La merenda con il leone - Fondazione Umberto Veronesi
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è diventato la quintessenza del pasto americano, grazie allo<br />
sv<strong>il</strong>uppo e all’impegno promozionale delle catene di fast food.<br />
Oggi un americano medio <strong>con</strong>suma, approssimativamente,<br />
tre hamburger e quattro porzioni di patatine fritte alla<br />
settimana. Fa colazione <strong>con</strong> salsiccia, uova e muffin, caffè,<br />
nuggets e soft drink. Almeno un paio di volte la settimana<br />
<strong>con</strong>suma m<strong>il</strong>k-shake al cioccolato o alla vaniglia. A cena ancora<br />
pollo fritto e insalata.<br />
In Italia, invece, dominano i surgelati. Negli ultimi anni<br />
<strong>il</strong> <strong>con</strong>sumo di surgelati precotti è aumentato del 17%. Molte<br />
mamme che lavorano, costrette a risolvere in fretta <strong>il</strong> problema<br />
della cena, cercando di non asse<strong>con</strong>dare pericolosi peccati<br />
di gola, sono le maggiori <strong>con</strong>sumatrici di questo tipo di prodotti.<br />
Al <strong>con</strong>trario, slow food è un’ idea, un insieme di idee, che alla<br />
base di tutto pone la <strong>con</strong>vinzione che l’alimentazione è parte<br />
essenziale della vita, una qualità legata al piacere di mangiare<br />
in modo sano, gustoso, vario.<br />
Slow food è diventata un’associazione internazionale, fondata<br />
da Carlo Petrini, che oggi coinvolge oltre trentam<strong>il</strong>a persone<br />
in Italia e settantam<strong>il</strong>a nel mondo (in 107 diversi paesi).<br />
Slow food significa dare la giusta importanza all’alimentazione,<br />
non standardizzare <strong>il</strong> gusto, difendendo i <strong>con</strong>sumatori, tutelando<br />
12 - Fast o slow<br />
i luoghi di produzione, rispettando ritmi e stagioni; i soci<br />
si impegnano per la salvaguardia dei cibi e delle tecniche<br />
di trasformazione. Un’idea che ha bisogno di molti sostenitori<br />
e ci assicura un avvenire migliore. Come simbolo, per<br />
sottolineare letteralmente <strong>il</strong> fenomeno slow (lento) ha scelto<br />
una chiocciolina.<br />
Slow food r<strong>il</strong>ancia <strong>il</strong> patrimonio gastronomico; se la velocità<br />
minaccia la fruizione del tranqu<strong>il</strong>lo piacere del palato,<br />
la lentezza può diventare un antidoto all’impazienza,<br />
alla voracità eccessiva. Slow food propone e invita a recuperare<br />
le vecchie tradizioni, <strong>il</strong> fascino e la vivacità dei sapori, i colori<br />
del cibo. Promuove una campagna di educazione permanente<br />
alle pap<strong>il</strong>le gustative. Aderire a tale f<strong>il</strong>osofia significa addestrare<br />
e riacutizzare la percezione, un aspetto fondamentale che<br />
è una tappa essenziale nell’educare al gusto, apprezzando<br />
attraverso la sfera sensoriale (<strong>con</strong> gli impareggiab<strong>il</strong>i strumenti<br />
del gusto e dell’olfatto) <strong>il</strong> senso stesso dell’atto nutritivo<br />
e delle sue valenze salutistiche.<br />
Mangiare lento, in pratica, significa mangiare bene: Slow food<br />
è un antidoto allo stress della vita moderna. Il recupero di cibi<br />
e ricette è sinonimo di ritorno alle origini, una f<strong>il</strong>osofia che<br />
ha riflessi sulla salute e sul territorio.<br />
FAST<br />
O SLOW<br />
MERENDA RICETTE CONSIGLI<br />
Fast o slow - 13