Untitled - i segni dell'auser
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Appendice<br />
esplorata durante la costruzione della stazione ferroviaria nel<br />
1920 10 . L’esame dei materiali, condotto magistralmente da Otto<br />
von Hessen sullo schizzo recuperato da Guglielmo Lera nelle carte<br />
di Livio Migliorini (fig. 5), ha permesso di valutare almeno la cronologia<br />
e l’elevato tono delle dotazioni della necropoli del nucleo<br />
di Longobardi che fra gli ultimi anni del VI e i primi del VII secolo<br />
si insediò alla confluenza dei due rami del Serchio vigilata dal<br />
pinnacolo di Monte Croci; le restituzioni di materiali del VI-inizi<br />
del VII secolo da questa guglia – fra cui spicca uno spillone fermamantelli<br />
in bronzo (fig. 6) – parrebbero suggerire che il castellum<br />
era la mera vetta, forse appena irrobustita o segnalata da apprestamenti<br />
in legno 11 .<br />
La vera e propria ‘fortezza’ dei Longobardi – come già dei Goti e<br />
dei Bizantini – doveva infatti essere la città, il cui presidio era plausibilmente<br />
corroborato dai nuclei gentilizi distribuiti nei vici della<br />
piana che dal fondatore, o dal capo della consorteria – la fara –<br />
10 VON HESSEN 1975, pp. 47 ss., con bibliografia precedente; CIAMPOLTRINI 1984, p. 297, nota 20, per<br />
altre testimonianze archivistiche; CIAMPOLTRINI 1990, pp. 691 ss.; CIAMPOLTRINI 1995 A, pp. 577 ss.<br />
11 CIAMPOLTRINI 1990, pp. 691 ss.<br />
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Fig. 7. Fibula ‘da San<br />
Lorenzo a Vaccoli’.<br />
Fig. 8. Materiali da una tomba longobarda ritrovata nel territorio<br />
di Lucca nel 1808 (da Ghilarducci – Lera – Seghieri 1981).<br />
Fig. 9. Croce in lamina d’oro da Lucca, ritrovamento 1808, oggi<br />
nel Museo Nazionale Germanico di Norimberga (da Lindenschmidt<br />
1880-1889).