il libro - Silvio Riondato

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dinamento natio; la presenza e tipologia delle occasioni per conoscere e potersi af-
dare ai valori tedeschi; la considerazione del tempo di permanenza in Germania
e delle modalità di vita, come la tipologia delle amicizie, le abitudini personali e
alimentari, la partecipazione o meno alla vita sociale.
Tali parametri, tuttavia, vengono utilizzati secondo due diverse prospettive di
non (ulteriore) colpevolezza per la bassezza dei motivi: a) in punto di valutazione
dell’imputabilità 181 e b) come criteri di verica della presenza e inevitabilità di un
errore sul precetto di aggravamento della valutazione del fatto 182 .
6.3.1. Alienazione nei valori natii e mancanza di autocontrollo
Secondo una prima minoritaria impostazione, non è determinante che il reo sia
in grado di valutare la sua struttura motivazionale, quanto piuttosto il fatto che possa
dominarla 183 . Posizione che si lega ai numerosi casi in cui la giurisprudenza tedesca
non applica l’aumento di pena perché ritiene lo sfondo culturale del fatto quale concausa
del difetto biologico dell’autore 184 .
Il concetto centrale, utilizzato anche nelle sentenze di legittimità, è quello dell’annullamento
del c.d. potenziale di controllo delle motivazioni a causa di un profondo
radicamento dei valori tradizionali 185 . E la possibilità di dominare le motivazioni è
certamente una situazione più ane al giudizio di imputabilità che a quello di inevitabilità
dell’incoscienza dell’illecito 186 .
Qualche perplessità desta, tuttavia, la distinzione interna a questa prospettiva
interpretativa in forza della quale questo risultato di alienazione parrebbe da limitare
alla relazione tra il reo e un sistema alternativo di norme giuridiche 187 ; quando altri,
invece, ritengono che la fonte del depotenziamento delle capacità di governo dei
motivi all’azione debba essere ricondotta anche alle mere norme sociali 188 .
Se il parametro del controllo dei motivi è ane alla dimensione sico-biologica
181 Una critica sulle possibilità di utilizzare il ragionamento in favor rei in ordine al giudizio generale di
non imputabilità, è quella di C. De Maglie, I reati culturalmente motivati, cit., p. 214 ss.
182 Sulla dottrina tedesca cfr., F. Basile, Immigrazione, cit., p. 383, nota 73.
183 H.J. Horn, Die Begutachtung von fremdsprachigen Ausländern – Probleme und Fehlerquellen, in
Monatschrift für Krim., 1995, p. 384 ss. Nella dottrina italiana, ne discutono F. Basile, Immigrazione,
cit., p. 385 ss.
184 R. Deckers, Unrechtsbewusstsein, in R., W. Bönner, W. de Boor, Unrechtsbewusstsein, München,
1982, p. 66. In lingua italiana, si rinvia a C. Grandi, Diritto penale e società multiculturale: stato dell’arte
e prospettive de iure condendo, in Ind. pen., 2007, p. 276.
185 Cfr., E.R. Pohlreich, Ehrenmorde, cit., p. 230 ss.
186 W. Küper, Blutrache, cit., p. 611; T. Trück, Die subjective Komponente beim Mordmerkmal der
niedrigen Beweggründe, in NStZ, 2004, p. 499.
187 B. Jähnke, §211, in Leipziger Kommentar, Berlin 2005, numero 37.
188 J. Krais, Blutrache und Strafrecht. Einuss des Blutrachemotivs auf Unrecht, Schuld und Strafzumessung,
Hamburg 2009, p. 74 ss.
L’omicidio per l’onore
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