Untitled - i segni dell'auser
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Parte II<br />
Fig. 1. Lucca: siti con contesti del VI-VII secolo riferiti alla struttura urbanistica della città romana (in rosso le mura, in celeste<br />
il sistema stradale).<br />
polcreto nel corso del secolo VIII, come indicavano limpidamente i dati dello scavo del<br />
2005, proponeva dunque un modello attendibile 5 .<br />
Alla ricomposizione degli ‘spazi dei vivi’ ostava comunque la difficoltà di tratteggiare<br />
un’affidabile ricostruzione dei sistemi ceramici in uso fra VI e VII secolo, giacché l’assenza<br />
di materiali di cronologia certa e circoscritta, con il sostanziale esaurimento delle importazioni<br />
di sigillate africane, invitava a valutare gli isolati ed esigui complessi potenzialmente<br />
riferibili a questo torno di tempo con cautela, anche in considerazione della componente di<br />
residui che è di regola assai elevata nelle restituzioni di contesti pluristratificati, in primo<br />
luogo urbani. Di conseguenza, emblematico del VI secolo lucchese rimaneva a lungo il<br />
piccolo nucleo di materiali emerso nell’area Galli Tassi (fig. 1, A), dal livellamento di una<br />
fossa aperta a ridosso di edifici frequentati almeno fino al II secolo d.C. (US 413; fig. 2),<br />
riferito al VI secolo essenzialmente dai tipi di produzione locale e da rari e minuti frammenti<br />
di anfore d’importazione dal Mediterraneo orientale (LR 1 e LR 4) e dall’Africa<br />
5 CIAMPOLTRINI 2006 B, p. 39.<br />
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