vita interna di gesù cristo - Parrocchia San Michele Arcangelo ...
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il travaglio; e a dar loro anche il premio, col restituire ad essi la salute, se è giovevole per la salvezza dell’anima; ed a quelli a cui<br />
non é espe<strong>di</strong>ente, lo pregai <strong>di</strong> dar la ricompensa, col raddolcire ad essi l’amarezza e le pene della morte, tutto mettendo in<br />
sconto delle loro colpe. Vi<strong>di</strong> che il Padre l’avrebbe fatto con grande amore, e <strong>di</strong> tutto gli resi grazie. Intesi poi dell’amarezza, ed<br />
oh quanto grande! nel vedere, come la maggior parte dei miei fratelli avrebbero abusato della grazia da me richiesta al <strong>di</strong>vin<br />
Padre, specialmente i peccatori più gran<strong>di</strong>, che in queste particolari contingenze avrebbero commesso tante colpe, delle quali,<br />
perché ostinati nel vizio; non si sarebbero mai voluti ridurre a penitenza, abusando sempre dei lumi e della <strong>di</strong>vina grazia.<br />
Avendo gustato, come ho detto, alquanto della pessima ed amara bevanda, ne lasciai una gran parte, ed in<strong>vita</strong>i tutti i miei<br />
fratelli a fare altrettanto. Venite, <strong>di</strong>ssi loro, e gustate ognuno <strong>di</strong> questa amara bevanda, che ora ho gustato io. È veramente<br />
amara e <strong>di</strong>sgustosa al senso, ma la sperimenterete gustosa, ed oh quanto! allo spirito. Gustate pure dell’amarezza della<br />
bevanda, che ora gusto io, perché questa vi meriterà l’eterna consolazione, e se sarete a parte delle mie pene, delle mie<br />
amarezze, sarete anche a parte della mia gloria e della beatitu<strong>di</strong>ne eterna. Vi<strong>di</strong>, che molto pochi sarebbero accorsi a<br />
quest’invito, e che, per non gustare poche stille <strong>di</strong> amarezza, sarebbero rimasti privi, non solo della dolcezza che suole<br />
comunicare allo spirito, ma anche dell’eterno gau<strong>di</strong>o: perché non arriverà giammai a possedere l’eterno riposo, chi non vuol<br />
gustare dell’amarezza della mia passione, e non vuol soffrire cosa alcuna: mentre è necessario che ognuno, che vuol venire dove<br />
sono io, cammini per quella strada che ho calcato io. Chi non mi segue, chi non mi imita, chi ricusa <strong>di</strong> soffrire ciò che il Padre gli<br />
invia per la salute della sua anima, va molto lungi da me, e chi va lungi da me, non verrà dove sono io. Intesi una grande<br />
amarezza nel vedere il numero grande <strong>di</strong> questi tali, e fui ripieno <strong>di</strong> tristezza, perché il mio desiderio era che tutti accorressero<br />
all’invito. Mi proposi però <strong>di</strong> non cessare mai d’in<strong>vita</strong>rli a bere l’amaro calice, sintantoché si fossero arresi. E vi<strong>di</strong> che alcuni, alla<br />
fine, dopo molti inviti, avrebbero accettato <strong>di</strong> farlo. Difatti l’avrebbero gustato col soffrire tutti i travagli, e col mortificare tutti i<br />
loro gusti ed appetiti. Per essi resi grazie al <strong>di</strong>vin Padre, ma intesi dell’amarezza nel vedere il grande numero degli ostinati. E<br />
più,si accrebbero la mia amarezza e il mio dolore, quando vi<strong>di</strong> la grande moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> quelli, che sarebbero accorsi agli inviti del<br />
mondo, loro nemico ed ingannatore, che sotto apparenza <strong>di</strong> bene, cioè <strong>di</strong> gusti e <strong>di</strong> piaceri, porge loro una stilla <strong>di</strong> miele, che poi<br />
fa loro gustare quale è, cioè, fiele amarissimo, senza conforto alcuno.<br />
VIENE SPOGLIATO CON CRUDELTÀ –<br />
Mentre stavo tutto amareggiato ed addolorato, i manigol<strong>di</strong> mi or<strong>di</strong>narono che mi spogliassi, e per farlo con più prestezza ed<br />
empietà, mi si avventarono addosso, per farlo loro stessi. Mi levarono dal capo la corona <strong>di</strong> spine, ed il sangue incominciò <strong>di</strong><br />
nuovo a grondare dalle ferite. Mi levarono dopo la veste a forza, la quale era tutta attaccata alle piaghe, sentendo io un grande<br />
dolore. Si ricoprì il mio corpo <strong>di</strong> sangue, e si riaprirono tutte le piaghe, in modo che <strong>di</strong>venni una piaga sola. Si vedevano le ossa<br />
spolpate in più parti del corpo, specialmente sugli omeri. Ed essendo così denudato e tutto impiagato, fui da tutta la spietata<br />
gente deriso ed oltraggiato. Mi posero <strong>di</strong> nuovo la corona <strong>di</strong> spine in capo, facendomi nuove ferite, con mio grande tormento.<br />
In questo fatto la mia umanità intese un grande rincrescimento, per dover restare <strong>di</strong> nuovo spagliata, alla vista profana <strong>di</strong> tutto<br />
quel popolo scellerato, che con occhi maligni e licenziosi, si erano posti a rimirarmi. Ma riflettendo, che dovevo sod<strong>di</strong>sfare la<br />
<strong>di</strong>vina giustizia per i peccati dei miei fratelli; mi animai a soffrire quel rossore, che fu per me molto grande e doloroso. Vi<strong>di</strong> i<br />
peccati <strong>di</strong> tutti quelli, per i quali allora venivo spogliato, e ne intesi una più grande confusione, perché erano i peccati <strong>di</strong> coloro<br />
che, de<strong>di</strong>cati al servizio del <strong>di</strong>vin Padre, si danno in preda ad una <strong>vita</strong> licenziosa, lacerando, anzi, strappandosi <strong>di</strong> dosso la bella<br />
veste dell’innocenza e l’ornamento della purità. Vi<strong>di</strong> anche tutti quelli che, essendosi astretti con voto a conservare il prezioso<br />
tesoro della castità, 1’avrebbero poi perduta, con tanta ignominia ed offesa del mio <strong>di</strong>vin Padre. Vi<strong>di</strong> le piaghe putride ed<br />
incurabili, che avrebbe fatto nelle loro anime questa sorta <strong>di</strong> colpe. E <strong>di</strong> tutto intesi grande confusione, amarezza e dolore.<br />
Rivolto al <strong>di</strong>vin Padre, lo supplicai del suo aiuto, dei suoi lumi e della sua grazia per quei miserabili, acciò, riconosciuti almeno i<br />
loro falli, ne avessero fatto penitenza e si fossero emendati. Vi<strong>di</strong> che il Padre non avrebbe mancato <strong>di</strong> farlo: e perché era molto<br />
a<strong>di</strong>rato contro questi miserabili, io, per placarlo, gli andavo replicando le offerte, delle quali il Padre mio molto si compiaceva e<br />
restava placato. Vi<strong>di</strong> poi, che molti, per i lumi <strong>di</strong>vini e per la grazia da me impetrata loro, si sarebbero ravveduti del loro grave<br />
fallo e si sarebbero emendati, facendo anche penitenza dei loro peccati. Di questi resi grazie al <strong>di</strong>vin Padre. Vi<strong>di</strong> però il grande<br />
numero <strong>di</strong> quelli che si sarebbero mostrati ostinati, sprezzando i lumi <strong>di</strong>vini e la grazia, e che avrebbero continuato nei loro<br />
errori. Per loro intesi una più grande amarezza.<br />
Vi<strong>di</strong> ancora tutte le vergini innocenti, che sarebbero state straziate dai carnefici, per la confessione del mio Nome e per<br />
sostenere la verità della mia fede. E vi<strong>di</strong>, che molte <strong>di</strong> esse avrebbero sofferto il grande martirio e rossore della nu<strong>di</strong>tà, perché<br />
dai manigol<strong>di</strong> sarebbero state denudate ed oltraggiate, con parole indegne. Di queste ebbi una grande compassione. E supplicai<br />
il <strong>di</strong>vin Padre <strong>di</strong> volersi degnare <strong>di</strong> <strong>di</strong>fenderle dagli insulti dei nemici, e dare ad esse virtù e fortezza da poter soffrire con