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Massimo Tommolillo - Words on line

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Tanto tempo fa…<br />

1. La punizi<strong>on</strong>e<br />

I fuochi dei falò agitati dal vento, riuscivano a fatica a penetrare il buio dell’imminente notte invernale.<br />

Gelide folate provenienti dalle m<strong>on</strong>tagne, schiacciavano le fiamme e le avvolgevano in spire c<strong>on</strong>torte,<br />

traend<strong>on</strong>e nugoli di scintille e crepitii rabbiosi.<br />

Verso occidente resisteva ancora una parvenza di luce morente, appena un lucore che disegnava il<br />

c<strong>on</strong>torno delle catene m<strong>on</strong>tuose; sarebbe durato poco: lì, tra quei m<strong>on</strong>ti, la notte arrivava improvvisa, come la<br />

fine di quella maledetta giornata, così almeno pensava Oleg.<br />

E fu così, in effetti; dopo un tempo che gli parve brevissimo, il profilo seghettato delle m<strong>on</strong>tagne divenne<br />

una sagoma nera su uno sf<strong>on</strong>do appena più chiaro, mentre il gelido cielo cristallino dominava impassibile la<br />

scena, attraverso l’algido baluginare di tante stelle.<br />

Troppe parvero al ragazzo nascosto, troppe per fare da c<strong>on</strong>torno a una tragedia.<br />

Quel giorno, uomini torvi e silenziosi erano arrivati alla loro capanna, che ancora n<strong>on</strong> albeggiava e<br />

avevano portata via Yelizaveta. La d<strong>on</strong>na n<strong>on</strong> aveva opposto alcuna resistenza, ma si era limitata a<br />

tranquillizzarlo c<strong>on</strong> un’occhiata dolce, forse l’ultimo sguardo che si sarebbero mai scambiati.<br />

Il più anziano di quegli uomini, evidentemente il loro capo, aveva pr<strong>on</strong>unciato frasi a lui incomprensibili<br />

c<strong>on</strong> voce formale, forse per dare una impressi<strong>on</strong>e di legalità che doveva essere ben lungi dal provare; ma,<br />

piuttosto che legalità, quell’arrivare furtivo e i loro occhi che n<strong>on</strong> osavano incrociare quelli di Yelizaveta,<br />

tradivano vergogna e colpa.<br />

Adesso Oleg, celato nell’ombra di un carro, guardava ipnotizzato le fiamme che il vento attorcigliava<br />

come serpi e i puntini incandescenti che da queste si generavano; ai suoi occhi di fanciullo, quelle spirali<br />

ardenti sembravano uno sciame di insetti infernali, calabr<strong>on</strong>i di fuoco vomitati direttamente dal terreno.<br />

Il ragazzo per l’ennesima volta, provò a dirsi che lui n<strong>on</strong> c’entrava in ciò che stava per accadere, che la<br />

sentenza popolare sarebbe stata emessa comunque, perché a quanto ne sapeva, in tutto il villaggio da tempo<br />

n<strong>on</strong> si faceva che parlare di Yelizaveta, e n<strong>on</strong> in modo amichevole.<br />

Se ne parlava a bassa voce, c<strong>on</strong> mezze frasi e borbottii, c<strong>on</strong> parole sibilate di disprezzo misto a paura; lei è<br />

già c<strong>on</strong>dannata, si disse; se n<strong>on</strong> ora… forse alla prossima moria di bestiame o per un ne<strong>on</strong>ato deforme,<br />

magari per un raccolto perso.<br />

Yelizaveta stessa gli aveva preannunciato tutto questo; se solo lui le avesse prestato fede! Potevano<br />

scappare pensò, anche se probabilmente lei n<strong>on</strong> avrebbe accettato. Certe sere lei, quando era triste, mentre si<br />

massaggiava la pancia sempre più prominente, gli racc<strong>on</strong>tava che avrebbe pagato per quella vita; al villaggio<br />

n<strong>on</strong> aspettavano che un occasi<strong>on</strong>e così.<br />

Parlandogli c<strong>on</strong> calma distaccata, gli diceva che le cose erano cambiate al villaggio, e molto per lei, da<br />

quando sua madre era morta; c<strong>on</strong> la vecchia guaritrice viva n<strong>on</strong> avrebbero osato, certo che no, ripeteva c<strong>on</strong><br />

fare caparbio.<br />

Ma ancora di più, lei sosteneva, le cose erano cambiate da quando gli uomini adoravano quell’unico dio e<br />

avevano rinnegato le antiche divinità; da quando si erano dati a quella religi<strong>on</strong>e bottegaia e c<strong>on</strong>traria alle<br />

regole della Terra e dei suoi Elementi, perfino per sua madre, negli ultimi tempi della sua vita, era stato<br />

sempre più difficile farsi accettare dalla stessa gente che fino a qualche anno prima le portava un rispetto ai<br />

limiti della superstizi<strong>on</strong>e.<br />

N<strong>on</strong> è colpa mia, si ripeté Oleg per l’ennesima volta.<br />

N<strong>on</strong>ostante ciò aveva la gola stretta e il petto schiacciato, come quando si bagnava nel lago senza<br />

attendere che la primavera inoltrata ne riscaldasse l’acqua. In f<strong>on</strong>do Yelizaveta era stata quasi una madre, un<br />

po’ stramba, tanto da fargli paura a volte, ma pur sempre una madre, e l’umiliazi<strong>on</strong>e che le stavano<br />

procurando era orribile.<br />

Tornò a fissare l’attenzi<strong>on</strong>e sul cerchio dove gli anziani erano seduti, e tese l’orecchio per cercare di<br />

cogliere almeno qualche parola. La fiamma al centro di quel c<strong>on</strong>sesso, danzando sinuosamente, faceva<br />

4

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