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24 DELL’IMITAZIONE E DELLA MEMORIA<br />
ze scientifiche non si può credere alla discendenza<br />
di tutta l’umanità da un’unica coppia 17. A dar peso<br />
all’idea della non storicità del racconto della caduta<br />
sono le scoperte incontestabili delle scienze geologiche<br />
e paleontologiche che estendono immensamente<br />
la sproporzione tra la durata della preistoria<br />
e quella della storia.»<br />
Tali scoperte chiamano di nuovo in causa<br />
il Newton, che la durata della preistoria nella<br />
Cronologia l’aveva provvidenzialmente accorciata.<br />
Ma il giudizio su di lui non è affatto univoco: accanto<br />
al Newton figlio del suo secolo, il quale temeva che<br />
Dio punisse l’umanità con terremoti o deviando l’orbita<br />
di una stella, c’è il Newton enciclopedico, che<br />
meditando sulle Scritture, le aveva spogliate delle<br />
superfetazioni allegoriche anticipando posizioni il-<br />
17 Cfr. Lo scisma sommerso, Garzanti 1999, p. 31: «A dar peso all’idea della<br />
non storicità del racconto della caduta sono le scoperte incontestabili delle<br />
scienze geologiche e paleontologiche che estendono immensamente la<br />
sproporzione tra la durata della preistoria e quella della storia. Ma è anche<br />
lo scarso rilievo che il Vecchio Testamento, al di fuori della Genesi, dà al<br />
peccato di Adamo [...] Nel Nuovo Testamento Gesù non parla mai di Adamo<br />
né della colpa della prima coppia, alla quale del resto, anche quando nel<br />
Vecchio Testamento se ne fa cenno come per esempio nella Sapienza (10, 1-2),<br />
non si attribuiscono i mali dell’umanità.»