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vita interna di gesù cristo - Parrocchia San Michele Arcangelo ...

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Furono tante le ingiurie, i <strong>di</strong>spregi, gli scherni, gli improperi che ricevetti da tutto il popolo, mentre stavo in croce, che più non ne<br />

seppe ritrovare ed inventare la malizia farisaica, come anche la malizia delle furie infernali. Su questo monte, fui saziato <strong>di</strong><br />

obbrobri e <strong>di</strong> scherni, e la fame e la sete che avevo <strong>di</strong> più patire, trovò un pascolo sufficiente ad estinguerla e renderla sazia<br />

appieno, perché furono molti e <strong>di</strong> ogni sorta: ed il contraccambio che io resi a questi perversi, fu <strong>di</strong> pregare il <strong>di</strong>vin Padre <strong>di</strong><br />

saziare le loro anime e riempirle <strong>di</strong> consolazioni e <strong>di</strong> grazie, ogniqualvolta, pentiti e ravveduti dei loro errori, fossero ricorsi a Lui.<br />

Ed il Padre si mostrò pronto a farlo; ed io stesso mi determinai <strong>di</strong> voler saziare ed inebriare del mio amore tutte le anime che,<br />

con cuore umile e contrito, fossero ricorse a me per il perdono, e si fossero poste a seguirmi con fedeltà e con buona volontà.<br />

ESORTAZIONE ALLA SUA SPOSA –<br />

Hai inteso ciò che io operai stando in croce: come in<strong>vita</strong>i tutti a venirmi a contemplare, e molti anche ad inchiodarsi in croce, e<br />

vivere crocifissi al mondo. Una <strong>di</strong> queste in<strong>vita</strong>te sei tu, sposa mia; perché per mezzo dei voti ti sei inchiodata alla mia croce ed<br />

hai determinato <strong>di</strong> vivere crocifissa, e perfettamente imitarmi, come mia vera e fedele sposa. Sta’ perciò attenta nell’osservare<br />

perfettamente, quanto mi hai promesso. E per farlo, guardami attentamente sulla croce, e pensa che quello è l’originale, <strong>di</strong> cui<br />

devi ricopiare in te stessa un perfetto modello. Corrispon<strong>di</strong> agli inviti della grazia, per arrivare allo stato, al quale sei chiamata e<br />

destinata. Né vi porre alcun ostacolo con la tua incorrispondenza, altrimenti, misera te, perché essendo tanto favorita e graziata,<br />

devi <strong>di</strong> tutto rendere stretto conto. Ma te felice e beata, se corrisponderai e custo<strong>di</strong>rai nella tua mente le mie <strong>di</strong>vine parole, e<br />

metterai in pratica quanto io ti insegno! Sappi, che se ti corre l’obbligo <strong>di</strong> assomigliarti a me, come mia sposa, ti corre anche<br />

l’obbligo <strong>di</strong> mettere in pratica tutti gli insegnamenti che io ti do, come mia <strong>di</strong>scepola. Perché quanto sono <strong>di</strong> maggiore scienza i<br />

maestri, tanto riescono virtuosi i <strong>di</strong>scepoli. Quale dunque deve essere la virtù in te, che hai la sorte <strong>di</strong> avere sì buono e perfetto<br />

Maestro! Si paziente nel soffrire le ingiurie e gli scherni; e quando l’animo si vuol risentire, dà un occhiata a ciò che io soffrii<br />

stando in croce, e pensa a ciò che <strong>di</strong>ssi e feci contro quelli che mi insultavano,bestemmiavano ed oltraggiavano. Allora vedrai<br />

come ti devi portare anche tu, come devi ricevere tutto in silenzio, e pregare per quelli che ti oltraggiano e scherniscono. Maria!<br />

sta bene attenta! perché io voglio che tu si mia perfetta <strong>di</strong>scepola! E se tanta carità e tanto amore ho io per te, che sei creatura<br />

vilissima, quanta ne devi aver tu verso <strong>di</strong> me, che sono il Re della gloria ed il Padrone assoluto <strong>di</strong> tutto il creato? Come devi<br />

corrispondere a tanta carità, a tanta liberalità, a tanto amore? Infine, sta’ bene attenta a vivere in modo, che io possa prendere<br />

in te le mie delizie, regnando sempre in te, e tu possa continuare a godere delle grazie, che io con tanta liberalità e con tanto<br />

amore, vado partecipando all’anima tua. E regnando io in te, nella presente <strong>vita</strong>, puoi star certa, che verrai a regnar meco per<br />

tutta l’eternità nel mio Regno.<br />

Delle sette parole che <strong>di</strong>sse il Figliuolo <strong>di</strong> Dio sulla croce. Della conversione del ladro che stava alla sua destra, e <strong>di</strong> ciò che operò<br />

nel suo interno prima <strong>di</strong> morire.<br />

PREGHIERA DI GESÙ IN CROCE –<br />

Stando in croce, soffrendo tutti gli improperi e gli scherni che ho detto, non lasciavo <strong>di</strong> pregare il <strong>di</strong>vin Padre per la conversione<br />

<strong>di</strong> tutto il popolo, che tanto mi insultava, specialmente per i due ladri che stavano in mia compagnia crocifissi, perché anche essi<br />

stavano soffrendo asprissimi dolori, ed erano in procinto <strong>di</strong> morire; bramavo che le loro anime avessero goduto il beneficio della<br />

redenzione. Perciò ne porgevo calde suppliche al Padre. Difatti non mancava il Padre <strong>di</strong> inviar loro i suoi lumi; avevano anche<br />

l’esemplare dell’invitta sofferenza.<br />

CONVERSIONE DEL BUON LADRO –<br />

Il ladro che stava alla mia destra si andava illuminando; già si era fermato con la mente a pensare come io soffrivo tutto con<br />

tanta pazienza. Ciò fece nel salire il Calvario, e dopo essere stato inchiodato sulla croce. Ma tutte le riflessioni erano <strong>di</strong><br />

passaggio: perché poi anche lui si accordava con gli altri a schernirmi e ad oltraggiarmi. Furono però tante le riflessioni che fece<br />

sopra la mia sofferenza, che, alla fine, una si fermò nella sua mente. Illuminato dal <strong>di</strong>vin Padre, conobbe chiaramente le virtù da<br />

me praticate sulla croce, e la mia invitta pazienza fra tanti scherni, ingiurie e patimenti. Rivolto lo sguardo verso <strong>di</strong> me, si mise a<br />

contemplare le mie pene. Vide il mio lacero corpo, che era tutto una piaga, e, stupito <strong>di</strong> tanta sofferenza, incominciò ad avere<br />

grande compassione <strong>di</strong> me. Perciò rivolto al compagno che mi bestemmiava, gli <strong>di</strong>sse: Noi meritatamente siamo castigati e

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