Gemeinsam auf dem Weg - Kindergarten und Schule in Südtirol

L‘insegnamento dell‘Italiano a studenti “Migranti”
Roberto Clementi
Il progetto che ormai da un lustro mi vede impegnato nell’insegnamento dell’italiano a studenti “migranti”
iscritti ai vari Istituti Superiori di lingua italiana di Bolzano - inizialmente nelle vesti di collaboratore
del CAIFS (Consorzio di Scuole Medie Superiori) ed ora in quelle d’operatore dei Centri linguistici
facenti capo all’Istituto Pedagogico di lingua tedesca - rappresenta per me un’esperienza d’indubbio
interesse. Al fascino insito in ogni rapporto didattico, basato sull’incessante e corroborante interscambio
d’idee, di sapere e di valori tra docente e discenti, s’unisce qui il continuo e mai monotono approccio
con culture e mentalità tra loro assai diverse ed in tale incontro si arricchisce di sempre nuova linfa
ciascuna delle due parti in gioco. Se lo spirito è quello auspicato, d’apertura nei confronti dell’“altro”,
di comprensione, di vicendevole e solidale interrelazione, da questo proficuo incontro scaturiscono le
giuste motivazioni per entrambe le parti.
Gli obiettivi che tali corsi (distribuiti su più livelli: principianti assoluti, principianti “avanzati”, collocabili
al livello A1 del framework europeo, studenti di livello A2-B1 ed infine progrediti, di livello B2)
si prefiggono consistono nello sviluppo delle competenze linguisti-che passive, attive ed interattive
che consentano agli studenti di seguire le lezioni e di comprendere quanto riportato dai libri di testo
e soprattutto d’integrarsi nella comunità scolastica, dalla quale non vivono avulsi, comunicando con
i propri coetanei italofoni. I metodi e gli strumenti idonei al raggiungimento di detti obiettivi sono
rappresentati in primo luogo dalla costante esposizione ad una lingua “viva”, “concreta”, in grado di
fungere nelle diverse situazioni da valido supporto alla piena realizzazione delle intenzioni comunicative
dei singoli studenti ed in seguito da una fase di “riflessione grammaticale”, in cui vengono esercitate
strutture morfosintattiche di progressiva difficoltà per consentire al discente di dedurne una “regola”.
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