Untitled - i segni dell'auser
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Spazi dei vivi, spazi dei morti. Paesaggi urbani del VI e VII secolo<br />
Fig. 54. Saggi 2008-2009 nell’isolato fra Via Santa Croce, Via dell’Arcivescovato, Piazza Santa Maria foris portam: planimetria<br />
complessiva.<br />
santo vescovo venne sepolto 81 : sepolcreti si alternano ad aree insediative, anche con una<br />
vivace componente manifatturiera.<br />
Si deve al compianto Alessandro Grida, nell’estate del 1981, il recupero, in una discarica in<br />
cui erano finiti materiali provenienti da lavori condotti nell’area attorno al San Frediano,<br />
forse in Via Fillungo, di un piccolo nucleo di oggetti in bronzo, misti a rosticci di ferro,<br />
che testimonia l’attività di un bronzista – o di un fabbro – in questo settore della città,<br />
probabilmente subito all’esterno della porta.<br />
Se si esclude forse la fibbia per cintura (fig. 55), comunque mutila dell’ardiglione, il complesso<br />
sembra costituito interamente da scarti di lavorazione – con la serie di placchette<br />
rettangolari per cintura con appendice triangolare, tutte sprovviste di magliette di fissaggio<br />
(fig. 56, A), e la linguetta terminale, deformata – o di oggetti destinati alla rifusione, come<br />
i frammenti di aghi crinali (o spilloni fermamantelli), fra i quali spicca l’ago che conserva<br />
la testa parallelepipeda decorata da metope con croci di Sant’Andrea incise (fig. 57). Anche<br />
i grumi informi di bronzo, residuo di fusione (fig. 56, B), paiono certificare che la piccola<br />
massa di bronzo era destinata al recupero.<br />
81 Per l’edificio del San Vincenzo, si vedano i dati di scavo proposti in LTAM I, pp. 574 ss.; fondamentale la<br />
ricerca di SILVA 2010.<br />
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