Untitled - i segni dell'auser

Parte I
Aemilia, sul versante toscano dalla via Luca
Florentiam28 .
Proprio la continuità di questo sistema stradale,
già dimostrata dall’attacco di Belisario a
Fiesole, sulla via da Firenze a Faenza divenuta
cruciale anche per le comunicazioni con Ravenna,
è manifestamente il motivo che porta
Narsete ad investire Lucca, nell’estate del 553:
Parma, al terminale opposto della via transappenninica,
è attaccata quasi nello stesso tempo29 .
Rapida era stata la riconquista imperiale della Toscana settentrionale, dopo la vittoria su
Teia ai Monti Lattari, in Campania: Firenze, Volterra, Pisa, Luni, aprono le porte a Narsete,
ma Lucca resiste, presidio meridionale di una via che lascia aperta ai Goti che stanno attendendo
l’arrivo degli alleati Franchi la possibilità di rimettere in discussione, come già era
accaduto più volte, la solidità dell’azione di Narsete. Paradossalmente, la città-fortezza
consolidata nel III secolo per sbarrare un accesso dal nord verso Roma si trova – come sarà
poi per un lungo periodo – ad essere piuttosto il terminale a sud dell’Appennino di chi
controlla la Pianura Padana, o almeno il tratto occidentale, la Liguria del VI e VII secolo.
Il lungo e inconcludente assedio a Lucca, a cui le mura della colonia Latina del II secolo a.C.,
restaurate e irrobustite di torri fra III e IV secolo 30 , permettevano di resistere senza troppe
difficoltà alle sparute milizie bizantine, grazie alla minuziosa narrazione di Agathias diviene,
come si è detto, anche occasione per apprezzare, nelle trattative condotte fra il comando
bizantino e gli assediati, la residua vitalità delle strutture amministrative cittadine31 : i
Λουκανοὶ sembrano l’estrema manifestazione della res publica coloniae Lucensium medioimperiale
– testimoniata dal titolo di un curator32 – o di quel che doveva esserne sopravvissuto per
assicurare l’adempimento degli obblighi della civitas nei confronti dell’amministrazione
imperiale – in primo luogo del sistema fiscale. Ed è dunque agevole riconoscere negli stessi
Λουκανοὶ gli incolae che nella narrazione gregoriana si impegnano, vanamente, a far fronte
alle esondazioni dell’Auser con opere di bonifica cui un tessuto demografico evidentemente
esangue non era più in grado di sopperire.
Dopo la blandizia dimostrata rilasciando gli ostaggi consegnati dalla città, la strategia di
Narsete ha il momento culminante, nella narrazione di Agathias, nell’attacco portato con
macchine ossidionali alle mura33 Fig. 10. Quarto di siliqua di Teodorico. Da Maggiano.
: Nαρσῆς δὴ οὖν τὸ λοιπὸν οὐκ ἀνεκτὸν εἶναι ἡγούμενος εἰ μέ��οιεν
οἱ Λουκανοὶ ἐπὶ πλεῖστον ἀντέχειν οὕτω πως ἀνειμένα πολιορκούμενοι, ἐπέ�αζε τοῖς τείχεσιν ἀφειδῶς καὶ
ἀυτίκα αἵ τε ἑ�επό�εις μηχαναὶ προσήγοντο καὶ ἀνὰ τὰς τύρσεις πυρφόρα ἐρρίπτοντο βέ�η οἱ τε ἐς τὰ
28 Si veda in merito CIAMPOLTRINI 2007, pp. 41 ss.
29 AGATHIAS, Historiae, I, 11 ss.; per la cronologia, PIB, II, pp. 412 ss., s.v. Narses.
30 CIAMPOLTRINI 2007, pp. 15 s.
31 AGATHIAS, Historiae, I, 12 ss.
32 AEp, 1965, 244.
33 AGATHIAS, Historiae, I, 17.
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