Problematiche e prospettive infermieristiche in ... - IPASVI - Roma
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• ridurre il rischio di stravaso,<br />
• render la terapia meno traumatica per il paziente e meno stressante<br />
per il personale,<br />
• deve essere rimosso dopo un massimo di 20 giorni.<br />
• Catetere tunnellizzato: è un catetere venoso centrale, monolume o a<br />
doppio lume, con raccordo luer-lock all'estremità e una camicia <strong>in</strong><br />
Dacron che viene posizionata nel tunnel sottocutaneo.<br />
Alcuni cateteri sono forniti di una valvola unidirezionale all'estremita<br />
distale tipo Groshong, che permette l'<strong>in</strong>fusione, ma impedisce il<br />
reflusso di sangue all'<strong>in</strong>terno della cannula.<br />
.<br />
• Vantaggi:<br />
—riduce al m<strong>in</strong>imo la necessità di epar<strong>in</strong>izzazione, —m<strong>in</strong>imizza il<br />
rischio di fuoriuscita di sangue,<br />
—evita l'<strong>in</strong>gresso di aria qualora il catetere venga lasciato aperto durante<br />
la manovra di connessione e deconnessione con i deflussori,<br />
—può essere lasciato <strong>in</strong> sede f<strong>in</strong>o a sei mesi.<br />
• Le più comuni vie di accesso sono:<br />
—vena succlavia,<br />
—vena giugulare <strong>in</strong>terna.<br />
• Sistema totalmente impiantabile: è un accesso di <strong>in</strong>fusione venoso<br />
totalmente isolato dall'ambiente esterno chiamato « Port-a-cath ».<br />
Caratteristiche:<br />
• è impiantato <strong>in</strong> una tasca sottocutanea,<br />
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