VIRGILIO E STESICORO Una ricerca sulla Tabula Iliaca Capitolina *
VIRGILIO E STESICORO Una ricerca sulla Tabula Iliaca Capitolina *
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Virgilio e Stesicoro<br />
munemente a torto che siano stati creati ex nouo da Virgilio o da<br />
autori latini come Varrone), a un filone mitico originato nel mondo<br />
greco preclassico, pur se scarsamente attestato. E si può aggiungere,<br />
col beneficio del dubbio, che questo filone è stato sistemato e<br />
messo a punto da Stesicoro, che deve aver compiuto un lavoro<br />
selettivo sul materiale mitico preesistente. Se poi Virgilio si sia rifatto<br />
direttamente al poeta magnogreco del secolo VI a. C. o sia pervenuto<br />
a quel racconto attraverso qualche altro modello, posto su<br />
un piano intermedio e autore di un apporto suo proprio, non è dato<br />
sapere. Se è vero però (come in generale si tende a credere) che il<br />
Mantovano accedesse a testi non noti a un più vasto pubblico coevo<br />
e leggesse direttamente (tanto per fare un esempio) i poemi<br />
ciclici, non è possibile escludere che conoscesse e apprezzasse Stesicoro,<br />
al punto da imitare (suo more, in modo libero e creativo)<br />
alcuni episodi del suo carme, non senza contaminarli con altri modelli.<br />
Chissà che l’influsso esercitato su Virgilio non sia un ulteriore<br />
contributo dato al patrimonio letterario da questo misterioso e<br />
affascinante poeta magnogreco, che ha rivestito un peso non trascurabile<br />
nel genere lirico corale e sembra aver condizionato nondimeno<br />
il dramma greco classico. Di lui rimangono pochi lacunosi<br />
frammenti; ma singole tracce delle sue opere si intravedono qua e<br />
là, con inaspettata frequenza, nella poesia e nell’arte greca e latina.<br />
Napoli Giampiero Scafoglio<br />
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