VIRGILIO E STESICORO Una ricerca sulla Tabula Iliaca Capitolina *
VIRGILIO E STESICORO Una ricerca sulla Tabula Iliaca Capitolina *
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Virgilio e Stesicoro<br />
pagni 26 . Stesicoro è vissuto nel mondo magnogreco: può essersi<br />
servito dell’eroe superstite del mito troiano come «ecista», per la<br />
fondazione di una colonia. Un paio di esempi, tra i molti possibili.<br />
La città di Locri Epizefiri in Italia meridionale vantava origini iliache;<br />
non per niente, vi si venerava ÉAyhnç ÉIliãw, considerata già<br />
protettrice della «madrepatria» Troia, dalla quale proveniva la statua<br />
ufficiale della dea (un idolo simile al Palladio?), riprodotta in<br />
tante icone ritrovate nelle rovine romane della città. Ad Elimo in<br />
Sicilia si adorava (come in Samotracia e in diverse località dell’<br />
Ellade) ÉAfrod¤th Afineiãw, quasi che il figlio di questa divinità fosse<br />
l’«ecista» del luogo o almeno del culto 27 . <strong>Una</strong> città della Magna<br />
Grecia, con la velleità di origini illustri, poteva essere la destinazione<br />
di Enea, nel carme di Stesicoro (nel quale il tema eziologico<br />
peraltro non doveva costituire più che un episodio finale, con un<br />
accenno di tipo prolettico). Per quanto concerne l’uso sostantivale<br />
del termine ÑEsper¤a, non è detto che ricorresse nel testo del poeta<br />
greco: come si può riscontrare nelle parti della <strong>Tabula</strong> <strong>Iliaca</strong> attinenti<br />
all’Iliade, le iscrizioni esplicative corrispondono alle fonti<br />
poetiche, ne segnalano e ne spiegano le scene, ma non ne riprendono<br />
puntualmente le singole frasi, non ne riproducono le caratteristiche<br />
linguistiche e la forma dell’espressione 28 .<br />
Dunque <strong>sulla</strong> <strong>Tabula</strong> <strong>Iliaca</strong> non si riscontrano scene necessariamente<br />
derivanti dall’Eneide o comunque impossibili da ricondurre<br />
a una fonte poetica greca di epoca preclassica, quale l’Iliupersis<br />
di Stesicoro. Non sussiste una ragione concreta per non<br />
credere all’iscrizione, che fa risalire a quest’opera la tematica della<br />
rappresentazione scultorea. Anche perché la tesi di un’influenza<br />
26) A riguardo si può leggere un lavoro datato, ma ancora utile: H. Nettleship,<br />
The Story of Eneas’ Wanderings, JRh 17, 1880, 29–50, ristampato nel commento<br />
virgiliano curato da J. Conington e H. Nettleship, II, London 4 1884, XLV–<br />
LXIII. Cf. inoltre le testimonianze e la bibliografia citate supra, note 18 e 20.<br />
27) Per un’interpretazione dell’iscrizione della <strong>Tabula</strong> in relazione con la Sicilia:<br />
L. Malten, Aineias, ARW 29, 1931, 42–43; Schur (come n. 16) 151; Sadurska<br />
(come n. 1) 33. Sulla presenza di tradizioni religiose troiane in quest’isola: Maddoli<br />
(come n. 22) 488–489.<br />
28) Perfino Horsfall (come n. 1) 39 non può evitare di ammettere che «any<br />
argument, moreover, that rests upon the authenticity of the wording efiw tØn ÑEsper¤an,<br />
whether it concerns the Aeneas-legend or the <strong>Tabula</strong>, must be acknowledged<br />
as containing an element, potentially at least, of fallacy, for the assumption that<br />
the inscriptions on the central panel of 1A follow the actual wording of its literary<br />
original is alarmingly unsupported».<br />
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