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mutui per la bonifica agraria a cura di nella eramo - associazione ...

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48<br />

Torrenova un fabbricato e altre o<strong>per</strong>e annesse, fu venduto nel luglio 1923<br />

all’ingegnere Sante Astal<strong>di</strong>. Il nuovo proprietario ne propose l’ulteriore<br />

sud<strong>di</strong>visione in tre poderi - <strong>di</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>di</strong> 16, 20 e 30 ettari - da dotare<br />

<strong>di</strong> abitazioni <strong>per</strong> famiglie coloniche. Nel progetto, giu<strong>di</strong>cato favorevolmente<br />

dall’Ufficio del <strong>bonifica</strong>mento, era prevista una sistemazione dei<br />

poderi che ricalcava quel<strong>la</strong> stu<strong>di</strong>ata dallo stesso Ministero dell’agricoltura<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> confinante zona <strong>di</strong> colonizzazione <strong>di</strong> Torre Spaccata 140 .<br />

Simile fu <strong>la</strong> vicenda del vocabolo Due Torri: una parte del terreno<br />

fu quotizzata <strong>per</strong> e<strong>di</strong>ficarvi <strong>di</strong>verse casette rurali e dare origine a un piccolo<br />

centro abitato, destinato a valorizzare il resto del<strong>la</strong> proprietà. Tale<br />

esito <strong>di</strong> forte frazionamento, a soli due anni dall’approvazione del<br />

piano <strong>per</strong> una limitata parcellizzazione <strong>di</strong> Torrenova, non è che un<br />

esempio del modo in cui si moltiplicarono in quegli anni i nuclei abitati,<br />

non <strong>di</strong> rado a ridosso dei centri <strong>di</strong> colonizzazione creati nelle zone<br />

espropriate <strong>per</strong> pubblica utilità, dei quali si <strong>di</strong>rà più avanti. È sempre<br />

su terreni dell’ex tenuta <strong>di</strong> Torrenova, lungo <strong>la</strong> via Casilina, che pochi<br />

anni più tar<strong>di</strong> (1932) sarà costruita dal<strong>la</strong> Società anonima imprese agricole<br />

<strong>la</strong> borgata <strong>di</strong> Torre Gaia, centro progettato secondo <strong>la</strong> tipologia<br />

prevista dal decreto del 1919 141 (tav. 4).<br />

LE ZONE ESPROPRIATE NEL 1921-22<br />

Introduzione<br />

Alle borgate rurali sorte fra il 1911 e il 1922, in base alle norme varate<br />

nel 1910 e nel 1919, si aggiunsero negli anni 1922-24 i centri <strong>di</strong> colonizzazione<br />

progettati <strong>per</strong> dotare <strong>la</strong> città <strong>di</strong> «una nuova cintura <strong>di</strong> orti e <strong>di</strong><br />

frutteti in sostituzione dell’antico suburbio che andava man mano scomparendo<br />

con l’estendersi delle nuove costruzioni e<strong>di</strong>lizie» 142 . Nel 1921 era<br />

stata autorizzata, proprio a questo fine, l’espropriazione <strong>per</strong> pubblica utilità<br />

<strong>di</strong> parti <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> tenute, poste a cinque-<strong>di</strong>eci chilometri dal<strong>la</strong> città<br />

(r.d.l. 23 gennaio 1921, n. 52). A questi terreni furono estese le <strong>di</strong>sposizioni<br />

del d.l.lgt. 24 aprile 1919, in base al quale il Ministero <strong>di</strong> agricoltu-<br />

140 ACS, MAF, DGMF, Mutui, bb. 466-469, fasc. 771 «Zona A-Torre Spaccata».<br />

141 D.l.lgt. 24 aprile, citato.<br />

142 MINISTERO DELL’ECONOMIA NAZIONALE [d’ora in poi MEN], DGA, L’agro romano nel primo<br />

quinquennio fascista. Re<strong>la</strong>zione sull’incremento del <strong>bonifica</strong>mento agrario e del<strong>la</strong> colonizzazione<br />

nell’Agro romano dal 1 gennaio 1923 al 31 <strong>di</strong>cembre 1927, Roma, tip. Cuggiani, 1928, p. 53.

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