Massimo Tommolillo - Words on line
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g<strong>on</strong>fiare il torace, le sue narici si dilatar<strong>on</strong>o e le labbra si tesero sui denti scoprendo un ghigno malvagio,<br />
mentre gli occhi, divenuti verdi, lampeggiar<strong>on</strong>o di una luce folle.<br />
N<strong>on</strong> poteva essere vero. N<strong>on</strong> era suo figlio. N<strong>on</strong> c<strong>on</strong> quel ghigno animalesco. Era trascorso un battito<br />
di ciglia durante il quale aveva sognato. Eppure le immagini del sogno erano state così vivide, che Linda<br />
si scosse, ritrovando un’improvvisa lucidità.<br />
In quel momento vide che Valentina era indietreggiata, e dato che il corpo massiccio della guaritrice<br />
le copriva la vista di suo figlio, n<strong>on</strong> fu in grado di scorgerne il volto.<br />
La padr<strong>on</strong>a di casa, c<strong>on</strong> il braccio tremante e il viso coperto di sudore, adesso parlava c<strong>on</strong> t<strong>on</strong>o<br />
c<strong>on</strong>citato - Possibile che sia spaventata dal mio bambino? - rivolgendosi ora a Linda ora al barcaiolo.<br />
Linda n<strong>on</strong> poteva capire quella valanga di parole, ma una ritornava spesso: rusaska, rusalka o<br />
qualcosa di simile.<br />
«Cosa sta dicendo? Cosa le è preso all’improvviso? Questa vecchia pazza n<strong>on</strong> capisce che così lo<br />
spaventerà ancora di più?»<br />
Anche Roman si era scosso dalla sua ammirazi<strong>on</strong>e estatica di qualche attimo prima, e ora sembrava<br />
realmente spaventato.<br />
«Venga per favore, andiamo via; Valentina ci chiede di andare via.»<br />
Linda n<strong>on</strong> aspettava altro.<br />
«Certo che ce ne andiamo via,» disse quasi urlando, «può scommetterci, e di corsa anche; se voleva<br />
spaventarci c<strong>on</strong> queste frottole… C<strong>on</strong> tutte queste…, beh ci è riuscito, specie c<strong>on</strong> mio figlio, guardi che<br />
faccia che ha.»<br />
Afferrò la mano del ragazzo e si diresse verso la porta della capanna; questa volta Stefano n<strong>on</strong> fece<br />
alcuna resistenza.<br />
All’aria aperta tutto si ridimensi<strong>on</strong>ò come d’incanto; c’era fresco, o almeno così pareva, a c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>to<br />
c<strong>on</strong> il caldo umido che stagnava nella piccola casa. La masse di nuvole colore madreperla, si era aperta<br />
all’orizz<strong>on</strong>te, e il sole al tram<strong>on</strong>to, disegnava tra il bosco e il cielo una striscia di un giallo abbagliante.<br />
La brezza proveniente dal lago le strappò un brivido fugace.<br />
Va tutto bene, pensò, e addirittura si vergognò per la sua reazi<strong>on</strong>e isterica di un istante prima; si era<br />
comportata da stupida sotto l’influsso di quel sogno tanto realistico. Pensò quasi di rientrare dalla<br />
vecchia e chiederle scusa, ma si sarebbe sentita ancora più stupida.<br />
Quasi subito, dalla porta, uscì anche Roman scuotendo la testa; sembrava invecchiato d’improvviso e<br />
le rughe attorno agli occhi ora n<strong>on</strong> facevano più tanto rude barcaiolo, ma signore di mezza età, stanco e<br />
preoccupato.<br />
«Mi spiace io mi s<strong>on</strong>o comportata come una sciocca; è che…»<br />
«Lasci perdere, credo che Valentina sia abituata a queste scene; è stata colpa mia, n<strong>on</strong> dovevo<br />
portarla qui. Voi n<strong>on</strong> potete capire, anche perché n<strong>on</strong> volete capire. Venga, adesso la riporto in paese.»<br />
Sembrava tornato quello di prima, provò anche uno di quei suoi sorrisi luminosi, ma c’era qualcosa<br />
che n<strong>on</strong> andava, e poi perché sembrava tenersi a maggior distanza, come se temesse un c<strong>on</strong>tatto?<br />
«Cosa ha detto la vecchia là dentro, e cos’era quella parola che ha ripetuto: rusaski, rusalki o roba del<br />
genere?»<br />
«Vuole davvero saperlo?»<br />
«Certo che voglio, credo…»<br />
Roman glielo spiegò, c<strong>on</strong> quella sua parlata pacata, mentre si dirigevano verso il paese e man mano<br />
che lui parlava, Linda si c<strong>on</strong>vinceva sempre più di aver assistito a qualcosa di puramente folcloristico.<br />
Per assurdo, più le cose che l’uomo diceva erano cupe e minacciose, più lei, dentro di sé, sorrideva di<br />
quelle superstizi<strong>on</strong>i e del proprio comportamento sciocco.<br />
Al ritorno in città avrò di che racc<strong>on</strong>tare, questo è certo.<br />
Anche se in effetti, al suo ritorno n<strong>on</strong> ne parlò c<strong>on</strong> nessuno, e dovevano passare ancora molti anni,<br />
perché lei racc<strong>on</strong>tasse quell’episodio a qualcuno.<br />
L’illusi<strong>on</strong>e<br />
Gli anni fur<strong>on</strong>o molti o forse le sembrar<strong>on</strong>o solo molto lunghi, comunque mai sereni; troppi segnali<br />
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