il libro - Silvio Riondato

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170 D. Provolo File riservato ad esclusivo ne di studio dell’inferiore per l’esecuzione dell’ordine criminoso nei casi in cui la legge non consente al subordinato di esaminare i proli di legittimità dell’ordine ricevuto. Essa, d’altra parte, non è incompatibile con il dettato costituzionale, posto che l’ultimo comma dell’art. 137 Cost. fa espressamente salve eventuali deroghe al principio secondo cui l’inferiore non va esente da responsabilità qualora abbia obbedito all’ordine criminoso proprio con riguardo, tra l’altro, all’ambito militare. Il terzo comma dell’art. 41 stabilisce tuttavia che anche l’inferiore risponda, come concorrente, del reato commesso per ordine in due ipotesi: a) nel caso in cui abbia ecceduto i limiti dell’ordine ricevuto; b) quando è evidente che l’ordine emanato dal superiore tendeva alla commissione di un reato comune o militare. La formulazione della lett. b) del terzo comma dell’art. 41 ha dato adito a contrasti interpretativi in seno alla dottrina turca: mentre invero la maggioranza degli autori ritiene che l’inferiore risponda quando la criminosità dell’ordine è manifesta 30 , secondo altri l’inferiore è punibile solo nel caso in cui sia a conoscenza del proposito criminoso perseguito dal superiore con l’emanazione dell’ordine 31 . Ad ogni modo, non può non destare serie perplessità la previsione di ordini criminosi vincolanti, seppur circoscritti all’ambito militare, che sottraggono l’inferiore alla responsabilità della scelta e della valutazione critica, e del resto la norma penale militare è stata da più parti criticata in quanto in contrasto con l’ordinamento giuridico turco 32 . Emerge, più in generale, dalla disciplina turca in materia di esecuzione dell’ordine del superiore più di qualche prolo critico, in parte riscontrabile anche nella disciplina italiana. Si tratta di criticità che, in una certa misura, sono senz’altro il portato dell’esigenza di tutelare il subordinato chiamato alla pronta obbedienza - esigenza che si pone a fondamento della previsione di aree di irresponsabilità anche ampie soprattutto con riguardo a quelle categorie di soggetti per i quali il dovere di obbedienza si fa più stringente –, e che tuttavia parrebbero imporre le medesime esigenze di rimeditazione che pone, ad esempio, l’ultimo comma dell’art. 51 c.p. nell’ordinamento italiano, se è vero che la disciplina dell’adempimento dell’ordine criminoso, posta sul piano inclinato del rapporto tra autorità e libertà, si presenta come cartina 30 Come riporta S. Tellenbach, op. ult. cit., p. 511. 31 In questo senso v. S. Erman, L’insubordinazione nel diritto penale militare turco, cit., 149: secondo l’A. la norma in esame esige «non solo l’evidente criminalità dell’ordine ma altresì ed in special modo la scienza dell’intenzione, cioè del dolo, del superiore di far commettere un reato, esigendo l’esecuzione di un dato ordine», con la conseguenza che, equivalendo tale scienza ad una volontà dell’inferiore di partecipare al reato del superiore, egli viene punito secondo le disposizioni relative al concorso di più persone in uno stesso reato. 32 V. S. Tellenbach, op. ult. cit., p. 511.
File riservato ad esclusivo ne di studio Adempimento del dovere e ordine del superiore nel diritto penale turco di tornasole per testare le inclinazioni autoritarie ovvero, rispettivamente, liberali degli ordinamenti giuridici contemporanei. 171
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