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mutui per la bonifica agraria a cura di nella eramo - associazione ...

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I primi contratti <strong>di</strong> mutuo 25<br />

Per quanto riguarda le sistemazioni colturali, normalmente erano<br />

richiesti i seguenti adempimenti: sud<strong>di</strong>visione dei terreni in campi separati<br />

da siepi, fi<strong>la</strong>ri <strong>di</strong> alberi o fossi <strong>di</strong> scolo; destinazione dei terreni coltivabili<br />

a «prati artificiali in avvicendamento con piante da rinnovo e<br />

cereali o altre, ma in modo che <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie destinata alle colture foraggere»<br />

fosse «proporzionata al numero dei capi grossi <strong>di</strong> bestiame prescritto»;<br />

delimitazione, nell’ambito delle singole unità, <strong>di</strong> «zone <strong>di</strong> terreno a<br />

sottile strato coltivabile» che potevano essere mantenute a pascolo <strong>per</strong><br />

<strong>di</strong>eci anni, «purché concimate ed erpicate razionalmente e all’occorrenza<br />

cosparse con semi <strong>di</strong> erbe foraggere».<br />

Raramente veniva imposto l’impianto <strong>di</strong> determinate colture. Delle<br />

otto unità <strong>di</strong> Torre Nuova, solo <strong>per</strong> <strong>la</strong> prima si <strong>di</strong>ceva che avrebbe<br />

dovuto essere intensivamente coltivata a<strong>di</strong>bendo alcuni appezzamenti a<br />

orti, frutteti, gelseti (tav. 2); <strong>per</strong> alcune lingue <strong>di</strong> terra che si incuneavano<br />

nel territorio <strong>di</strong> Frascati, inoltre, si proponeva che fossero «cedute<br />

in enfiteusi o concesse in affitto a miglioria con lungo contratto a<br />

vignaroli capaci con l’obbligo <strong>di</strong> ridurle a vigne o a frutteti». Non venivano<br />

in genere ammessi al finanziamento, <strong>per</strong>ché ritenuti troppo avanzati,<br />

interventi del tipo <strong>di</strong> quello proposto <strong>per</strong> Rebibbia dal principe<br />

Boncompagni Ludovisi, che prevedeva il sollevamento <strong>di</strong> acqua dall’Aniene,<br />

con l’utilizzazione dell’energia elettrica, <strong>per</strong> irrigare 45 ettari<br />

del<strong>la</strong> tenuta. Si ritenne <strong>di</strong> non accordare il mutuo <strong>per</strong> quell’o<strong>per</strong>a<br />

«mirandosi con essa a un fine più elevato <strong>di</strong> quello del <strong>bonifica</strong>mento<br />

agrario voluto dal legis<strong>la</strong>tore» 69 .<br />

I piani partico<strong>la</strong>reggiati degli interventi <strong>per</strong> i quali si chiedevano <strong>mutui</strong><br />

e che si trovano allegati ai contratti, erano redatti sul<strong>la</strong> base delle prescrizioni<br />

notificate ai proprietari e non potevano essere in contrad<strong>di</strong>zione<br />

con queste. La parte più cospicua dei <strong>la</strong>vori, che assorbiva <strong>la</strong> maggior<br />

quota del finanziamento, era <strong>per</strong>ò rappresentata dai fabbricati <strong>di</strong> abitazione<br />

e dagli altri e<strong>di</strong>fici necessari al fondo. Ad esempio, nel progetto <strong>per</strong><br />

<strong>la</strong> <strong>bonifica</strong> <strong>di</strong> Pantano Vecchio, a fronte del<strong>la</strong> concessione <strong>di</strong> un mutuo<br />

<strong>di</strong> 380.000 lire, si prevedeva <strong>per</strong> l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> fabbricati rurali a uno o<br />

due piani, casette coloniche <strong>per</strong> i mezzadri, stalle, fienili, concimaie, scu-<br />

69 Re<strong>la</strong>zione dell’Ispettorato del <strong>bonifica</strong>mento agrario, s.d., sul piano partico<strong>la</strong>reggiato<br />

dei <strong>la</strong>vori <strong>per</strong> Rebibbia, presentato il 31 ottobre 1905 dal principe Luigi Boncompagni<br />

Ludovisi e approvato dal<strong>la</strong> Commissione <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza il 6 novembre 1907, in ACS, MAF,<br />

DGMF, Mutui, b. 1, fasc. 1.

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