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vita interna di gesù cristo - Parrocchia San Michele Arcangelo ...

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In questo fatto si racchiuse il mistero della <strong>di</strong>vina giustizia e della misericor<strong>di</strong>a, perché andando queste del pari, infine la<br />

misericor<strong>di</strong>a vinse e sovrabbondò la giustizia. L’ira si mitigò, e la misericor<strong>di</strong>a sovrabbondò. Il rigore <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ce cedette all’amore<br />

<strong>di</strong> padre; si unirono insieme e si baciarono, e la giustizia cedette il primato alla misericor<strong>di</strong>a: sicché, avendo per l’ad<strong>di</strong>etro<br />

camminato del pari, per i miei meriti, la giustizia si contentò <strong>di</strong> cedere il primato alla misericor<strong>di</strong>a; ed io ne resi grazie al <strong>di</strong>vin<br />

Padre, per parte <strong>di</strong> tutti i miei fratelli. Lodai la giustizia <strong>di</strong>vina ed esaltai la misericor<strong>di</strong>a.<br />

Quando mi inchiodarono il piede destro, offrii l’aspro dolore al Padre, e lo supplicai <strong>di</strong> volersi degnare <strong>di</strong> dar lume a tutti quelli<br />

che camminano per il <strong>di</strong>ritto sentiero dell’eterna salute, acciò non errino nel cammino, e seguitando il loro viaggio, arrivino al<br />

termine bramato. Intesi poi un grande dolore, quando vi<strong>di</strong> tutte le angustie ed i travagli che avrebbero sofferto quelli, che<br />

vogliono andare per il <strong>di</strong>ritto sentiero: pregai il <strong>di</strong>vin Padre <strong>di</strong> assisterli con la sua grazia, e li in<strong>vita</strong>i tutti a venire ad abitare in<br />

questa piaga, perché quivi sarebbero stati confortati, animati ed illuminati. Vi<strong>di</strong> tutti gli assalti che ad essi avrebbero dato i loro<br />

nemici perciò ancora li in<strong>vita</strong>i a ricorrere a questa piaga; che quivi avrebbero trovato scampo sicuro. Vi<strong>di</strong> inoltre tutte le colpe<br />

che avrebbero commesso questi, che camminano per la dritta strada della salute, e quantunque non fossero gravi, tuttavia ne<br />

intesi dolore: perché le offese del <strong>di</strong>vin Padre, quantunque leggere, erano a me <strong>di</strong> grande tormento, per l’amore immenso che<br />

gli portavo, e perché conoscevo il suo merito infinito. Perciò offri al Padre i dolori che sentivo, in sconto <strong>di</strong> tutte le loro<br />

mancanze; ed il Padre si mostrò pronto al perdono ed anche a concedere loro la grazia <strong>di</strong> ravvedersi subito ed emendarsi.<br />

Nell’inchiodatura del piede sinistro, intesi 1’asprissimo dolore per la piaga, e molto più perché vi<strong>di</strong> tutti coloro che camminano<br />

alla per<strong>di</strong>zione. Nel vedere la gravezza delle loro colpe, ero molto amareggiato, e rivolto al Padre gli offrii i miei dolori in sconto<br />

<strong>di</strong> tutte le loro iniquità, e lo supplicai <strong>di</strong> illuminarli e far conoscere il loro grave errore, e come camminano per la via della<br />

per<strong>di</strong>zione. Lo pregai della sua misericor<strong>di</strong>a infinita verso <strong>di</strong> essi; e perché vedevo che la <strong>di</strong>vina giustizia sarebbe stata sempre in<br />

atto <strong>di</strong> castigarli, lo pregai, che avendo ceduto il primato alla misericor<strong>di</strong>a, avesse trattenuto i castighi ed avesse dato luogo alla<br />

misericor<strong>di</strong>a, onde questa li avesse aspettati a penitenza. E vi<strong>di</strong>, che la giustizia avrebbe trattenuto i castighi, e la misericor<strong>di</strong>a li<br />

avrebbe benignamente aspettati a penitenza. Vi<strong>di</strong>, che molti avrebbero approfittato <strong>di</strong> sì grande beneficio, riducendosi infine a<br />

penitenza. Di questi resi grazie al Padre. Intesi però dell’amarezza, ed oh quanto grande! nel vedere il grande numero <strong>di</strong> coloro<br />

che avrebbero abusato della misericor<strong>di</strong>a e della bontà <strong>di</strong>vina, così paziente nell’aspettarli a penitenza, e che perciò sarebbero<br />

periti miseramente; provando alfine i rigori della <strong>di</strong>vina giustizia, la quale per tanto tempo aveva trattenuto i castighi.<br />

Mentre mi inchiodavano i pie<strong>di</strong> uno sopra l’altro, intesi un più grande dolore: vi<strong>di</strong> allora tutte le anime sopra le quali avrebbe<br />

tanto sovrabbondata la <strong>di</strong>vina misericor<strong>di</strong>a, e che infine, quantunque per le loro colpe avrebbero dovuto provare i rigori della<br />

giustizia, sarebbero arrivate a godere e ad esaltare eternamente la <strong>di</strong>vina misericor<strong>di</strong>a: perché si sarebbero ravvedute, ed<br />

avrebbero corrisposto ai benefici <strong>di</strong>vini. Di queste, ne resi grazie al <strong>di</strong>vin Padre. Intesi però un aspro dolore ed una grande<br />

amarezza nel vedere la moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> quelli che <strong>di</strong> tutto si sarebbero abusati, anche <strong>di</strong> tanta misericor<strong>di</strong>osa bontà loro usata e<br />

che, miseri, sarebbero infine periti, facendo sì che prevalesse su <strong>di</strong> loro la giustizia <strong>di</strong>vina, per avere, in <strong>vita</strong>, <strong>di</strong>sprezzata la<br />

misericor<strong>di</strong>a.<br />

Terminata la crocifissione, e stando la croce in terra, soffri un tormento incomparabile. Grande era lo spasimo: ogni momento<br />

soffrivo sfinimenti <strong>di</strong> morte, levandosi il lume dai miei occhi per l’asprezza dei dolore. Supplicavo <strong>di</strong> continuo il <strong>di</strong>vin Padre del<br />

suo aiuto, e la <strong>di</strong>vinità non mancava <strong>di</strong> darmi forza per resistere e soffrire gli asprissimi tormenti.<br />

ESORTAZIONE ALLA SUA SPOSA –<br />

Hai u<strong>di</strong>to, sposa mia, quanto furono acerbi i dolori della mia crocifissione, e quanto furono più gran<strong>di</strong> quelli del mio interno,<br />

quanta l’amarezza del mio Cuore, quanto grande la mia sofferenza! Perciò procura <strong>di</strong> imitarmi nel patire tutti i mali corporali con<br />

rassegnazione, senza lamentarti, perché i tuoi mali non arriveranno giammai ad assomigliarsi ai miei. Hai u<strong>di</strong>to quale fu il ristoro<br />

che ricevetti dopo tanti patimenti: un amarissima bevanda, e tanto pessima, che era sufficiente a darmi la morte. E tu non<br />

andare in cerca <strong>di</strong> consolazioni nelle tue angustie, se vuoi assomigliarti a me. Mortifica anche il tuo gusto; non ti lamentare delle<br />

cose <strong>di</strong>sgustose, perché non lo saranno quanto l’amara bevanda che gustai io. Non cercare <strong>di</strong>letto nel cibo, ed abbi sempre alla<br />

memoria il fiele <strong>di</strong> cui fui abbeverato: così ti sarà facile il mortificarti. Sta bene attenta nel prevalerti della <strong>di</strong>vina misericor<strong>di</strong>a, e<br />

non abusare delle molte grazie che ricevi. Temi sempre la <strong>di</strong>vina giustizia, perché quantunque adesso sia molto ritenuta nel<br />

castigare, verrà poi il tempo in cui farà provare i suoi rigori a tutti coloro che abusano della misericor<strong>di</strong>a. In tutte le tue angustie<br />

e travagli, in tutte le tentazioni ed assalti dei tuoi nemici, ricorri alle mie piaghe, perché in queste troverai sicuro scampo. Quivi<br />

sia la tua <strong>di</strong>mora, perché quivi troverai ogni conforto e consolazione. Offri ogni pena continuamente al <strong>di</strong>vin Padre, acciò ti<br />

conceda tutte le grazie necessarie per la tua eterna salute e per quella dei tuoi prossimi. Hai u<strong>di</strong>to quanto grande fu la mia

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