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mutui per la bonifica agraria a cura di nella eramo - associazione ...

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Il Ministero dell’economia nazionale e i nuovi piani <strong>di</strong> <strong>bonifica</strong> 55<br />

dei lotti e dei centri, i principali fossi» e <strong>di</strong> «recingere <strong>la</strong> tenuta con stecconata<br />

o siepe viva nei tratti comuni con altre proprietà», così come quel<strong>la</strong><br />

<strong>di</strong> presentare all’Ispettorato generale i contratti <strong>di</strong> locazione e gli eventuali<br />

atti <strong>di</strong> alienazione immobiliare riguardanti <strong>la</strong> tenuta.<br />

Tutti i <strong>la</strong>vori dovevano essere eseguiti nell’arco <strong>di</strong> cinque anni, secondo<br />

una progressione precisamente in<strong>di</strong>cata nel piano stesso. Fra i primi<br />

interventi erano sempre compresi, oltre al completamento delle o<strong>per</strong>e<br />

previste nelle precedenti notificazioni legali, <strong>la</strong> delimitazione dei <strong>di</strong>versi<br />

centri e poderi, <strong>la</strong> fornitura e <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua potabile, <strong>la</strong> costruzione<br />

delle strade poderali e l’inizio delle rotazioni agrarie.<br />

I decreti ministeriali recanti i piani complementari <strong>per</strong> i terreni già interessati<br />

dalle deliberazioni del<strong>la</strong> Commissione <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza, furono emanati<br />

durante il triennio 1923-1925. Nel <strong>per</strong>iodo successivo, fra il 1926 e il<br />

1929-30, fu invece pianificata, e in parte attuata, <strong>la</strong> trasformazione fon<strong>di</strong>aria<br />

delle tenute rientranti nel nuovo <strong>per</strong>imetro del<strong>la</strong> <strong>bonifica</strong> obbligatoria.<br />

Si tratta dei terreni del<strong>la</strong> zona al<strong>la</strong> quale erano state estese nel 1921 160 le<br />

<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge sul <strong>bonifica</strong>mento dell’Agro romano e che comprendeva<br />

l’intero territorio amministrativo e censuario del Comune <strong>di</strong> Roma.<br />

Molte aree <strong>di</strong> questo territorio presentavano con<strong>di</strong>zioni ambientali<br />

partico<strong>la</strong>rmente ostiche. Il <strong>per</strong>icolo ma<strong>la</strong>rico, lo scarso sviluppo del<strong>la</strong><br />

viabilità, un’economia agrico<strong>la</strong> basata esclusivamente sul<strong>la</strong> pastorizia,<br />

rendevano «oltremodo <strong>di</strong>fficoltosa <strong>la</strong> preparazione dei piani <strong>di</strong> <strong>bonifica</strong><br />

delle singole tenute, <strong>per</strong> i quali era necessario uno stu<strong>di</strong>o ponderato<br />

e preciso» 161 . Inoltre, come è noto, a metà del 1925 l’impegno dell’amministrazione<br />

dell’agricoltura era rivolto in primis a mettere a<br />

punto le <strong>di</strong>rettive e i provve<strong>di</strong>menti <strong>per</strong> aumentare <strong>la</strong> produzione granaria<br />

nazionale 162 . Era appena stato istituito il Comitato <strong>per</strong>manente <strong>per</strong><br />

160 Con regio decreto del 12 novembre, citato.<br />

161 MEN, DGA, L’Agro romano nel primo quinquennio fascista. Re<strong>la</strong>zione…, cit., p. 34.<br />

162 Nel 1925, quando si manifestò in tutta <strong>la</strong> sua gravità «l’incapacità del<strong>la</strong> struttura <strong>agraria</strong><br />

italiana a saldare, nonostante decenni <strong>di</strong> protezionismo granario, le necessità <strong>di</strong> base del<strong>la</strong><br />

bi<strong>la</strong>ncia alimentare», dopo aver dovuto autorizzare «l’acquisto <strong>di</strong> grano estero <strong>per</strong> un valore<br />

<strong>di</strong> circa 4 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire, che equivaleva al 50% del deficit commerciale italiano <strong>per</strong><br />

quell’anno», il governo <strong>di</strong>ede l’avvio al<strong>la</strong> «battaglia del grano», v. D. PRETI, La politica <strong>agraria</strong><br />

del fascismo: note introduttive, in «Stu<strong>di</strong> storici», 1973, n. 4, pp. 811-812. Fra il luglio<br />

del 1925 e il 1927 furono emanati numerosi decreti legge recanti provvidenze <strong>per</strong> incentivare<br />

le coltivazioni frumentarie. Fra i principali è opportuno ricordare i cinque decreti del<br />

29 luglio 1925, riguardanti «<strong>la</strong> propaganda, <strong>la</strong> <strong>di</strong>mostrazione e <strong>la</strong> s<strong>per</strong>imentazione <strong>agraria</strong><br />

e l’organizzazione locale <strong>per</strong> l’attuazione dei provve<strong>di</strong>menti <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione granaria» (n.

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