Massimo Tommolillo - Words on line
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Linda avrebbe voluto strapparle il flac<strong>on</strong>e di mano, ma si sforzò di apparire tranquilla come se n<strong>on</strong><br />
avesse alcuna fretta di andare via.<br />
«Gli dica di leggerle attentamente. Lo so che ci s<strong>on</strong>o scritte delle cose ridicole ma sa com’è. Guardi<br />
qui: “Altamente tossico”, definizi<strong>on</strong>e americana e poi, “Estremamente tossico”, definizi<strong>on</strong>e europea; mi<br />
dica che differenza c’è. Ah, mi raccomando gli dica di usare i guanti m<strong>on</strong>ouso… Direi che è tutto.»<br />
Finalmente il flac<strong>on</strong>e passò di mano e Linda, mentre pagava, poté rilassarsi simulando una parvenza<br />
di c<strong>on</strong>versazi<strong>on</strong>e, inoltre si sentiva preda di sensazi<strong>on</strong>i c<strong>on</strong>trastanti; il suo piano procedeva ma<br />
probabilmente, se la ragazza avesse fatto più difficoltà, lei si sarebbe sentita autorizzata a rinunciare al<br />
progetto.<br />
«Sa, pensavo che ci fossero più formalità per la vendita di queste sostanze pericolose.»<br />
«In teoria ha ragi<strong>on</strong>e, in pratica n<strong>on</strong> è così. La maggior parte di quello vendiamo qui, isolato o<br />
mescolato c<strong>on</strong> altre sostanze è pericoloso: infiammabile, esplosivo, velenoso, inquinante, se l’immagina<br />
se dovessimo c<strong>on</strong>trollare tutto? D’altr<strong>on</strong>de, c<strong>on</strong> poche nozi<strong>on</strong>i di chimica, chiunque può fabbricare in<br />
casa veleni, bombe o prodotti incendiari, solo facendosi un giro nel reparto detersivi di un<br />
supermercato.»<br />
«Già, n<strong>on</strong> ci avevo mai pensato, comunque lei è stata molto gentile; ha fatto una grande cortesia a<br />
mio figlio.»<br />
«Gli faccia gli auguri per l’esame.»<br />
«Lo farò senz’altro. Ne ha proprio bisogno.»<br />
La d<strong>on</strong>na serpente<br />
Lorenzo, ritornato da Bologna, n<strong>on</strong> si era recato subito a casa, ma aveva preferito fare una puntata nel<br />
complesso ospedaliero nel quale lavorava. Il pomeriggio volgeva ormai al termine e il cielo aveva già<br />
preso quel colore smorto, come di perla resa opaca dagli anni.<br />
Qualcuno aveva spiegato a Lorenzo, forse un paziente anni prima, che le perle s<strong>on</strong>o delicate, in f<strong>on</strong>do<br />
si tratta della forma solidificata di una sostanza animale. Ecco che il c<strong>on</strong>tatto c<strong>on</strong> l’aria, e più che altro<br />
c<strong>on</strong> gli umori della pelle, fa perdere loro la naturale lucentezza.<br />
A lui il cielo emiliano sembrava così: una perla divenuta opaca per gli umori acidi della terra, per i<br />
fumi delle fabbriche, per gli odori grevi delle porcilaie. I colori pastello che avrebbe visto aldilà<br />
dell’Appennino, le sfolgoranti cacof<strong>on</strong>ie cromatiche che a lui tanto piacevano, qui erano completamente<br />
preclusi.<br />
Tanti anni prima, quando lui era ancora un bambino, il padre lo aveva c<strong>on</strong>dotto c<strong>on</strong> sé in un viaggio<br />
in Puglia. Un viaggio n<strong>on</strong> certo di piacere, giacché Lorenzo sospettava che suo padre mai ne avesse fatti<br />
di viaggi così, bensì dovuto a un c<strong>on</strong>gresso sindacale a Brindisi.<br />
All’ora del tram<strong>on</strong>to, fughe prospettiche di nuvole, davano l’impressi<strong>on</strong>e che il cielo quasi li<br />
circ<strong>on</strong>dasse, tanto era vasto, ma pur n<strong>on</strong>dimeno, vicino.<br />
«Qui il cielo è più grande. Sembra immenso e poi… Ti pare che se ti allunghi sulla punta dei piedi<br />
potresti quasi toccarlo.»<br />
Aveva detto suo padre in un raro slancio lirico, e n<strong>on</strong> c’era stato bisogno di domande, perché era lo<br />
stesso pensiero che anche lui aveva fatto.<br />
Passeggiando lentamente, Lorenzo scalciò c<strong>on</strong> forza una lattina, il rumore rimbalzò tra i padigli<strong>on</strong>i<br />
del vecchio nosocomio. Ancora una volta si chiese perché era lì e n<strong>on</strong> a casa; la scusa era quella di<br />
passare dall’ufficio a vedere se c’erano novità.<br />
La verità era che passeggiare in quei viali, specie nelle ore nelle quali i pazienti n<strong>on</strong> erano fuori, era<br />
per lui il migliore sistema per lasciare andare i pensieri. Ora, mentre un sole di un giallo esausto, stava<br />
tram<strong>on</strong>tando dietro un filare di pioppi ancora spogli, decise che era giusto rendere partecipe il Professore<br />
degli sviluppi della sua ricerca. Per far questo doveva muoversi poiché, come in tutti gli ospedali, anche<br />
lì la cena sarebbe stata servita molto presto.<br />
Lo trovò nella sala TV, circ<strong>on</strong>dato dalla solita corte e intento a guardare c<strong>on</strong> attenzi<strong>on</strong>e un cart<strong>on</strong>e<br />
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