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vita interna di gesù cristo - Parrocchia San Michele Arcangelo ...

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Vedendoli tanto afflitti ne sentivo pena, ed andavo temperando, con parole <strong>di</strong> consolazione la loro tristezza. Voi, figliuoli miei,<br />

<strong>di</strong>cevo loro, siete molto afflitti per dover restar privi della persona mia. E in verità, avete ragione <strong>di</strong> rattristarvi. Ma non temete,<br />

che, dopo il terzo giorno risorgerò glorioso, ed allora sarete molto consolati. Per ora è tempo <strong>di</strong> tristezza, e motto più vi<br />

rattristerete per quello che seguirà <strong>di</strong> me, ma la vostra tristezza si convertirà in gau<strong>di</strong>o (1). Molti si rallegreranno e godranno per<br />

la mia passione e morte, ma questa loro allegrezza andrà a finire in eterno pianto. I principi avranno tutta la potestà sopra <strong>di</strong> me,<br />

ora che è giunto il tempo determinato dal Padre, in cui il Figliuolo dell’uomo deve essere dato nelle loro mani e condannato a<br />

morte per compir l’opera della Redenzione, ma in voi non avranno per ora potestà alcuna. E giunto il tempo, in cui devo<br />

glorificare il <strong>di</strong>vin Padre e restare Lui glorificato in me ed io in Lui: affinché conosca il mondo che io amo il Padre mio e faccio<br />

tutto ciò che Egli vuole da me. An<strong>di</strong>amo, perché è già arrivata l’ora nella quale devo dar principio alla mia acerbissima passione.<br />

Dico io: perché, se io non volessi, non vi sarebbe alcuno che potrebbe mettermi le mani addosso. Ma io voglio, perché questa è<br />

la volontà del Padre mio. Detto ciò ai miei <strong>di</strong>scepoli, rivolto al Padre, lo pregai per tutti loro, e gli domandai molte grazie per essi,<br />

come anche per tutti i miei fratelli e seguaci. Raccomandai al Padre quel mio piccolo gregge, che mi aveva dato. Gli chiesi che,<br />

dove fossi andato io, cioè, al possesso dell’eterno Regno, ivi fossero i miei ministri, cioè coloro che avessero operato fedelmente.<br />

Tutto ciò che domandai al Padre, tutto mi concesse, ed io lo lodai e ringraziai (2).<br />

In questa circostanza pregai il Padre <strong>di</strong> dare lume e grazia anche ai miei fratelli, ministri e seguaci e <strong>di</strong> consolare i loro prossimi,<br />

quando sanno che vivano in afflizione. E vi<strong>di</strong>, che il Padre l’avrebbe fatto. Vi<strong>di</strong>, però, che molti non avrebbero <strong>di</strong> ciò saputo<br />

giovarsi e che, <strong>di</strong> cuore molto duro, avrebbero lasciato i loro prossimi in gravi afflizioni, senza consolarli neppure con parole. Ne<br />

intesi quin<strong>di</strong> amarezza, e supplicai il Padre <strong>di</strong> consolarli Lui con la sua <strong>di</strong>vina grazia ed <strong>interna</strong> consolazione. Me lo promise il<br />

<strong>di</strong>vin Padre ed io gliene presi le dovute grazie.<br />

VERSO IL GETHSEMANI –<br />

Avendo ottenuto dal Padre tutte le grazie che gli avevo domandato, ed avendo detto ai miei <strong>di</strong>scepoli quel tanto che dovevo <strong>di</strong>r<br />

loro, per ben avvertirli e consolarli, mi avviai con essi verso. l’orto <strong>di</strong> Gethsemani. An<strong>di</strong>amo, figliuoli miei, <strong>di</strong>ssi loro, perché in<br />

breve sarò dato in mano ai miei nemici che si avventeranno addosso a me, come lupi affamati, per <strong>di</strong>vorarmi. Tutto ciò vi <strong>di</strong>co<br />

prima, affinché vi prepariate a soffrire il travaglio, non restiate sbigottiti e vi armiate con lo scudo della fede e dell’orazione,<br />

perché il demonio vi crivellerà, come si crivella il grano (1).<br />

Andavo verso l’orto con i miei un<strong>di</strong>ci apostoli, <strong>di</strong>cendo loro molte cose, onde restassero fortificati. Ed essi erano tutti intorno a<br />

me, afflitti e dolenti. Sentivo gran pena per la loro tristezza e li raccomandavo al <strong>di</strong>vin Padre. Non potevano neppur parlare per<br />

l’afflizione e le lacrime, che tutti spargevano; quantunque li consolassi, era tanta l’afflizione che provavano, che non potevano<br />

fare a meno <strong>di</strong> piangere, perché era molto grande l’amore che mi portavano, e il doverne restar privi causava loro una tristezza<br />

profonda.<br />

Nell’uscire dalla parta della città, mi voltai, e, vedendo tutto quello che in essa si operava contro <strong>di</strong> me, intesi grande amarezza<br />

per l’offesa al <strong>di</strong>vin Padre, e per il male che, sopra <strong>di</strong> essa, sarebbe venuto. Rivolto al Padre lo pregai <strong>di</strong> perdonare e <strong>di</strong> trattenere<br />

il castigo. La bene<strong>di</strong>ssi, col desiderio che cadesse la <strong>di</strong>vina bene<strong>di</strong>zione sopra <strong>di</strong> tutti, bramando <strong>di</strong> render loro altrettanta bene,<br />

quanto grave era il male che preparavano a me, lasciando <strong>di</strong> ciò esempio ā tutti i miei seguaci, <strong>di</strong> far bene a chi fa loro del male,<br />

e <strong>di</strong> pregare per chi li calunnia e li perseguita, come avevo fatta io in tutto il corso della mia <strong>vita</strong>; pregai il Padre <strong>di</strong> dare Lume,<br />

grazia e virtù a tutti i miei seguaci, per poterlo fare. Vi<strong>di</strong> che il <strong>di</strong>vin Padre l’avrebbe fatto, e che molti se ne sarebbero<br />

approfittati. Del che intesi consolazione, come anche provai dell’amarezza nel vedere il gran numero <strong>di</strong> quelli, che se ne<br />

sarebbero abusati.<br />

ESORTAZIONE ALLA SUA SPOSA –<br />

Hai inteso, sposa mia, come ti devi preparare per ricevere il mio Corpo sotto le specie sacramentali; avendone un ardente<br />

desiderio e ricevendomi con amare e con anima monda da ogni colpa grave, quanto più sarà purificata l’anima tua, tanto,<br />

maggior grazia riceverai. A misura della fante che <strong>di</strong> questo cibo avrai, resterai saziata <strong>di</strong> beni spirituali, e mi darai molto gusto,<br />

compiacendomi io <strong>di</strong> unirmi e trattenermi nei cuori puri e mon<strong>di</strong> <strong>di</strong>a ogni macchia <strong>di</strong> colpa. Ti inculco la <strong>di</strong>lezione fraterna: <strong>di</strong> qui<br />

si conoscerà se veramente mi ami: se osserverai questa precetto, come anche tutto ciò che ti ho insegnato. Stai attenta, perché,<br />

essendo mia sposa e seguace, devi imitarmi in tutto. Procura <strong>di</strong> far bene a chi ti fa male, e prega per chi ti perseguita. Tu senti,<br />

che in tutta la mia <strong>vita</strong> ho pregato per i miei nemici, beneficandoli. Non ti accordar mai con chi mormora dei fatti altrui: anzi,

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