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UN DISCORSO SEMISERIO SULL’UOMO 53<br />
ne di abbattere a colpi di ragione il muro del mistero<br />
era diretto quel mio divertissement In pruritu<br />
carnis, e lascio a Voi giudicare se appartiene al genere<br />
razionale o irrazionale:<br />
«Una costruzione colossale la Kabbalah, non c’è che<br />
dire… ma per quanto sublime possa sembrare, si<br />
tratta pur sempre di una costruzione umana. E’ appunto<br />
questo che l’uomo si rifiuta di capire, e appena<br />
costruisce un bel castello di sabbia, si innamora<br />
del suo capolavoro, al punto da attribuirgli un’origine<br />
divina… è vero che Dio si esprime solo per bocca<br />
dell’uomo, ma attenzione! Ogni costruzione umana<br />
è destinata a crollare… Chi ci va di mezzo è proprio<br />
Dio e la sua reputazione. Ogni volta che il nostro castello<br />
di sabbia casca giù, e non senza sconquasso, la<br />
colpa è senz’altro di Dio… Il peggio viene quando<br />
le anime pie si mettono in testa di scagionare Dio<br />
dello sconquasso. Ecco allora profilarsi un altro Dio,<br />
il Dio del Male, un Satanasso o un Belzebub, dio del<br />
letame… Così il giuoco è fatto: Dio resta buono e la<br />
sua reputazione intatta, questo mondo di tenebre è<br />
opera di Satana, Principe di questo mondo...»<br />
Amici miei, anche a rifiutare la perniciosa trovata<br />
di Feuerbach: «Non Dio creò l’uomo, ma l’uo-