La camorra perde il pizzo
Il Giornalista, n.53 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di ...
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TERRITORIO<br />
Domenica 25 dicembre 2011<br />
17<br />
Le attività dell’associazione Jerry Masslo, in onore dell’immigrato assassinato nel 1989<br />
L’integrazione in terra di Gomorra<br />
Volontariato da oltre 20 anni tra Casal di Principe e <strong>il</strong> litorale domizio<br />
All’indomani della strage di<br />
Firenze dove due senegalesi<br />
hanno perso la vita in un<br />
attentato di stampo razzista,<br />
la memoria torna a 21 anni<br />
fa, quando la stessa sorte<br />
capitò a Jerry Essan Masslo.<br />
Rifugiato sudafricano, era<br />
arrivato a V<strong>il</strong>la Literno, nell’hinterland<br />
casertano, nel<br />
1988 dove si andò ad<br />
aggiungere alla lunga f<strong>il</strong>a di<br />
immigrati che guadagnavano<br />
meno di m<strong>il</strong>le lire per<br />
ogni cassetta di pomodori<br />
raccolti. Proprio per quei<br />
pochi spiccioli, una sera fu<br />
ucciso da dei balordi locali<br />
che gli avevano intimato di<br />
consegnare <strong>il</strong> denaro.<br />
Proprio durante le sue esequie,<br />
trasmesse in diretta<br />
nazionale dal Tg2, ad alcuni<br />
medici e volontari di Casal<br />
di Principe, tra cui anche<br />
l’attuale presidente Renato<br />
Franco Natale, viene l’idea di<br />
fondare un’associazione di<br />
volontariato medico intitolata<br />
allo sfortunato immigrato.<br />
«Ventuno anni di lavoro<br />
in zone come Casal di<br />
Principe e Castel Volturno<br />
sono diffic<strong>il</strong>i ma proprio per<br />
questo diventano affascinanti<br />
- commenta <strong>il</strong> presidente<br />
Natale che esprime<br />
anche una sua personale<br />
opinione - l’integrazione è<br />
già possib<strong>il</strong>e: oggi i bambini<br />
italiani e quelli stranieri<br />
vanno a scuola insieme, giocano,<br />
litigano e un domani<br />
saranno amici, compagni e<br />
magari marito e moglie».<br />
Dalla “Jerry Masslo” sono<br />
nate avventure, storie ed<br />
esperienze comuni tanto da<br />
far definire l’associazione<br />
una famiglia. A raccontarlo è<br />
Anna Cecere, volontaria<br />
della “Jerry Masslo” e presidente<br />
della cooperativa<br />
“Altri Orizzonti”: «Mi sono<br />
dedicata al volontariato<br />
dieci anni fa e da allora ho<br />
trovato una famiglia. Ogni<br />
persona che aiutiamo ha una<br />
vita che inevitab<strong>il</strong>mente si va<br />
a intrecciare con le nostre: li<br />
abbiamo visti lasciare la<br />
strada, trovare un lavoro,<br />
sposarsi e avere figli» rac-<br />
UN PACCO ALLE COSCHE<br />
Tra i tanti meriti che l’associazione<br />
“Jerry Masslo” ha c’è anche<br />
quello di essere riuscita a calamitare<br />
su di sé l’attenzione in una<br />
zona notoriamente diffic<strong>il</strong>e e<br />
distrutta da un male comune<br />
come la <strong>camorra</strong>.<br />
“Terra di Rumore” è solo una<br />
delle ultime iniziative organizzate<br />
per sostenere l’operato dell’associazione:<br />
otto band casertane<br />
che insieme hanno deciso di<br />
incidere un cd e proporlo in un<br />
mini tour allo scopo di devolvere<br />
alla “Jerry Masslo” i proventi<br />
delle vendite. «L’idea è nata un<br />
anno fa, dopo le dichiarazioni<br />
provocatorie del ministro<br />
Brunetta con cui definì <strong>il</strong> Sud <strong>il</strong><br />
cancro dell’Italia» commenta<br />
Paolo Broccoli, musicista e ideatore<br />
dell’evento.<br />
Con gli stessi intenti nasce anche<br />
conta col sorriso Anna. Il<br />
loro lavoro si svolge prevalentemente<br />
negli ambulatori<br />
di Castel Volturno, dove si<br />
offre assistenza medica gratuita,<br />
e sulle unità di strada<br />
con cui si tenta di avvicinare<br />
gli immigrati e i tossicodipendenti<br />
e creare con loro<br />
un primo contatto. «Il<br />
nostro obiettivo è la riduzione<br />
del danno senza distinzione<br />
di razza perchè l’essere<br />
umano viene prima di<br />
tutto. Cerchiamo di dare a<br />
chi ne ha bisogno i mezzi<br />
per permettergli di camminare<br />
da solo». Ma non solo.<br />
In un bene confiscato alla<br />
<strong>camorra</strong> è nata “Casa di<br />
Alice”, dove Anna, insieme<br />
con alcuni tra operatori e<br />
“Un pacco alla <strong>camorra</strong>”, un progetto<br />
che vede coinvolte diverse<br />
cooperative sociali. Attraverso i<br />
prodotti coltivati nelle terre del<br />
comitato di Don Peppe Diana<br />
confiscate alla <strong>camorra</strong>, è nata l’idea<br />
di proporre un tipico cesto<br />
natalizio rivisto però con un<br />
significato sociale. Un commercio<br />
equo e solidale, quindi, che si<br />
va ad aggiungere all’inserimento<br />
lavorativo di persone svantaggiate<br />
su terreni simbolo della lotta<br />
alla <strong>camorra</strong>.<br />
immigrati, ha dato vita alla<br />
“Sartoria sociale” e alla linea<br />
“Made in Castel Volturno”,<br />
un’unione di linee e st<strong>il</strong>i<br />
attraverso la lavorazione di<br />
stoffe africane per creare<br />
abiti in st<strong>il</strong>e occidentale.<br />
Servizi di<br />
MARINA CAVALIERE<br />
Missionarie e volontari operano sul campo per uno sv<strong>il</strong>uppo solidale<br />
Intrecciamo le mani<br />
per la solidarietà<br />
Dal Bras<strong>il</strong>e all’Africa un aiuto concreto<br />
“Non dare piedi ma fornire<br />
bastoni per camminare” è <strong>il</strong><br />
motto dell’associazione<br />
onlus, laica di ispirazione<br />
cristiana “Tante mani per…<br />
uno sv<strong>il</strong>uppo solidale”. È un<br />
gruppo di volontari che<br />
opera in Bras<strong>il</strong>e e in Africa.<br />
Lo scopo è migliorare le condizioni<br />
di vita nelle zone più<br />
povere di questi Paesi,<br />
creando piccoli progetti di<br />
sv<strong>il</strong>uppo. <strong>La</strong> sede italiana<br />
dell’associazione è a<br />
Giugliano di Napoli. In<br />
Burkina Faso, nella città di<br />
Bobo Dioulasso c’è un vero e<br />
proprio centro di accoglienza<br />
chiamato “I Dansè” che<br />
vuol dire “Tu sei <strong>il</strong> benvenuto”.<br />
In questa città e nei v<strong>il</strong>laggi circostanti le<br />
missionarie laiche, Grazia Le Mura e Patrizia<br />
Zerla seguono ogni bambino e ogni ragazzamadre<br />
che bussa alla loro porta nella speranza<br />
di avere una vita migliore. Accompagnano<br />
queste donne nelle gravidanze e forniscono <strong>il</strong><br />
latte ai neonati rimasti orfani dalla nascita. In<br />
questa zona nel cuore dell’Africa occidentale<br />
<strong>il</strong> tasso di mortalità infant<strong>il</strong>e è quasi del 16%<br />
Storie vere di riscatto<br />
Tante le storie delle<br />
donne e dei bambini che<br />
stanno cercando di dare<br />
un senso alla propria vita<br />
attraverso le iniziative<br />
dell’associazione “Tante<br />
mani per”: Lida una<br />
donna combattiva che si è<br />
assunta da sola la responsab<strong>il</strong>ità<br />
di sostenere la sua<br />
casa e la sua famiglia.<br />
<strong>La</strong>vora a giornata e sta<br />
imparando a leggere e a<br />
scrivere attraverso <strong>il</strong><br />
Centro di attività didattiche.<br />
Oppure la piccola<br />
Vera che appena nata ha<br />
perso la madre e ora grazie<br />
al centro “I Dansè” ne<br />
ha una “nuova”. Infine la<br />
bras<strong>il</strong>iana Cleuza che con<br />
nove figli e un lavoro da<br />
spazzina, che la costringe<br />
a orari notturni, si è<br />
rimessa in gioco, mettendosi<br />
a studiare, per<br />
dare un futuro migliore<br />
alla sua famiglia.<br />
ed è dovuta a denutrizione, malaria e Aids.<br />
Anche <strong>il</strong> tasso di analfabetismo è elevato,<br />
quasi l’80% della popolazione. Per questo<br />
oltre agli impegni presi dal governo locale, gli<br />
aiuti internazionali si stanno concentrando<br />
sulla scolarizzazione. “Tante mani per” ha<br />
avviato una riscatto sociale che passa attraverso<br />
la valorizzazione delle capacità lavorative,<br />
avviando piccole attività commerciali e<br />
una formazione professionale.<br />
In questa regione infatti,<br />
attraverso le adozioni a<br />
distanza e le sovvenzioni,<br />
l’associazione ha acquistato<br />
un terreno agricolo che sta<br />
coltivando e sul quale si sperimenta<br />
l’allevamento. <strong>La</strong><br />
speranza è che attraverso<br />
l’amore per la terra, tante<br />
famiglie possano ritrovare<br />
una dignità economica. Le<br />
ragazze madri del centro “I<br />
Dansè” hanno aperto “<strong>La</strong><br />
Maison des Poussins” (<strong>La</strong><br />
casa dei pulcini) a favore dei<br />
piccoli dai 3 ai 5 anni che<br />
vivono come in un normale<br />
as<strong>il</strong>o, imparando e giocando.<br />
In Bras<strong>il</strong>e le missionarie Iolanda S<strong>il</strong>va Ribeiro<br />
e Donata Calisti hanno lo stesso spirito di<br />
accoglienza e la stessa vocazione delle loro<br />
colleghe che operano in Africa. Le zone interessate<br />
sono le cittadine di Iaçu nello Stato di<br />
Bahia e di Primavera nel Pernambuco. Anche<br />
qui la povertà è d<strong>il</strong>agante e <strong>il</strong> tasso di analfabetismo<br />
è elevato. Il centro di accoglienza<br />
dell’associazione è a Iaçu e si chiama “Tutto<br />
per un sorriso”. Le attività principali sono <strong>il</strong><br />
lavoro artigianale e soprattutto la creazione<br />
per i “ragazzi di strada” delle favelas di una<br />
scuola calcio.<br />
E chissà se tra questi ragazzi non vi siano i<br />
Ronaldo e i Kakà del domani.<br />
Servizi di<br />
FEDERICA MASSARI