Massimo Tommolillo - Words on line
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Infatti fu facile dire della gita alla quale Stefano n<strong>on</strong> aveva voluto partecipare, fu quasi liberatorio<br />
racc<strong>on</strong>tare del ritorno a riva, della scoperta di quel figlio così diverso e impenetrabile, della paura mista<br />
alla forza del suo amore materno, che in un certo qual senso le aveva dato un potere su suo marito e in<br />
genere sulle situazi<strong>on</strong>i che n<strong>on</strong> sapeva gestire.<br />
Fino a quel punto si trattava della realtà, spaventosa, tragica ma pur sempre realtà, madre di angoscia<br />
ma ricollegabile a cose che si potevano toccare, etichettare, definire.<br />
Quello che era accaduto dopo, però, n<strong>on</strong> si collegava a nulla, e lei l’aveva sempre rifiutato, anche se<br />
in un angolo della sua mente c’era stato sin dal primo momento il sospetto che qualcosa di vero, pur se<br />
incredibile, dovesse esserci.<br />
Questo pensiero era stato come una creatura dentro di lei, addormentata ma comunque minacciosa. Di<br />
tanto in tanto questo incomprensibile essere dormiente pareva agitarsi nel s<strong>on</strong>no, quasi a voler ricordare<br />
la sua presenza, come a far capire che quel sopore n<strong>on</strong> poteva durare per sempre.<br />
Linda ne aveva percepito la vitalità, quando aveva sentito Stefano parlare nel s<strong>on</strong>no in quella lingua<br />
incomprensibile. Ne aveva intuito i sussulti, che si riverberavano nei comportamenti sempre più<br />
imprevedibili di quel suo figlio, divenuto improvvisamente uno sc<strong>on</strong>osciuto.<br />
Eppure n<strong>on</strong> aveva mai legittimato quel pensiero dandogli dignità.<br />
Ma adesso forse era venuto il momento.<br />
Socchiuse gli occhi e le sembrò di sentire l’odore delle erbe essiccate nella capanna di Valentina, il<br />
caldo umido, il fumo e lo sgomento nel vedere l’espressi<strong>on</strong>e belluina negli occhi di Stefano. N<strong>on</strong> era stato<br />
un sogno malvagio guizzato fuori da un breve dormiveglia, era tutto vero, come vera era la paura della<br />
vecchia guaritrice che aveva già capito tutto.<br />
Provò di nuovo quel senso di oppressi<strong>on</strong>e, che l’aveva portata quasi a scappare fuori dalla capanna per<br />
potere di nuovo respirare. Risentì la propria voce incredula fare domande al barcaiolo e, c<strong>on</strong> il ricordo<br />
delle sue risposte, Linda seppe del risveglio di quella creatura dormiente.<br />
A meno che, forse, l’unica vera dormiente, in quegli anni, fosse stata lei stessa.<br />
«Cosa ha detto la vecchia là dentro, e cos’era quella parola che ha ripetuto: rusaski, rusalki o roba del<br />
genere?»<br />
«Vuole davvero saperlo?»<br />
«Certo che voglio, credo di averne il diritto, anche se le dico subito che n<strong>on</strong> crederò a una sola parola<br />
di tutte le vostre superstizi<strong>on</strong>i, ha capito?»<br />
Roman aveva iniziato a parlare mentre si dirigevano verso il paese. Ogni tanto volgeva lo sguardo<br />
verso Linda, mostrando il dispiacere che si prova per un amico ammalato, gravemente ammalato, pensò la<br />
d<strong>on</strong>na.<br />
«I laghi, i fiumi, gli stagni, qui da noi poss<strong>on</strong>o essere molto pericolosi, pieni di insidie, specie dopo<br />
primavera. Ecco perché porto sempre c<strong>on</strong> me un ramo di assenzio. Valentina ha detto che il ragazzo n<strong>on</strong> è<br />
semplicemente caduto nel lago; qualcuno o qualcosa lo ha indotto a cadere nell’acqua, capisce?»<br />
«No! N<strong>on</strong> credo di capire.»<br />
Roman era in evidente imbarazzo, e i suoi corti respiri n<strong>on</strong> erano certo dovuti alla camminata nel<br />
bosco.<br />
«È divenuto preda di una Rusalka, uno spirito dell’acqua, qualcosa di simile alle vostre sirene.»<br />
Linda avrebbe voluto ridere.<br />
«Quindi il mio Stefano è stato attratto da una creatura c<strong>on</strong> la coda di pesce?»<br />
«No, no… Le Rusalki s<strong>on</strong>o come le sirene, di incredibile bellezza, ma n<strong>on</strong> hanno la coda di pesce. C’è<br />
però qualcosa che Valentina n<strong>on</strong> capisce…»<br />
«Senta Roman, c<strong>on</strong> tutto il rispetto per le vostre tradizi<strong>on</strong>i, ma come sarebbe a dire “n<strong>on</strong> capisce”?<br />
Cosa ci può essere da capire in una leggenda?»<br />
Il barcaiolo si era fermato a fissarla per un attimo, poi aveva immediatamente distolto lo sguardo,<br />
imbarazzato per le notizie che le stava fornendo. Da quando erano usciti dalla capanna n<strong>on</strong> aveva mai<br />
rivolto una sola parola a Stefano, addirittura sembrava che cercasse di stargli il più possibile distante.<br />
Il ragazzo, dal canto suo, camminava come in trance, guardando fisso dinanzi a sé. Incredibilmente<br />
però, evitava tutte le sc<strong>on</strong>nessi<strong>on</strong>i del sentiero e le radice sporgenti, quasi fosse guidato da una sensibilità<br />
estranea.<br />
«Valentina trova che questo comportamento sia strano. Di regola la Rusalka quando attira un uomo in<br />
acqua, lo annega, n<strong>on</strong> lo lascia vivo. È nel suo destino di n<strong>on</strong> morta comportarsi così. Allora lei crede che<br />
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