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UN DISCORSO SEMISERIO SULL’UOMO 85<br />
Dietro impulso delle Epistole paoline, si sostituì<br />
la dottrina redenzionistica alla reincarnazionistica.<br />
Tuttavia nell’Epistola ai Romani troviamo la<br />
preesistenza, presupposto della reincarnazione. A<br />
Paolo si rifarà Mani, che nei Kephalaia lo cita ben 67<br />
volte. E Agostino? Assorbito dalla polemica contro<br />
i Manichei, egli occulta «in interiore homine» la<br />
memoria della preesistenza, ma per il resto la sua<br />
soluzione del problema del Male è analoga a quella<br />
manichea: il male è «la menzogna del non-essere<br />
che nega la propria natura di non-essere» 78. Come<br />
reso mortale quanto alla carne, reso vivente quanto allo spirito. Allora andò<br />
anche a predicare agli spiriti rinchiusi in carcere, che erano stati ribelli.»<br />
78 Cfr. Flavio Cuniberto, Jakob Böhme, Morcelliana 2000, p. 11: «Si potrebbe<br />
dire - come fa Platone nel Sofista - che il male è la menzogna del non-essere<br />
che nega la propria natura di non-essere, o anche l’illusione che nega il<br />
suo carattere illusorio. In questo senso il male non è. Ma è per definizione<br />
quel non essere che si illude e illude di essere. È dunque in altre parole una<br />
potenza: il magnetismo formidabile con cui il non-essere risucchia ogni cosa,<br />
annientandola.» È opportuno far partecipe il lettore di questa mia avventura<br />
filologica. Nel Dizionario biografico degli Italiani, dal profilo biografico<br />
dell’abate trapanese Michelangelo Faldella, professore a Padova agli inizi<br />
del XVIII secolo, avevo appreso: «Il problema dell’immortalità dell’anima,<br />
e quindi della sua spiritualità, e di conseguenza il rapporto anima-corpo,<br />
è risolto dal Faldella con il ricorso alla concezione agostiniana dell’anima<br />
puntuale.» Anima puntuale? Nessuno degli agostinisti da me interrogati<br />
aveva saputo illuminarmi, né più convincente mi appariva la traduzione<br />
alla cieca in «anima apposta», trovata nel libro di Ioan P. Couliano I viaggi<br />
dell’anima. Fu il suo titolo greco: Peri prosjuouV yuchV, a mettermi in<br />
grado di decifrarla. Era: Intorno all’anima trattenuta.