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vita interna di gesù cristo - Parrocchia San Michele Arcangelo ...

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conosciuto il loro errore, si sarebbero emendati, ed avrebbero fatta la penitenza del male arrecato al loro prossimo. Di ciò resi<br />

grazie al <strong>di</strong>vin Padre, Intesi però dell’amarezza, nel vedere la moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> questi che sarebbero restati nel loro errore, per<br />

l’abuso dei lumi <strong>di</strong>vini e della grazia.<br />

Vi<strong>di</strong> tutti i giu<strong>di</strong>ci, che, a persuasione dei maligni e perversi, avrebbero dato la sentenza contro gli innocenti. Di costoro intesi<br />

grande dolore ed amarezza, e supplicai il <strong>di</strong>vin Padre ad illuminarli facendo loro conoscere il grande male che operano. Vi<strong>di</strong> che<br />

alcuni, riconosciuto il loro errore, ne avrebbero fatto la penitenza e si sarebbero emendati. Intesi però dell’amarezza nel vedere<br />

il grande numero <strong>di</strong> quelli che, abusando dei lumi <strong>di</strong>vini, e <strong>di</strong>sprezzando la grazia, sarebbero rimasti nel loro errore. Rivolto al<br />

Padre, lo supplicai per tutti gli innocenti, che sarebbero stati dagli empi giu<strong>di</strong>ci condannati come rei, affinché avesse dato loro la<br />

sua grazia e gli aiuti speciali, per soffrire l’ingiustizia e la condanna, con pazienza, ad imitazione mia. Vi<strong>di</strong> che il Padre non<br />

avrebbe mancato <strong>di</strong> dar loro la detta grazia. Vi<strong>di</strong> anche il grande premio che per questi stava preparato.<br />

Feci poi una supplica assai premurosa al Padre, acciò nel mondo si fosse amministrata la giustizia con rettitu<strong>di</strong>ne; che fossero<br />

puniti i rei, conforme i l’oro delitti, e lasciati liberi gli innocenti. Vi<strong>di</strong> che in questo si sarebbe mancato molto, e ne intesi grande<br />

dolore ed amarezza. Supplicai <strong>di</strong> nuovo il <strong>di</strong>vin Padre ad illuminare tutti quelli che amministrano la giustizia, facendo conoscere<br />

loro lo stretto conto che dovranno rendere al tribunale della giustizia <strong>di</strong>vina. Vi<strong>di</strong> che il Padre non avrebbe mancato <strong>di</strong> dare ad<br />

essi chiari lumi, e vedendo tutti coloro che se ne sarebbero approfittati, ne resi grazie al <strong>di</strong>vin Padre. Intesi, però, dell’amarezza,<br />

nel vedere il numero grande <strong>di</strong> quelli, che ne avrebbero abusato, e la sentenza <strong>di</strong> morte eterna, che per questi stava preparata.<br />

Mentre si leggeva al popolo la sentenza della mia morte, nel vedere la finta allegrezza <strong>di</strong> tutti <strong>di</strong>co finta: perché il loro cuore non<br />

era contento, ma inquieto si rappresentò alla mia mente la funesta sentenza <strong>di</strong> eterna morte, che io stesso avrei fulminata<br />

contro le anime reprobe, e la vana e finta allegrezza che avrebbero <strong>di</strong>mostrato gli spiriti infernali. Allora il mio Cuore restò<br />

immerso in un mare <strong>di</strong> amarezza e <strong>di</strong> dolore, e soffri tutta la pena, che non avrei poi intesa nel condannarle. Rivolto al mio <strong>di</strong>vin<br />

Padre, gli <strong>di</strong>ssi O Padre mio amatissimo ! Voi vedete il dolore e l’amarezza che soffro nel vedere che io stesso dovrò fulminare la<br />

sentenza <strong>di</strong> eterna morte contro tutte le anime, che con tanto sangue ho redento, e alle quali, con tanti stenti e patimenti, ho<br />

meritato l’eterna beatitu<strong>di</strong>ne. Questo è un dolore che al presente mi passa il Cuore. Rivolto alle anime reprobe, che tutte avevo<br />

presenti, mi lamentai molto con esse: è possibile, infelici ed insensate, <strong>di</strong>cevo loro, che vogliate a forza strapparmi <strong>di</strong> mano la<br />

sentenza della vostra condanna? Dite su, che posso fare io per salvarvi? E voi, infelici, <strong>di</strong> tutto vi volete abusare? Ah! tornate in<br />

voi, misere! tornate! Riconoscete il vostro errore! Tornate al vostro giu<strong>di</strong>ce ora, che è padre amoroso, e sta pronto per<br />

abbracciarvi! Non vi lasciate ingannare dai nemici infernali, né accecare dalle vostre ree passioni e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nati affetti! Rivolgete<br />

gli sguar<strong>di</strong> verso <strong>di</strong> me, e vedete quanto cara mi costa la vostra eterna salute, e quanto patisco per liberarvi dall’eterna morte!<br />

Questi inviti feci allora a tutte le anime ree, che si sarebbero volute dannare, e mi proposi <strong>di</strong> farli a tutti i loro cuori, e, con muta<br />

loquela, far u<strong>di</strong>re a tutti queste amorose e dolci chiamate. Vi<strong>di</strong> che molti se ne sarebbero approfittati e si sarebbero convertiti a<br />

via <strong>di</strong> verità. Per questi resi grazie al <strong>di</strong>vin Padre. Intesi però una grande amarezza nel vedere il numero, quasi innumerabile, <strong>di</strong><br />

quei miseri, che si sarebbero <strong>di</strong> tutto abusati, e che avrebbero voluto far sempre i sor<strong>di</strong> alle mie voci ed ai miei dolci inviti.<br />

RIMORSO DI PILATO –<br />

Letta che fu la sentenza della, mia morte, il presidente Pilato mi lasciò nelle mani dei ministri <strong>di</strong> giustizia, affinché mi avessero<br />

condotto fuori, perché gli Scribi e i Farisei, con tutto il popolo, mi aspettavano con impazienza, non potendo più soffrire la<br />

<strong>di</strong>lazione della mia morte.<br />

Si ritirò il presidente in parte sod<strong>di</strong>sfatto, per gli applausi che gli avevano fatto gli Scribi ed i Farisei con tutto il popolo, ma, con il<br />

cuore amareggiato, perché conosceva chiaramente il grande male che aveva fatto, condannando, ad una morte sì infame, un<br />

innocente, per istigazione <strong>di</strong> gente maligna ed appassionata, quali erano i Farisei, che ben conosceva. Onde restò con una<br />

grande tristezza e con timore che gli sopraggiungesse il castigo, come poi gli successe (1).<br />

Nella persona <strong>di</strong> Pilato vi<strong>di</strong> tutti coloro che, dopo aver fatto il male, sentono la pena, perché conoscono <strong>di</strong> aver errato; ma, ad<br />

imitazione <strong>di</strong> Pilato, si ritirano a considerare il male fatto, mia non si convertono, né si pentono: restano nel loro travaglio,<br />

aspettando il castigo, il quale non tarda molto a sopraggiungere. Per questi inconsiderati, supplicai il <strong>di</strong>vin Padre <strong>di</strong> illuminarli,<br />

acciò,conoscendo <strong>di</strong> aver errato, si convertano, e, ricorrendo al Padre delle misericor<strong>di</strong>e, facciano penitenza del male commesso<br />

e non si <strong>di</strong>ano in preda alla <strong>di</strong>sperazione. Vi<strong>di</strong> che il Padre avrebbe loro dato lume, e che alcuni se ne sarebbero approfittati. Di<br />

questo resi grazie al Padre. Intesi però dell’amarezza nel vedere il gran numero <strong>di</strong> quelli, che sarebbero rimasti nel loro errore.<br />

Rivolto <strong>di</strong> nuovo al <strong>di</strong>vin Padre, lo pregai, che, per aver io chinato il capo e ricevuta volentieri la sentenza <strong>di</strong> morte, mostrandomi<br />

in tutto e per tutto obbe<strong>di</strong>ente ai suoi <strong>di</strong>vini decreti, morendo volentieri per la sapute del genere umano, si fosse degnato, in<br />

virtù <strong>di</strong> quella mia pronta obbe<strong>di</strong>enza, <strong>di</strong> dar lume a tutti i miei fratelli e seguaci, onde chinino il capo ed obbe<strong>di</strong>scano in tutto e

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