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vita interna di gesù cristo - Parrocchia San Michele Arcangelo ...

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INCONTRA LE PIE DONNE –<br />

Alcune devote donne si posero a seguirmi; erano della plebe più povera; piangevano per compassione, e dalla sbirraglia erano<br />

maltrattate. Mi voltai a rimirarle, in segno della mia gratitu<strong>di</strong>ne, e con quello sguardo pietoso ed amoroso, le consolai, parlando<br />

ad esse ed esortandole a piangere sopra <strong>di</strong> loro e sopra i loro figli, non sopra <strong>di</strong> me, perché anche per esse vi sarebbe stato<br />

molto da patire, perché, se tanto si scaricava il flagello sopra <strong>di</strong> me, cosa sarebbe stato poi sopra <strong>di</strong> loro? (1). Volevo loro<br />

significare con questo, che se il peccato era tanto punito nella persona mia innocente, essendomelo solo addossato, cosa<br />

sarebbe stato sopra il peccatore, per il quale stanno preparati gli eterni tormenti? Perciò le esortai a piangere le colpe loro,<br />

quelle dei loro figli, cioè, dei loro prossimi e <strong>di</strong> tutto quel popolo ingrato e ribelle. Rivolto al Padre, lo supplicai <strong>di</strong> dar lume a<br />

tutte le persone che hanno qualche compassione delle mie pene, acciò, conoscendo la causa dei miei dolori, che sono le colpe, si<br />

pongano a deplorare non solo le loro, ma anche quelle <strong>di</strong> tutti i peccatori, affinché per le loro suppliche e per le loro lacrime,<br />

vengano a conseguire il perdono, e trovino misericor<strong>di</strong>a presso il <strong>di</strong>vin Padre, non solo per esse, mia anche per i loro prossimi;<br />

perché il Padre non scaccia mai da sé un anima, che, contrita ed umiliata, lo supplica del perdono: ed è sempre pronto ad usure<br />

misericor<strong>di</strong>a, specialmente a chi, riconosciuto il suo errore, si pente,e ricorre a Lui. Vi<strong>di</strong> che il Padre non avrebbe mancato <strong>di</strong><br />

illuminarli, e che molti si sarebbero prevalsi dei lumi e della grazia, e per mezzo <strong>di</strong> questi, molti peccatori si sarebbero convertiti,<br />

avrebbero conseguito il perdono é sarebbero stati liberati dagli eterni tormenti. Di ciò resi grazie al Padre. Intesi però una<br />

grande amarezza nel vedere la moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> coloro che se ne sarebbero abusati, perché non avrebbero pianto i peccati altrui,<br />

nemmeno quelli dei loro congiunti, né i propri: perciò sarebbero stati sottoposti a gravissimi tormenti e crucci interni, nella<br />

presente <strong>vita</strong> e nella futura, per essere condannati agli eterni supplizi. Supplicai inoltre il <strong>di</strong>vin Padre <strong>di</strong> dare lume e grazia a tutti<br />

quelli che per il grado o per l’obbligo, devono consolare i loro prossimi afflitti, affinché non manchino <strong>di</strong> farlo, quantunque essi si<br />

trovino nei travagli e nelle afflizioni maggiori; ma soffrendo con pazienza il travaglio loro, consolino anche gli altri, come feci io,<br />

che trovandomi in sì grave afflizione, non lasciai <strong>di</strong> confortare quelli, che per me si affliggevano e mai si appressavano.<br />

VEDE LE ANIME CHE SALGONO IL MONTE DELLA PERFEZIONE –<br />

Salendo il monte Calvario, con molta mia pena e dolore, e con grande fatica per la pesante croce, vedevo tutte le anime che si<br />

sarebbero incamminate al monte della perfezione, tra pene e travagli, con la loro croce. Vi<strong>di</strong> tutti i loro patimenti, e quanto<br />

avrebbero sofferto per arrivare alla cima del detto monte, cioè, alla sublime altezza della perfezione. Furono da me compatite e<br />

con grande amore riguardate ed animate. Rivolto al <strong>di</strong>vin Padre lo supplicai <strong>di</strong> volersi degnare <strong>di</strong> assisterle con la sua grazia, <strong>di</strong><br />

rinvigorirle, <strong>di</strong> consolarle e confortarle; perciò gli <strong>di</strong>ssi: Padre mio amatissimo, abbiate compassione <strong>di</strong> questi miei fratelli e<br />

seguaci! Aiutateli, confortateli, consolateli con le vostre visite interne, animateli con la speranza del premio, perché io mi<br />

contento <strong>di</strong> restar privo <strong>di</strong> ogni consolazione e <strong>di</strong> ogni conforto, volendo per me tutta l’amarezza, acciò essi siano consolati e<br />

confortati. Assisteteli, onde seguitino il cammino incominciato; date loro il dono della perseveranza e fate ad essi, ogni tanto,<br />

gustare la dolcezza del vostro amore e la vostra soavità, affinché rinvigoriti, camminino con passi più veloci e con più ardore. Udì<br />

il <strong>di</strong>vin Padre le mie suppliche e mi promise <strong>di</strong> fare quello <strong>di</strong> cui lo supplicavo, e vi<strong>di</strong>, che l’avrebbe eseguito fedelmente. Di ciò gli<br />

resi affettuose grazie, anche da parte <strong>di</strong> tutti i detti miei fratelli e seguaci. Ebbi poi un vivo desiderio, che tutti i miei fratelli si<br />

fossero incamminati per questo monte della perfezione, e che tutti fossero giunti alla cima <strong>di</strong> esso. Vedendo, che molto pochi<br />

sarebbero stati quelli che ci sarebbero saliti, e che molti, incominciando a salire, sarebbero poi tornati in<strong>di</strong>etro, ne intesi una<br />

gran<strong>di</strong>ssima amarezza. Supplicai il <strong>di</strong>vin Padre <strong>di</strong> illuminarli, facendo conoscere il loro errore. Vi<strong>di</strong>, che per i detti lumi, alcuni si<br />

sarebbero ravveduti, ponendosi <strong>di</strong> nuovo sul <strong>di</strong>ritto sentiero. Per questi domandai il dono della perseveranza. Vi<strong>di</strong> che molti<br />

sarebbero giunti alla cima della perfezione: per questi resi grazie al <strong>di</strong>vin Padre. Intesi però dell’amarezza, nel vederne molti che,<br />

abusando dei lumi <strong>di</strong>vini e della grazia, con farle resistenza, sarebbero rimasti nel loro errore: anzi, avrebbero camminato a passi<br />

veloci per la via della per<strong>di</strong>zione.<br />

Nel salire il monte, poi, andavo ogni tanto in<strong>vita</strong>ndo i miei fratelli a seguirmi. Vedevo tutti quelli che sarebbero accorsi<br />

all’amoroso invito, e per questi impetravo multe grazie dal <strong>di</strong>vin Padre. Sentivo però dell’amarezza, nel vedere il grande numero<br />

<strong>di</strong> quelli, che avrebbero fatto sempre i sor<strong>di</strong> ai miei inviti, seguendo il mondo ingannatore ed il demonio, loro fierissimo nemico.<br />

Di essi, oh quanto, sposa mia, sentivo dolore ed amarezza! Rivolto al Padre, lo supplicavo con grande istanza, acciò li avesse<br />

illuminati facendo conoscere i1 loro inganno, la loro miseria, lo stato miserabile in cui si ritrovano. Vi<strong>di</strong> che il Padre non avrebbe<br />

mancato <strong>di</strong> fare quello <strong>di</strong> cui lo pregavo, e che alcuni se ne sarebbero approfittati. Di questi rendevo grazie al Padre. Sentivo<br />

però dell’amarezza nel vedere la moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> quelli che se ne sarebbero abusati, seguendo sempre i loro nemici, che infine li<br />

avrebbero condotti alala per<strong>di</strong>zione.<br />

ULTIMA CADUTA –

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