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90 DELL’IMITAZIONE E DELLA MEMORIA<br />
mondo. Il rogo di Giordano Bruno non s’era ancora<br />
spento! E Newton, passando dai fornelli alchemici<br />
all’astronomia, trovò l’analogia tra le qualità coagulanti<br />
e dissolventi dello zolfo e del mercurio e le forze<br />
di attrazione e repulsione dei pianeti.<br />
Ma oltre ai roghi, non pochi equivoci ingombravano<br />
ancora il cammino. Galilei attribuiva alla «luce<br />
seminale» la generazione spontanea degli insetti.<br />
Leibniz rinfacciava al Cartesio d’aver detto: «La materia<br />
assume di volta in volta tutte le forme». Questo<br />
faceva di Cartesio un precursore di Spinoza, giudicato<br />
blasfemo e ateista. Ma chi potrebbe mai pensare<br />
che nella disputa Leibniz-Newton per la primogenitura<br />
del Calcolo infinitesimale s’insinuassero problemi<br />
oggi improponibili? Leibniz deplorava il Newton<br />
per la scoperta che più lo illustra presso i posteri:<br />
«Dopo la legge di gravità, saranno consentite tutte le<br />
imposture immaginabili; si potrà attribuire alla materia<br />
il potere di pensare, e così distruggere l’immaterialità<br />
dell’anima, che è uno dei fondamenti della<br />
teologia naturale. Avverrà che il signor Locke si butterà<br />
avidamente sull’idea del signor Newton.»<br />
A qualcuno però la gravità ripugna ancora: