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vita interna di gesù cristo - Parrocchia San Michele Arcangelo ...

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fuggi da essi, e procura, per quanto puoi, che si conservi l’unione e la pace fra coloro con cui stai. Fa che ognuna prenda esempio<br />

da te nell’amore e nella carità verso il prossimo, come anche in tutte le altre virtù da me praticate ed a te con tanta carità ed<br />

amore insegnate, affinché chi ti vede e ti pratica passa <strong>di</strong>re <strong>di</strong> te: questa è una vera sposa e seguace del Crocifisso. Se farai ciò,<br />

mi darai molta gusto.<br />

Dell’arrivo del Figliuolo <strong>di</strong> Dio nell’orto <strong>di</strong> Getsemani e della sua penosa orazione sudore <strong>di</strong> sangue e conforto dell’angelo e <strong>di</strong> ciò<br />

che operò nel suo interno sino a che fu dato in mano dei suoi nemici.<br />

GIUDA SPIA IL MAESTRO E TRAMA LA CATTURA –<br />

Essendo arrivati all’orto, per orare al Padre, come ero solito fare, il <strong>di</strong>scepolo tra<strong>di</strong>tore era venuto a spiare, se con i miei apostoli<br />

fossi partito dal Cenacolo, e fossi andato all’orto per orare. Trovando che già ero partito, si recò dai Farisei a darne la nuova. Del<br />

che tutti si rallegrarono; saltando e battendo le mani, facevano molta accoglienza al tra<strong>di</strong>tore. Chi lo lodava, chi l’abbracciava, e<br />

tutti festeggiandolo, gli <strong>di</strong>cevano: Solo tu ci potevi fare questo sì gran servizio. Veramente tu sei un grande uomo, degno <strong>di</strong> ogni<br />

lode! Stava, però, il tra<strong>di</strong>tore molto agitato, provando dentro <strong>di</strong> sé una infinità <strong>di</strong> confusioni. Credeva, che, dopo avermi dato<br />

nelle loro mani, sarebbe restato libero da quella grave agitazione, perché, <strong>di</strong>ceva: “ Non avrò da pensare ad altro”. Tanto gli<br />

suggeriva il nemico infernale, e tanto credeva il miserabile. Perciò procurava <strong>di</strong> affrettarsi, per uscire presto sia dall’impegno che<br />

dal travaglio, che <strong>interna</strong>mente sentiva, in modo che girava dall’uno e dall’altro come pazzo, avvertendo i soldati, che mi<br />

avessero ben legato e tenuto forte, perché facilmente sarei loro uscito <strong>di</strong> mano. Diceva loro: State attenti, perché facilmente vi<br />

scapperà. Io per me ve lo darò nelle mani, pensate voi a tenerlo. Sentendo questo, la coorte si provvide <strong>di</strong> funi, <strong>di</strong> catene, <strong>di</strong><br />

armi, <strong>di</strong> bastoni, e determinarono <strong>di</strong> strapazzarmi in modo, che, restando oppresso dalle percosse, non potessi aver più forza e<br />

spirito neppure <strong>di</strong> muovermi. Tanta determinarono e tanto fecero, come sentirai. Stabilivano anche in che modo il tra<strong>di</strong>tore<br />

avrebbe dovuto darmi nelle loro mani. Chi <strong>di</strong>ceva una cosa, chi un altra, quando il tra<strong>di</strong>tore risolvette la questione <strong>di</strong>cendo: io<br />

andrò avanti a tutti, mai appresserò a lui, e lo saluterò, dandogli un bacio; quello che vedete che io bacerò, è lui: perciò,<br />

avvicinatevi subito, prendetelo, tenetelo ben forte e mettetevi a lui <strong>di</strong>ntorno da ogni parte, perché non vi fugga. A questa<br />

risoluzione tutti <strong>di</strong> nuovo saltarono per l’allegrezza, lodando l’invenzione pessima del tra<strong>di</strong>tore. Tutto ciò si operava in<br />

Gerusalemme, mentre io oravo al Padre e pregavo per tutti.<br />

GESÚ NELL’ORTO COI SUOI SUE PRIME PENE –<br />

Essendo arrivati all’orto, lasciai alla prima entrata otto dei miei apostoli, ai quali <strong>di</strong>ssi, che orassero, affinché non li sorprendesse<br />

la tentazione. Orate figliuoli miei, <strong>di</strong>ssi loro, perché ora è tempo <strong>di</strong> raccomandarvi molto al Padre, onde ottenere che vi liberi<br />

dalla tentazione, e vi <strong>di</strong>a aiuto e forza, essendo vicino il travaglio! (1). Restarono quivi mal volentieri i miei apostoli, presi da<br />

grave timore. Con tutto ciò, animati da me, rimasero a pregare, ma, poco dopo, si addormentavano.<br />

Condussi Pietro, Giacomo e Giovanni vicino al luogo dove mi valevo porre ad orare, e quivi li lasciai, esortandoli a fare orazione<br />

(2). Condussi questi tre apostoli presso <strong>di</strong> me, perché erano stati spettatori della mia Trasfigurazione gloriosa, ed erano quelli,<br />

che, più degli altri, si mostravano ferventi. Pietro aveva protestato <strong>di</strong> voler morire con me, se fosse stato necessario; Giacomo e<br />

Giovanni si erano offerti <strong>di</strong> bere il calice. Lasciatili, dopo aver loro inculcato molto lo star vigilanti e l’orare, perché non<br />

entrassero in tentazione, mi allontanai da loro <strong>di</strong> poco e mi prostrai in terra, per orare al Padre mio.<br />

La mia umanità aveva inteso rincrescimento ed orrore nell’entrare nell’orto, sapendo il grande travaglio e l’amarezza che mi era<br />

stata preparata. Animato, però, dal pensiero che andavo ad adempire la volontà del Padre, entrai con generosità, pronto a<br />

soffrir tutto. Essendomi posto ad orare al Padre, facendogli profonda adorazione, mi senti riempire tutto <strong>di</strong> un più grave timore<br />

ed amarezza, per l’imminente passione e morte. Intesi orrore per i gravi patimenti, che mi erano stati preparati, ed esposi al<br />

Padre il mio travaglio, <strong>di</strong>cendogli: Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice; non<strong>di</strong>meno non si faccia la mia volontà,<br />

ma la tua; mostrandomi così pronto a soffrire tutto per adempire la volontà del Padre (1).<br />

A questa richiesta mi senti riempire <strong>di</strong> maggiore tristezza, trovandomi come abbandonato dal Padre, il Quale lasciava che la<br />

parte inferiore, cioè, l’umanità mia sentisse tutto il travaglio e l’amarezza, senza, che la parte superiore, cioè, la <strong>di</strong>vinità che era<br />

unita a me, mi desse alcun conforto (2). Stando quin<strong>di</strong> solo, abbandonato, senza alcun conforto, mi riempi <strong>di</strong> grave desolazione.<br />

Vi<strong>di</strong> allora tutte quelle anime che avrebbero patito travagli e tristezze interne, senza trovar conforto alcuno, permettendolo il

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