/4 circa<br />

sono imputabili al fabbisogno termico<br />

mentre solo 1/3 è legato ai consumi elettrici.<br />

Se si esplode questo dato a un livello<br />

di dettaglio ancora superiore, si vede<br />

che più del 50% di tale fabbisogno termico<br />

è associato a processi industriali<br />

che operano a basse o medie temperature,<br />

vale a dire fino a 400°C. Il dato del<br />

50% è ancora suddivisibile in un 30%<br />

circa a bassa temperatura, cioè fino a<br />

150°C, e un 20% nel campo delle medie<br />

temperature, da 150°C a 400°C.<br />

tenendo a mente questi requisiti preliminari,<br />

appare subito evidente che esistono<br />

alcune applicazioni più promettenti,<br />

soprattutto nell’industria<br />

alimentare, in quella meccanica e in<br />

quella tessile. In questi settori, infatti,<br />

sono numerosi i processi che richiedono<br />

acqua calda a temperature contenute,<br />

come la bollitura, la pastorizzazione,<br />

il lavaggio, l’essicazione, la<br />

cottura, lo sbiancamento, ecc.<br />

COME INTEGRARE<br />

IL SOLARE TERMICO<br />

Come già sopra accennato, per molti<br />

processi industriali può essere sufficiente<br />

l’impiego di tecnologie convenzionali,<br />

come i collettori solari piani vetrati di<br />

buona qualità.<br />

Qualora, invece, le temperature salgano,<br />

superando anche i 150°C, si renderà<br />

probabilmente necessario l’utilizzo<br />

di tecnologie più performanti come,<br />

ad esempio, i collettori parabolici lineari<br />

o la tipologia Fresnel. Si tratta, in<br />

ambedue i casi, di sistemi a concentrazione<br />

in grado di operare con buona<br />

efficienza anche a temperature di fornitura<br />

più elevate.<br />

Un punto chiave, poi, è quello dell’integrazione<br />

dell’impianto solare termico<br />

all’interno del sistema di produzione e<br />

distribuzione dell’energia termica già<br />

preesistente nell’impianto industriale in<br />

L’impianto solare<br />

a servizio<br />

del birrificio Flecks<br />

Brauhaus<br />

a Frohnleiten,<br />

in Austria<br />

(foto Savosolar)<br />

esame. Bisogna ricordare innanzitutto<br />

il principio generale alla base di un corretto<br />

ed efficiente funzionamento di<br />

qualsiasi impianto solare termico: più è<br />

bassa la temperatura operativa alla<br />

quale si riescono a far funzionare i collettori,<br />

migliore sarà il loro rendimento.<br />

La ricerca del punto più adatto per l’integrazione<br />

sarà allora la ricerca delle<br />

zone dove esiste la possibilità di fornire<br />

calore a bassa temperatura.<br />

Questo è il motivo per cui, in molti degli<br />

impianti a oggi realizzati, il solare termico<br />

opera in pre-riscaldamento dell’acqua<br />

di alimento della caldaia convenzionale,<br />

normalmente attraverso un<br />

serbatoio di accumulo che consenta di<br />

bilanciare eventuali sfasamenti tra domanda<br />

e offerta di calore.<br />

Esiste anche la possibilità, però, di una<br />

generazione diretta di vapore tramite<br />

solare. La produzione del vapore può<br />

essere anche di tipo indiretto, vale a<br />

dire non prodotta all’interno del collettore<br />

ma attraverso uno scambiatore di<br />

calore. Nel circuito del collettore, allora,<br />

è presente acqua pressurizzata ad alta<br />

temperatura o un olio diatermico.<br />

I PROCESSI INDUSTRIALI PIÙ ADATTI<br />

Dai dati ora esposti è chiaro, perciò, che<br />

esiste un notevole potenziale di utilizzo<br />

per il solare termico a servizio dei processi<br />

industriali, soprattutto dove le<br />

temperature richieste dai processi stessi<br />

sono limitate a valori inferiori ai<br />

150°C, dove collettori solari convenzionali,<br />

seppur di ottima qualità, possono<br />

operare con un’efficienza soddisfacente.<br />

In un campo di valori superiori, ad<br />

esempio tra 150°C e 400°C, invece, si<br />

rende necessario l’impiego di collettori<br />

solari speciali.<br />

Se si guarda ai diversi settori industriali<br />

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.6 <strong>2020</strong><br />

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