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vita interna di gesù cristo - Parrocchia San Michele Arcangelo ...

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patimenti, rimiravo la moltitu<strong>di</strong>ne delle offese, che avrebbero fatto i miei fratelli al <strong>di</strong>vin Padre, e per ciascuno <strong>di</strong> essi gli davo la<br />

debita sod<strong>di</strong>sfazione e molto più, perché una sola delle mie pene sarebbe bastata a sod<strong>di</strong>sfare per tutti, come anche una goccia<br />

del mio sangue. Ma io lo volli spargere tutto e volli soffrire ogni sorta <strong>di</strong> dolori e <strong>di</strong> tormenti, per far vedere ai miei fratelli quanto<br />

amavo il Padre e quanto amavo anche loro. E volli lasciare ad essi un vivo esempio, affinché mi avessero imitato, ed avessero<br />

patito molto per la gloria del mio <strong>di</strong>vin Padre e per la loro eterna salute. Nel vedere tutti quelli che mi avrebbero imitato, resi<br />

grazie al Padre e lo pregai per essi del suo aiuto. Intesi ancora dell’amarezza per la moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> quelli che sarebbero andati,<br />

non solo molto lontano dagli esempi che ho loro lasciato, ma che ne sarebbero vissuti del tutto <strong>di</strong>mentichi.<br />

LA FLAGELLAZIONE –<br />

I1 presiedente Pilato or<strong>di</strong>nò per me le battiture con verghe, come si costumava <strong>di</strong> fare allora verso coloro che avevano<br />

commesso qualche delitto, che non li facesse rei <strong>di</strong> morte, onde si correggessero dei loro falli. Con questo voleva che anch’io mi<br />

correggessi <strong>di</strong> quelle cose <strong>di</strong> cui mi accusavano i Farisei, sperando nello stesso tempo che si placasse il furore dei medesimi.<br />

Furono contenti i Farisei che Pilato mi avesse con dannato ai flagelli, perché avessi anche quell’ignominioso tormento. Dicevano<br />

fra <strong>di</strong> loro: Adesso lo condanna ad esser battuto; <strong>di</strong> qui a poco lo condannerà ad esser crocifisso. E risolvettero <strong>di</strong> non partire,<br />

fintantoché Pilato non mi avesse condannato alla morte. Difatti riuscì loro, perché tirarono Pilato al loro volere a forza <strong>di</strong><br />

minacce.<br />

IL DENUDAMENTO –<br />

Avendo avuto, i perfi<strong>di</strong> ministri, l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> battermi, si armarono <strong>di</strong> fierezza, e, condottomi al luogo destinato, mi fecero circolo<br />

d intorno, or<strong>di</strong>nandomi che mi spagliassi non solo della veste bianca, che mi avevano posto indosso, ma anche dei miei<br />

vestimenti. Oh qui sì, che restò ferito il mio Cuore più che mai! Anche la mia umanità intese un sommo rincrescimento. Intanto<br />

la <strong>di</strong>vina giustizia voleva restar sod<strong>di</strong>sfatta <strong>di</strong> tutte le offese che avrebbe ricevuto dai miei fratelli contro la purità. Essendomele<br />

io addossate tutte, e dovendo sod<strong>di</strong>sfare per tutti, chinai la testa e mi esposi a quella somma confusione ed erubescenza. Difatti<br />

ubbi<strong>di</strong>i ai fieri manigol<strong>di</strong>. Due volte soffrii la somma confusione <strong>di</strong> essere spogliato affatto delle mie vesti: una fu alla colonna,<br />

per sod<strong>di</strong>sfare le molte e gravi offese che i miei fratelli avevano ed avrebbero fatto al mio <strong>di</strong>vin Padre, peccando contro la purità.<br />

La seconda volta restai spogliato affatto sul Calvario, alla vista <strong>di</strong> tutta la gente. Qui senti maggiore confusione, perché fui fatto<br />

morire in tal modo, in alto sulla croce. Questo fu per pagare la <strong>di</strong>vina giustizia per i peccati che contro la purità avrebbero<br />

commesso tutti coloro che sono consacrati al culto <strong>di</strong>vino. E siccome questi sano <strong>di</strong> più grave offesa al Padre, così fu a me <strong>di</strong><br />

maggiore confusione e <strong>di</strong> più grave tormento. Avendo ricevuto l’or<strong>di</strong>ne dai manigol<strong>di</strong> <strong>di</strong> spogliarmi, mi levai la veste bianca, e la<br />

strinsi al petto, <strong>di</strong>cendo al <strong>di</strong>vin Padre: Ecco, o Padre, che il vostro Unigenito è stato ritenuto pazzo, e l’eterna Sapienza è stata<br />

derisa e oltraggiata. Perciò <strong>di</strong> nuovo io vi offro questa grave ingiuria, in sconto <strong>di</strong> tutte le offese che su questo particolare<br />

ricevete dai miei fratelli. Per questa mia sofferenza vi supplico <strong>di</strong> dar lume a tutti quelli che si comportano da veri pazzi,<br />

lasciando Voi, fonte <strong>di</strong> ogni bene, per andar <strong>di</strong>etro alle pazzie del mondo fallace ed ingannatore. Perciò, vi prego, o mio <strong>di</strong>vin<br />

Padre, <strong>di</strong> volervi degnare <strong>di</strong> dare a tutti una vera sapienza, cioè il lume da conoscere le pazzie del mondo ingannatore, onde si<br />

rivolgano a voi, vera fonte <strong>di</strong> sapienza. Vi<strong>di</strong>, che il Padre mi avrebbe consolato, facendo ciò <strong>di</strong> cui lo pregavo. Vi<strong>di</strong> tutti quelli che<br />

avrebbero approfittato de1 detto lume, e ne resi grazie al Padre. Intesi però dell’amarezza nel vedere il gran numero <strong>di</strong> quelli<br />

che ne avrebbero abusato. Nello spogliarmi della mia veste, si rappresentarono alla mia mente tutte le anime, che si sarebbero<br />

spogliate della bella veste dell’innocenza per mezzo della colpa, e ne intesi una somma amarezza. Rivolto ad esse, <strong>di</strong>ssi loro: Ah,<br />

incaute! per voi ora soffro così grave confusione e tormento! Almeno, giacché io patisco tanto, ve ne sapeste approfittare col<br />

tornare a penitenza!<br />

Nel levarmi la veste mi ricoprii tutto <strong>di</strong> un verginale rossore. Vi<strong>di</strong> anche tutte le vergini, che sarebbero state tormentate sopra<br />

questo particolare, e <strong>di</strong> cui sarebbe stata molto insi<strong>di</strong>ata la purità. Per esse pregai il <strong>di</strong>vin Padre, acciò avesse dato loro fortezza e<br />

spirito da soffrir tutto ed uscir vittoriose, in virtù <strong>di</strong> ciò che allora io soffrivo. E vi<strong>di</strong>, che il Padre l’avrebbe fatto, assistendole e<br />

proteggendole con paterna cura. Di ciò resi grazie al <strong>di</strong>vin Padre, anche per parte loro.<br />

Spogliato delle mie vesti, tutti quei perfi<strong>di</strong> incominciarono a deridermi, <strong>di</strong>cendo: Ecco quello che pretende <strong>di</strong> essere Re! Vedendo<br />

il mio corpo tutto ricoperto <strong>di</strong> un verginale rossore, <strong>di</strong>cevano: Veramente questo rossore è la porpora reale da te meritata. Ed in<br />

questo <strong>di</strong>cevano il vero, benché in altro senso. Si doveva la porpora verginale alla mia innocenza, come Re delle vergini. Ecco<br />

qua, mi <strong>di</strong>cevano, la tua ricchezza, le facoltà del tuo regno: un’estrema povertà e nu<strong>di</strong>tà! Anche in questo <strong>di</strong>cevano il vero:<br />

perché io sono i1 Re <strong>di</strong> coloro che vivono in povertà e nu<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> spirito, <strong>di</strong>staccati da tutto. Tali appunto devono essere i miei<br />

seguaci, i quali militano sotto la mia ban<strong>di</strong>era. Rivolto al Padre lo pregai, per la mia nu<strong>di</strong>tà, che si volesse degnare <strong>di</strong> dar lume a<br />

tutti i miei fratelli e seguaci, acciò conoscano come devono spogliarsi,<strong>di</strong> tutto, per seguire me, e con il lume desse loro anche la<br />

grazia <strong>di</strong> poterlo fare. E vi<strong>di</strong>, che il Padre l’avrebbe fatto. E vi<strong>di</strong> ancora tutti quelli che se ne sarebbero approfittati e l’avrebbero

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