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La camorra perde il pizzo

Il Giornalista, n.53 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di ...

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8 Domenica<br />

25 dicembre 2011 PRIMO PIANO<br />

Lezione dell’ambasciatore Cosimo Risi sull’informazione nei Paesi del Mediterraneo<br />

«Giornalisti: abbattete i confini»<br />

Gli italiani sentono lontana l’Europa anche perché i mass media ne parlano poco<br />

Lezione d’eccezione lo scorso 5<br />

dicembre per i praticanti della<br />

Scuola di Giornalismo: <strong>il</strong> tema è<br />

stato l’informazione nei Paesi del<br />

Mediterraneo e <strong>il</strong> relatore l’ambasciatore<br />

Cosimo Risi, docente di<br />

Relazioni internazionali alla<br />

facoltà di Scienze Politiche dell’Ateneo<br />

salernitano.<br />

Il primo punto trattato è stato <strong>il</strong><br />

ruolo dei nuovi mezzi di comunicazione<br />

per la nascita, lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

e <strong>il</strong> d<strong>il</strong>agare dei movimenti della<br />

Primavera Araba. Facebook,<br />

Twitter e telefonini di ultima<br />

generazione hanno accelerato <strong>il</strong><br />

classico passaparola, miccia per i<br />

movimenti di piazza che sono<br />

esplosi in Paesi dominati da sanguinarie<br />

dittature e soggiogati da<br />

povertà, analfabetismo e situazioni<br />

di vita precarie.<br />

In questa catena, ha spiegato <strong>il</strong><br />

professor Risi, si è inserita la rete<br />

del Qatar Aljazeera che fin dalla<br />

nascita si è presentata come una<br />

sorta di Cnn panaraba.<br />

Sono due i limiti che <strong>il</strong> diplomatico<br />

ha colto osservando i movimenti<br />

della Primavera Araba.<br />

Innanzitutto non si può parlare di<br />

informazione neutra, obiettiva e<br />

distaccata poiché <strong>il</strong> messaggio è<br />

veicolato dagli stessi protagonisti<br />

di ciò che sta avvenendo.<br />

In secondo luogo, <strong>il</strong> fermento che<br />

ha portato al rovesciamento della<br />

situazione politica che stagnava da<br />

decenni in quei Paesi, non si è trasformato<br />

in un organo politico e<br />

sul carro dei vincitori sono saliti<br />

forze già esistenti e strutturate.<br />

Il secondo argomento <strong>il</strong>lustrato è<br />

stato la varietà di fonti e di relative<br />

informazioni, spesso contrastanti<br />

tra loro, su temi delicati e<br />

cruciali per gli equ<strong>il</strong>ibri internazionali,<br />

come la questione dell’atomica<br />

iraniana.<br />

Mahmud Ahmadinejād sostiene<br />

che non è la bomba che si sta<br />

approntando, semplicemente si sta<br />

provvedendo per fornire energia<br />

anche attraverso <strong>il</strong> nucleare.<br />

Israele, nemico giurato dell’Iran e<br />

soprattutto principale bersaglio,<br />

per motivi politici e geografici, di<br />

un eventuale ordigno, sostiene<br />

invece che la bomba è pronta.<br />

In questo quadro si inserisce<br />

l’Onu, organo sovranazionale,<br />

con la Iea, International Energy<br />

Agency, per stab<strong>il</strong>ire la verità:<br />

spesso, però, anche i rapporti<br />

delle agenzie sono soggette a<br />

interpretazioni e discussioni.<br />

Insomma, si rischia di riprodurre<br />

in Iran lo stesso scenario visto con<br />

l’Iraq e le presunte armi di distruzione<br />

di massa.<br />

Ultimo argomento di discussione<br />

durante la lezione dell’ambasciatore<br />

Risi sono stati i mezzi di comunicazione<br />

del nostro Paese.<br />

I nostri media sono storicamente<br />

in deficit con l’informazione<br />

di esteri e questa lacuna si fa più<br />

grave quando l’oggetto è<br />

l’Unione europea.<br />

A dir la verità in questi ultimi<br />

mesi, data la crisi economica e<br />

della nostra moneta, ci sono<br />

pagine e pagine di giornale che<br />

trattano di summit e provvedimenti<br />

d’emergenza dei nostri<br />

rappresentanti a Bruxelles.<br />

Si parla quindi dell’Unione euro-<br />

pea solo in chiave negativa, non<br />

sono mai oggetto di servizi giornalistici<br />

le leggi che tendono a<br />

migliorare la qualità della vita.<br />

È forse per questo motivo che noi<br />

italiani sentiamo così lontana<br />

Bruxelles: «Nella mia esperienza<br />

Ue – afferma <strong>il</strong> professor Risi - ho<br />

conosciuto corrispondenti preparatissimi.<br />

Ma non riuscivano a<br />

Un’immagine<br />

del Parlamento<br />

europeo<br />

piazzare i loro articoli. Dovrebbe<br />

cambiare – continua – la percezione<br />

che abbiamo dell’Unione<br />

europea: capire che non<br />

è qualcosa di esterno ma noi stessi<br />

ne siamo membri».<br />

Lezioni come quella dell’ambasciatore<br />

sono molto importanti<br />

dunque per provare a cambiare<br />

l’atteggiamento della stampa italiana<br />

verso l’informazione di<br />

esteri: attitudine fondamentale<br />

per una generazione di cronisti<br />

che si troverà a raccontare un<br />

mondo sempre più globalizzato.<br />

Pagina a cura di<br />

EMANUELA DE VITA<br />

In alto<br />

l’ambasciatore<br />

Cosimo Risi<br />

e a sinistra<br />

<strong>il</strong> Presidente della<br />

Repubblica<br />

Iraniana<br />

Mahmud<br />

Ahmadinejad<br />

<strong>La</strong> biografia<br />

Trent’anni<br />

di carriera<br />

nel mondo<br />

<strong>La</strong> carriera diplomatica di<br />

Cosimo Risi, dal 2006 ministro<br />

plenipotenziario al ministero<br />

Esteri, direzione generale Mediterraneo<br />

e Medio Oriente,<br />

comincia prestissimo, ad appena<br />

26 anni.<br />

Nato a Salerno nel 1951 e laureatosi<br />

col massimo dei voti nel<br />

1974, già nel 1977 frequenta <strong>il</strong><br />

corso di preparazione alla carriera<br />

diplomatica presso la Società<br />

italiana per l’organizzazione<br />

internazionale di Roma.<br />

L’anno dopo, entra per concorso<br />

nella carriera diplomatica del<br />

ministero Affari Esteri: dal 1980<br />

al 1983 è stato <strong>il</strong> primo segretario<br />

all’ambasciata d’Italia in<br />

Kuwait e dopo questo mandato<br />

è stato per quattro anni primo<br />

segretario alla rappresentanza<br />

permanente d’Italia presso la<br />

Comunità europea a Bruxelles.<br />

Numerosi altri sono stati i mandati<br />

internazionali di Risi e <strong>il</strong>lustri<br />

le onorificenze ricevute: è<br />

Commendatore al merito della<br />

Repubblica Italiana e Golden<br />

<strong>La</strong>urel Branch della Repubblica<br />

di Bulgaria per i meriti conseguiti<br />

nell’adesione di questo<br />

Paese all’Unione europea.<br />

Molteplici gli incarichi accademici<br />

e scientifici ricoperti dal<br />

professor Risi.<br />

È stato, dal 1994 al 1998, membro<br />

del consiglio di amministrazione<br />

della fondazione europea<br />

per la formazione di Torino e<br />

dal 2005 è un componente della<br />

fondazione collegio europeo di<br />

Parma.<br />

<strong>La</strong> competenza scientifica di<br />

Cosimo Risi ha superato i confini<br />

nazionali. Dal 2006, infatti, fa<br />

parte del consiglio di amministrazione<br />

della fondazione Anna<br />

Lindh per <strong>il</strong> dialogo fra le culture<br />

e le civ<strong>il</strong>tà di Alessandria<br />

d’Egitto e nel 2006 ha partecipato<br />

alla gestione del programma<br />

Euromed Heritage.<br />

Il professor Risi collabora con<br />

diversi Atenei: dal 1988 insegna<br />

Relazioni internazionali al<br />

Diploma alti studi europei; dal<br />

1993 tiene seminari di Relazioni<br />

Internazionali al master in istituzioni<br />

e politiche comunitarie<br />

dell’Università di Bologna.<br />

Dal 1999 al 2003 ha insegnato<br />

Relazioni internazionali all’Institut<br />

Supérieur du Management<br />

Public et Politique di<br />

Bruxelles e dal 2004 è docente<br />

della Facoltà di Scienze Politiche<br />

di Salerno.<br />

Numerosissime le pubblicazioni<br />

scientifiche di Cosimo Risi, tra<br />

cui figurano testi che trattano<br />

soprattutto di Unione europea:<br />

Codice Maastricht, Roma, 1997<br />

e Il nuovo diritto dell’Unione<br />

Europea, Napoli, 1999.

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